ALCUNE MODESTE CONSIDERAZIONI

SULLA CONSULTA DELLA SICUREZZA

DI SANTARCANGELO DI ROM.

 

 

 

                                                                                                                        Preg.mo Ing. Mauro Vannoni - Sindaco

                                                                                                                                                                del Comune di

Santarcangelo di Rom.



 Gentile Ingegnere,

 

avendo puntualmente partecipato alle prime riunioni della Consulta della Sicurezza e Ordine Pubblico, mi permetto esporLe alcune modeste considerazioni.

Dalla prima riunione, alla quale ho attribuito più che altro un valore di presentazione, ho tratto l’impressione che non tutti i componenti avessero ben compreso il significato dell’iniziativa. La discussione sullo sgombero della neve ha confermato i miei convincimenti, usciti ancor più rafforzati dopo l’ultima riunione nella quale si è lasciato ampio spazio, ad esempio, alla trattazione di pure interessanti tematiche ambientali, che tuttavia dovrebbero trovare spazio in altra Consulta della quale auspico l’istituzione. Fortunatamente nel nostro territorio non ci sono ancora episodi di “ecomafie”!

Mi ha lasciato perplessa, ad esempio, che il collegamento alla scuola fosse visto solo, in modo abbastanza riduttivo, in funzione dell’educazione stradale. Riduttivo soprattutto in un momento in cui molto si discute di “governo degli uomini” e “governo delle leggi”, l’uno identificabile nell’arbitrio se non nella tirannìa, l’altro nel dominio delle leggi, quindi nel rispetto del principio della legalità alla quale nessuno dovrebbe potersi sottrarre. Principio di legalità che richiama al rispetto delle regole, quale condizione imprescindibile della convivenza e della sopravvivenza della comunità civile, per evitare che questa si dissolva - come direbbe il noto magistrato Pierluigi Onorato - “in una giungla dominata dai puri rapporti di forza, in cui l’uomo diventa lupo per l’altro uomo”.

Poiché la scuola ritengo sia rimasta l’unica agenzia di socializzazione in grado di contrastare anche la deriva preoccupante dei mezzi di comunicazione di massa, mi sembrerebbe giusto che tra gli obiettivi della nostra Consulta vi fosse anche quello di contribuire ad educare i giovani alla bellezza di andare contro corrente davanti a comportamenti, piccoli o grandi che siano, che sembrano premiare le furbizie e qualche volta le illegalità diffuse. In una parola mi piacerebbe che la Consulta mirasse anche al coinvolgimento dei giovani all’educazione alla legalità in tutte le sue forme per contribuire a determinare un nuovo rapporto tra cittadini ed istituzioni: dal rispetto dell’altro a quello della comprensione del senso delle regole.

Educazione stradale sì, ma nulla vieta che questa rientri nel più ampio contesto della “cultura della legalità”, che a me piacerebbe chiamare “lotta di resistenza” all’illegalità.

Con stima

 

Mirella Canini Venturini

Verdi Alternativi