Santarcangelo di Rom.

IL COMUNE DIFENDA IL

DIRITTO ALLA SALUTE

DEI CITTADINI

Il Comune di Santarcangelo - e per esso il Sindaco - ha firmato per ultimo, a suo tempo, il protocollo d’intesa tra Enti Locali della Provincia di Rimini, Arpa, Ausl e i gestori della telefonia mobile per l’installazione, il monitoraggio, il controllo e la razionalizzazione degli impianti per la telefonia cellulare (6 settembre 2000). Il nostro comune, come spiegò il sindaco Vannoni al Consiglio del 21 dicembre 2001 (che ha visto la partecipazione dei tecnici dell’Arpa e dell’Ausl), intendeva governare i processi, non subirli in maniera irresponsabile. Tant’è che all’interno delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Generale al proposito è stato inserito un capitolo (15.4.7) che contiene norme forse ancor più restrittive di quelle regionali, ma solo riferite alla distanza in 300 metri da ospedali, scuole, case di cura e srutture simili. Ciò nonostante di fronte all’ospedale “A. Franchini” e a poca distanza dalla Casa Protetta “Suor Angela Molari” fanno bella mostra le antenne di via Pedrignone, che nessuno si sogna di mettere in discussione.

L’assessore Morri , intervenuto a conclusione di quel consiglio comunale tematico affermava che nelle zone abitate non potevano realizzarsi le installazioni di apparati di telefonia mobile, come il sindaco assumeva solenne impegno “a portare in Consiglio Comunale questo piano per l’installazione delle antenne per la telefonia mobile, che poi ovviamente l’Arpa e l’Ausl dovranno monitorare, controllare, rilevare, così come stanno facendo”. Ma nelle NTA non v’è alcun cenno al proposito, così come dii questo “piano” in Consiglio comunale non s’è vista neppure l’ombra, mentre si apprende dall’Albo Pretorio l’esistenza di una richiesta di concessione edilizia “per la costruzione di infrastrutture per stazione radiotelefonia cellulare in via Calancone su appezzamento di terreno...” in favore della Società ERICSSON TELECOMUNICAZIONI, in dipendenza  del programma annuale presentato dalla stessa che non ha fatto registrare alcuna osservazione.

Per il Comune, considerati i pareri espressi dagli uffici comunali, dalla Commissione Edilizia e dall’Arpa, la concessione edilizia “risulta essere atto dovuto”.

I cittadini, viceversa, ed a ragione, non la pensano allo stesso modo e si oppongono, noi con loro, tanto più in considerazione del decreto legislativo che il governo si accinge a varare dal significato semplice: libertà d’antenna per le imprese. Un decreto i cui contenuti non possono non preoccupare: “L’operatore di telecomunicazioni incaricato del servizio può agire direttamente in giudizio per far cessare eventuali impedimenti e turbative al passaggio e all’installazione delle infrastrutture” (art. 10), che tradotto significa: tu comitato che ti batti contro una installazione che ritieni dannosa, stai bene attento poiché la tua opposizione può essere considerata “reato di impedimento o turbativa”. Identico ammonimento alle amministrazioni locali.

Ancora una volta, come nel caso delle centrali termoelettriche, gli enti locali subiranno un ulteriore scippo.

Poiché il decreto non è ancora stato approvato, chiediamo che l’Amministrazione comunale clementina non esiti ad accogliere le osservazioni dei cittadini, rifiutando la concessione edilizia.

Quando è in ballo la difesa del diritto alla salute - e nella zona incriminata risiedono anche numerosi bambini, i più esposti - si può anche accettare il rischio di dover resistere in giudizio. I cittadini lo comprenderebbero e ne sarebbero grati.

Mirella Canini Venturini

Capogruppo Verdi Alternativi

Santarcangelo di Rom., 4 luglio 2002