CIO’ CHE UNISCE LA LISTA VERDE ALTERNATIVA

ALLA LISTA DI PIETRO/ITALIA DEI VALORI

Introduzione alla conferenza stampa

 

 

E’ scopo di questa conferenza stampa comunicare ai cittadini, grazie alla vostra disponibilità, che apprezzo, la costituzione ufficiale a Santarcangelo della “Lista Di Pietro Italia dei Valori”, come vi dirà poi il coordinatore provinciale della stessa, arch. Nedo Pivi, e il “patto federativo” concluso tra questa e la “Lista Verde Alternativa”, con l’imprimatur di Antonio Di Pietro.

A far tempo dal Consiglio comunale di martedì 29 gennaio le rappresenterò entrambe nell’assise clementina.

Perché abbiamo scelto questo periodo per concludere un’operazione politico-amministrativa che già probabilmente “covava” da un paio d’anni?

Fra pochi giorni, il 17 febbraio, cade il decimo anniversario dell’avvio di “Mani Pulite”, investigazione giudiziaria che personalmente ho sempre condiviso perché ha avuto il coraggio di denunciare e perseguire un sistema di potere corrotto, che purtroppo ancor oggi si snoda all’insegna di favoritismi e lottizzazioni. Come dico spesso, anche nel Consiglio Comunale clementino,“consociativismo riveduto, corretto qualche volta - mi auguro di no - corrotto”.

Nel mio piccolo, con molta modestia, ho condotto la stessa lotta sul fronte istituzionale locale. Ho moltiplicato i capelli bianchi, ma mantengo integri l’entusiasmo, la grinta e l’impegno perché la legge sia uguale per tutti. Nessuna meraviglia, quindi, che mi senta vicina ad Antonio Di Pietro, come esprimo solidarietà al procuratore Borrelli e a tutto il pool “Mani Pulite”.

Appena istituito avevo aderito all’Osservatorio Europeo sulla legalità e sulla questione morale. Non avrebbe potuto essere altrimenti ricordando i numerosi convegni riminesi degli anni ‘80, sul tema “Questione morale: una mano sporca l’altra”, ai quali partecipava sempre anche Elio Veltri, che in questi anni è stato la punta di diamante della Lista Di Pietro, col quale Veltri e altri ho condiviso anche la fuoriuscita dal PSI craxiano proprio per la “questione morale”.

Le motivazioni di questo nostro “patto federativo” sono elencate nell’oggetto sociale dello Statuto dell’Osservatorio:

- sistemi di finanziamento dei partiti;

- rapporti fra lobbies finanziarie-imprenditoriali e sistema politico;

- controllo del regolare svolgimento dei concorsi per il reclutamento dei pubblici dipendenti ed ogni altra forma di controllo;

-  contrastare la corruzione in tutte le sue forme, informando e sensibilizzando i cittadini, oltre che le competenti autorità, sollecitandone l’intervento;

- organizzare la difesa, anche legale, quando siano lesi diritti ed interessi legittimi dei cittadini, assistendo le persone offese.

Qui potrei inserire la nota vicenda dei crolli delle case di via dei Nobili avvenuti il 17 dicembre 1992, che mi ha convinto a presentare l’altrettanto nota denuncia per disastro colposo.

Non rientra forse questo nell’Ecologia sociale, dalla quale discende immediatamente l’Ecologia della politica, l’Ecologia della salute, l’Ecologia della miseria?

Di Pietro le definisce “Etica della Responsabilità”, “Etica della solidarietà”, “Etica della Politica”, “Etica dell’Ecologia dell’ambiente”.

Credo che in sostanza diciamo e vogliamo le stesse cose.

Antonio Di Pietro pochi mesi fa aveva proposto la realizzazione di un “Patto di opposizione”, rivolto sia all’Ulivo che a tutte quelle altre forze che sono o che si prepresentano e presenteranno “non allineate” ai due schieramenti maggiori.

Chi è più “non allineato” di me?

Di Pietro proponeva “patti di programma” ed anche “accordi elettorali”, dicendo chiaramente che il suo movimento non avrebbe accettato alcun tentativo di annessione, né di fagocitazione, né di emarginazione. Perfettamente d’accordo anche su questo.

Di Pietro - lo ha ripetuto anche domenica sera salutandoci - si è prefisso di rappresentare cittadini di sinistra, di destra e di centro, ma soprattutto coloro che non vogliono (o comunque non vogliono più) essere etichettati ideologicamente ma che - sforzandosi di superare talune preconcette barriere ideologiche - sono disposti ad unire i loro sforzi per il conseguimento di obiettivi comuni, a cominciare dalla legalità e dalla questione morale, che sono - come dice sempre - o dovrebbero essere “patrimonio di tutte le buone ideologie e di tutte le persone per bene”.

