PER RIPORTARE LA PACE AL

CENTRO SOCIALE “FRANCHINI” OCCORRE

LA MEDIAZIONE DEL COMUNE

Interrogazione illustrata al Consiglio Comunale del 14 marzo 2002

 

            Premesso:

- che già a metà febbraio i fogli locali hanno portato a conoscenza della pubblica opinione il clima teso che affligge il nostro Centro sociale “A. Franchini”;

- che nella stessa occasione l’assessore ai Servizi Sociali ha ammesso, in un’intervista apparsa il 15 febbraio 2002, di essere a conoscenza dell’esistenza di “qualche problema”, ma che, trattandosi di “fatti interni” all’associazione, questi esulavano dall’interesse dell’Amministrazione, la quale continuava “i normali rapporti per le iniziative” condotte insieme;

- che per lo stesso assessore non dovrebbe trattarsi soltanto di “fatti interni”, dal momento che lo stesso, in virtù dell’articolo 6 dello Statuto del “Franchini” fa parte del consiglio direttivo di tale sodalizio, sia pure senza diritto di voto.

 

INTERROGA IL SINDACO E

L’ASSESSORE AI SERVIZI SOCIALI

 

per conoscere:

a) a quante riunioni del Consiglio direttivo del Centro sociale “A. Franchini” ha partecipato l’assessore ai Servizi Sociali dal 1° luglio 1999 ad oggi;

b) in quale modo ha espresso il proprio interessamento finalizzato all’eliminazione di tensioni che, perdurando, finiranno per decretare il decadimento dell’importante Centro sociale;

c) in esecuzione di quale programma si continuano “i normali rapporti per le iniziative condotte insieme”, visto che il Consiglio direttivo dell’associazione delibera iniziative non sottoposte preventivamente alla valutazione dell’Assemblea dei soci, poiché la stessa l’8 dicembre 2001 si è espressa su un programma illustrato da chi pochi giorni dopo non sarebbe stato più in carica;

d) quale validità possono assumere le iniziative contrattate e concordate con un Organo non validamente costituito, essendo composto di cinque membri anziché nove come impone il vigente statuto; infine

e) se non ritengano opportuno un intervento di mediazione dell’Amministrazione comunale per contribuire a far cessare definitivamente tensioni e rancori, consentendo al Centro di svolgere in serenità l’attività alla quale i soci aderenti hanno diritto;

f) se non ritengano opportuno, considerando la sgradevole situazione in atto, rispondere alla presente interrogazione nella stessa seduta del 14 marzo 2002, come ammette il comma 7 dell’articolo 23 dell’ancora vigente regolamento consiliare.

Mirella Canini Venturini

Capogruppo Verdi Alternativi

Lista Di Pietro Italia dei Valori

 

Sin qui la lettura integrale dell’interrogazione, alla quale aggiungo solo alcune brevi considerazioni in ordine, soprattutto, all’importanza di un centro sociale efficientemente radicato nel nostro territorio.

Senza scomodare Omero, Ippocrate e soprattutto Cicerone e il suo De senectute, è ormai assodato che per raggiungere il traguardo di una vita longeva e in buona salute, occorre praticare l’arte di “invecchiare bene”. La nostra Regione - che ha svolto un’ottima ricerca regionale sui Centri, i Circoli e i Comitati anziani in Emilia-Romagna, sfociata nel volume “L’associazionismo utile e solidale”, parla anche di “Vecchiaia Attiva”. In campo gerontologico, infatti, costituisce un fenomeno emblematico il cosiddetto “tempo liberato” degli individui anziani: tempo liberato dal lavoro e non solo perché, non di rado, purtroppo, è anche liberato dagli affetti.

I nostri anziani - nei quali comincio a riconoscermi - non vivono male, per lo meno non peggio di quelli di altre regioni del nostro Paese, nonostante determinate carenze assistenziali e l’inadeguatezza delle strutture ricreative. Ma anche qui può accadere che il tempo forzatamente libero costituisca un problema, soprattutto quando gli anziani non siano stati preparati ad una proficua utilizzazione dello stesso. Quando è vuoto, il tempo libero può accelerare un processo graduale di isolamento e di solitudine, quindi di decadimento psico-fisico.

Non voglio ripetere quanto ho già detto in altre occasioni in questa stessa sala.

Come scrive Giovanni Cristianini dell’Istituto di Geragogia, la disponibilità di tempo libero, però, può anche diventare, di contro, per il vecchio, “una contingenza propizia, la via maestra per un approccio educativo, se non addirittura l’unico riscontro possibile”, soprattutto in presenza di strutture che si inseriscano in un contesto di “vita partecipata”, ricco di contenuti sociali che soddisfino anche la costante esigenza di comunicazione dell’anziano.

A questo proposito la necessità che il nostro Centro Sociale dispieghi le potenzialità sue proprie, in presenza di una serenità interna ritrovata, mi sembra evidente. Non si può chiedere al Centro di impegnarsi sul fronte della socializzazione tra i soci in assenza di pari impegno all’interno degli organi dirigenti.

Per questo 116 anziani hanno presentato al Presidente pro-tempore del “Franchini” e al Collegio dei Probiviri una richiesta di convocazione urgente di assemblea straordinaria per fissare la data di nuove elezioni e chiudere definitivamente una partita rancorosa a dir poco assurda per un Centro sociale.

So di essere sgradevole, assessore Nicolini, ma la cosa non mi turba più di tanto e anche a questo proposito non posso non registrare il limitato ruolo dell’Ente Locale nell’assunzione di “regìa” mediatrice per la progettualità sociale di un Centro altrimenti probabilmente destinato ad estinguersi.

Mirella Canini Venturini

Verdi Alternativi

Lista Di Pietro Italia dei Valori

[Cons. Com. 14 marzo 2002]