Centrale termoeletrica a Santarcangelo di Rom.

 

SIGNOR SINDACO, PERCHE’ NON INDIRE

UN REFERENDUM CHE COINVOLGA

ANCHE POGGIO BERNI?

 

Santarcangelo di R., 26 aprile 2002

 

Preg.mo Ing. Mauro Vannoni

- Sindaco del Comune di

Santarcangelo di Rom.

 

 

In questi giorni di relativa calma ho riflettuto ancora sulla riunione avuta con i tecnici della Società Buzzi Unicem/E.On Energie. Riflessioni che consegno a Lei, che m’è sembrato non meno preoccupato.

L’Amministrazione Comunale si preoccupa anche, tra l’altro, che la prospettata Centrale termoelettrica che dovrebbe essere localizzata nell’area dell’attuale cementificio a San Michele sia ben accolta dalla popolazione locale. Se così è perché non indice un referendum d’ufficio che coinvolga tutti i santarcangiolesi, senza attendere le inevitabili barricate?

Non ci si può rimettere alle decisioni ministeriali, considerato che a questi poco importa di decidere sulla testa dei cittadini, anche in situazioni che nel tempo - s’è visto - hanno lasciato tanti morti “per strada”, vedove e orfani. Oggi men che mai.

Nell’incontro recente con i tecnici dell’Azienda i diretti interessati si sono preoccupati di presentarci una prospettiva da paradiso terrestre, che a me personalmente ha fatto solo aumentare i sospetti. Il fatto stesso di non aver ricevuto noi stessi alcun documento scritto prima della riunione (né dopo), quando, viceversa, si sarebbe imposta la consegna della documentazione per porci in grado di poter fare osservazioni mirate riferite a documenti certi e sottoscritti, non può che deludere.

L’Azienda ci ha illustrato più che ottimisticamente la sua Valutazione di Impatto Ambientale. Fidarci e lasciarci irretire sarebbe come affidare all’assassino le indagini sul delitto!

Personalmente, a differenza di qualche ottimista collega, forse più ferrato di me nelle materie scientifiche, sono rimasta scettica sulle rassicurazioni dateci in ordine alle emissioni, all’impatto acustico, agli impatti indotti, tutt’altro che secondari, tanto più che non ci è stato dato modo di constatare se la VIA “aziendale” sia stata fatta osservando i canoni della direttiva comunitaria che, fra gli altri, prevede la consultazione preventiva della popolazione interessata.

L’Azienda cederebbe “generosamente” aree al Comune. Queste potranno risarcire i danni pregressi apportati al territorio, insieme agli inevitabili danni futuri?

Ho ben compreso quanta cura abbia posto l’Azienda nel riproporci una propria immagine già fortemente compromessa dalla esperienza passata e presente. La stessa “visita guidata” dall’Azienda ad altra centrale mi dice poco. Altra cosa è andare per conto nostro, fermarci sul posto e indagare a tutto campo.

Il vantaggio proposto dalla Buzzi Unicem/E.On Energie dovrebbe rappresentare una sorta di compensazione di tipo socio-economico all’impatto ambientale costituito dalla centrale stessa?

Che dire, poi, delle infelici argomentazioni addotte per distrarre il nostro pensiero dalla vicinanza del Marecchia, secondo il tecnico già deturpato da escavazioni e altro, quindi a suo dire recuperabile solo a fini venatori? Sarebbe come dire che in presenza di una persona rachitica non ci resta che spezzarle le gambe.

Ripeto: la grande generosità non può che generare sospetto.

Mi si dice, ad esempio, che le acque utilizzate in un sistema di raffreddamento mediante il vapore necessitino di un trattamento che comprende quanto meno l’uso di cloro, ipoclorito, biossido di cloro od altro e antincrostanti quali polifosfati, poliacrilati o altro. Al proposto, che io ricordi, non è stato fatto alcun cenno. Quindi, l’informazione dataci di uno scarico non soggetto ad alcun tipo di inquinamento, potrebbe dimostrarsi quanto meno inesatta.

Non ci è stata data alcuna informazione neppure in ordine alla qualità dei terreni da movimentare in occasione delle operazioni di fondazione e realizzazione dell’impianto.

Lei ha fatto bene a riservarsi di incaricare consulenti ad hoc, ma io torno ad insistere sulla proposta di referendum preventivo, tra l’altro già compreso nello Statuto recentemente adottato.

Probabilmente questa mia farà la fine delle precedenti in ordine alla gestione del canile riminese, datate 22 gennaio e 15 marzo 2002, tuttora senza risposta.

Cordiali saluti

Mirella Canini Venturini

Capogruppo Consiliare

Verdi Alternativi