Mi pare porebbero essere già questi motivi sufficienti a giustificare il nostro “patto”, che in seguito potrà anche sfociare in un “patto elettorale” ad ogni livello territoriale. Ma ve ne sono anche altri.

- Dare voce a chi non ne ha;

- Restituire dignità a chi è stata tolta con la violenza, con la potenza del denaro, con l’inganno dell’informazione, con l’abuso del potere;

- Questione politica, istituzionale e sociale interdipendenti con la questione morale.

Di Pietro propone alcune sfide sulle quali impegnarsi, quali: razzismo e negazione delle diversità; manipolazioni genetiche; degrado urbano e ambientale; corruzione politica; paralisi della giustizia civile, gli eccessi di quella penale, oltre alla capziosità di quella amministrativa; abbandono del territorio alla criminalità.

Nelle categorie della criminalità ho inserito anche - voi lo sapete avendo seguito i consigli comunali - una solitaria lotta alle truffe, alle vessazioni, alle manipolazioni delle menti perpetrati anche a Santarcangelo da personaggi senza scrupoli, che avevano fatto del nostro territorio la succursale di quelle che impropriamente definiamo “sette”. Bene, la mia denuncia, nonostante l’indifferenza e, qualche volta, la derisione ottenuta dal Consiglio comunale clementino, non è caduta nel vuoto. Grazie soprattutto ai Carabinieri, in particolare proprio di Santarcangelo, subito attivatisi, sono state aperte indagini a Treviso e altre città. Non più tardi di ieri sono stati svolti interrogatori nel Lazio.

L’Italia dei Valori, infine, riconosce anche il valore dei movimenti che portano avanti richieste autonomistiche. Non faccio forse parte del Movimento per l’Autonomia della Romagna, del quale ho sottoscritto dal notaio forlivese l’atto costitutivo con Servadei ed altri?

Dimenticavo un aspetto, molto importante, che rientra nel nostro “patto”. L’Italia dei Valori è contro la presentazione degli emendamenti ai bilanci, che può favorire accordi, spesso sotterranei, fra maggioranza e opposizione, a volte degradanti baratti. Io pure.

Potrei anche citare la questione sanitaria, sulla quale non abbiamo alcuna disparità di vedute, o la questione sicurezza che collima con il “progetto sicurezza” che ho votato a suo tempo e riapproverò, firmandolo anche per l’Italia dei Valori martedì sera, o i diritti dei consumatori, o la questione degli organismi geneticamente modificati e delle biotecnologie. Tutti temi sui quali mi sono espressa abbondantemente in questi anni di vita istituzionale santarcangiolese, tant’è che nella bozza di Statuto che andrà in votazione in un prossimo Consiglio comunale, è stata accolta una mia richiesta, inserita nei Principi fondamentali: “Il Comune, per prevenire possibili danni alla salute dei cittadini, promuove azioni, informazioni ed iniziative volte a mantenere e garantire nell’ambiente la presenza di geni naturali, valorizzando, soprattutto nel settore agricolo, la coltivazione, la produzione, la commercializzazione ed il consumo di prodotti locali di pregio e tradizionali, non geneticamente modificati”.

Un’altra mia richiesta, in ordine alla quale mi sono impegnata per due anni, parimenti accolta e che ben figura tra i principi dell’Italia dei Valori, è stata inserita al comma 10 dell’art. 2 dell’anzidetto Statuto, che così recita: “Il Comune, ogni qual volta è a conoscenza di fatti o situazioni dai quali potrebbero derivare danni o disagi alla salute dei cittadini, si attiva per la comunicazione responsabile del rischio”.

Comma, questo, che si allaccia alla costruzione di elettrodotti, cabine primarie come all’installazione delle famigerate antenne.

Anche a proposito di campi elettromagnetici, ricordo che Di Pietro senatore, assertore dell’inviolabile diritto alla salute, “prioritario rispetto alla soddisfazione di qualsiasi altro interesse, sia pubblico che privato”, intervenne più volte con incisive interrogazioni proprio a proposito della nostra situazione regionale.

Anche il mio voto contrario all’ultima delibera che rende edificabili alcune aree di cittadini che potrebbero aver subito danni alla salute per la vicinanza di elettrodotti, va nell’anzidetta direzione, violando anche un principio costituzionale di parità tra i cittadini.

Da ultimo, oltre alla soddisfazione per la sottoscrizione di questo “patto”, ne esprimo un’altra: l’aver affidato il compito di guidare il gruppo dipietrista santarcangiolese al geom. Arrigo Ardini, che stimo ed apprezzo, col quale, ne sono certa, lavorerò in perfetta sintonia.

Mirella Canini Venturini