Santarcangelo di Rom.

DIRITTO ALLA SALUTE

UGUALE PER TUTTI. O NO?

 

 

Come ho detto in Commissione, qualora si fosse votato punto per punto, avrei espresso tre voti favorevoli: circonvallazione di San Martino, rotatorie a San Michele con qualche riserva, “Vecchio campo sportivo”. Avrei optato per l’astensione sulla richiesta di ampliamento della Coplhand poiché non mi sembra tanto un ampliamento, quanto il ricorso ad una nuova attività che non è dato sapere sino a che punto sia accessibile ai soli portatori di handicap. Voto decisamente contrario al recepimento del PAE per gli stessi motivi addotti in sede di adozione del Piano Attività Estrattive. Infine voto contrario al recepimento dell’accordo con i proprietari delle aree interessate dall’elettrodotto per la Fiera e il Centro Agroalimentare di Rimini.

A proposito di questa ultima, mi sembra assurdo continuare a dire che il nostro Comune ha dovuto assumere tale atteggiamento perché l’aveva assunto anche il Comune di Rimini, quasi che il Comune capoluogo fosse il nostro tutore.

Ad alcuni proprietari si viene a concedere un notevole risarcimento. Non capisco a quale titolo dal momento che il Sindaco, il 26 novembre 1999, alle mie rimostranze sulla violazione del diritto alla salute, rispondeva che “i rischi della salute, ai sensi dell’art. 4 della legge regionale n. 10 del ‘93, sono stati valutati dall’Ausl di Rimini competente per territorio, ARPA e Dipartimento di Prevenzione, che si erano espressi favorevolmente”. Mi veniva precisato ancora che i fabbricati erano ad una distanza compresa fra i 40 e gli 80 metri, escludendo così ogni rischio.

Perché questo dietro front a quattro anni dal rilascio del Nulla Osta urbanistico? La nostra Amministrazione ha giustificato di essersi resa conto che il tracciato incriminato era stato predisposto “sulla base di vecchie planimetrie che non riportavano la presenza di abitazioni di recente costruzione” e che era suo obbligo imprescindibile “porre in essere ogni attività volta a scongiurare il pericolo di possibili danni per la salute pubblica ed a salvaguardare l’ambiente da ogni rischio di inquinamento elettromagnetico”, per cui per tacitarsi la coscienza e tacitare i ricorrenti era convenienza - si fa per dire - dell’Ente, ampliare l’estensione delle zone D sino al Fosso Budriolo. Cosa che si fa oggi inserendo il compromesso nella variante al PRG.

Come dissi il 21 dicembre 2001, chiedo ancora dove eravate, signori, quando veniva rilasciato il Nulla Osta Urbanistico, nell’ottobre 1998, già per alcuni aspetti condizionato, per non accorgervi che c’erano le abitazioni e che occorreva scongiurare ogni danno alla salute. Tra l’altro non tutte le abitazioni erano così recenti da passare inosservate.

Abbiamo così saputo che l’obiettivo della salvaguardia della salute pubblica si raggiunge con l’adozione di una variante che permetta di costruire altre abitazioni. Non occorre molta fantasia per comprendere che indirettamente, anche se si tratta di appezzamenti di terreno di superficie limitata, concedendone l’edificabilità si riconosce implicitamente un risarcimento, considerando il plus valore che ne consegue. E chi non possiede un piccolo appezzamento di terreno da valorizzare urbanisticamente, come verrà risarcito? E chi, nella stessa zona, è stato ancor più penalizzato dall’elettrodotto a 380.000 Volts?

Rimini ha fatto così, noi dobbiamo fare ugualmente. Barzellette. Il Comune capoluogo ha raggiunto quell’accordo perché si era alla vigilia della tenzone elettorale e parecchi cittadini danneggiati da quell’elettrodotto avevano minacciato di non ritirare la scheda elettorale. Una sorta, in qualche modo, di voto di scambio.

Come ho sempre ribadito per me Ambiente, Salute, Territorio sono valori, beni sociali e non merci profittuali, come in qualche misura si è dimostrata quest’ultima vicenda.

Il mio voto all’adozione di variante parziale al PRG vigente non può quindi che essere contrario, tanto più che io quel Piano non l’ho condiviso, tanto meno votato.

Mirella Canini Venturini

[Cons. Com. 28.XI,2002]