Santarcangelo di R.
La Lista Verde Alternativa
resta dalla parte degli ultimi e
vota contro il bilancio di previsione
Non mi riferirò, collega Giovannini, al piano regalatore; non passerò in rassegna ogni singola posta di bilancio, che pure mi sarebbe facile. La mia contrarietà, infatti, non è su tutto linsieme del bilancio, ma sulla parte tributaria innovativa. Il mio, quindi, sarà solo un breve intervento per giustificare il voto contrario che esprimerò.
La Giunta - per bocca del Sindaco - alla prima riunione della Commissione ci aveva richiesto/accordato una breve tregua per avere il tempo di riesaminare la parte di bilancio interessante laspetto tributario e tariffario ed eventualmente presentare un proprio emendamento alla prima stesura previsionale, come ha fatto.
Avevo detto in quella Commissione che non avrei presentato emendamenti, vista linutilità di quelli presentati in passato: dallilluminazione di via San Vito e via Ronchi al trasferimento dellingresso della scuola di San Vito allapplicazione della legge sulla comunicazione pubblica. Sarei ridicola se questa sera insistessi ancora, per esempio, sullapplicazione della legge n. 150/2000 sulla comunicazione pubblica, alla luce dei comunicati stampa che il Comune dirama a poche ore dai Consigli comunali.
Avevo detto che avrei però condizionato il mio voto alla non introduzione delladdizionale Irpef. Altri avevano richiesto la riduzione dellICI prima casa. Insignificante riduzione se si considera che parte di chi dovrà corrispondere laddizionale Irpef non dispone di una casa. Può solo servire ad imbellettarsi limmagine opaca.
La tregua si è conclusa, ma leffetto non è andato nella direzione che, come il movimento sindacale (del quale sposo le rivendicazioni), auspicavo.
Appena un anno fa, il 21 dicembre 2000, il collega Renzo Casadei la definiva tassa iniqua soprattutto per le famiglie monoreddito, che hanno come unica entrata il reddito da lavoro dipendente o da pensione. Per me, al contrario, si tratta tuttora di unimposizione iniqua.
Lo stesso Sindaco concludeva dichiarando di ritenere, allora, la scelta di non applicazione delladdizionale Irpef, una scelta strategica poiché sarebbe andata ad incidere sulle tasche di tutti. Secondo il Sindaco, allora, lapplicazione delladdizionale avrebbe rappresentato una scelta non solo politicamente sbagliata, ma anche economicamente non vantaggiosa e si riferiva esplicitamente a quei Comuni che lavevano applicata.
Ma da un anno allaltro si capovolgono i ragionamenti, così questaltranno passerà dallo 0,2 allo 0,4, allo 0,5 nel 2004. Lo hanno ben puntuaizzato anche i sindaci revisori. La stessa ANCI - alla quale aderisce il nostro Comune - ritiene tale forma di prelievo comunale destinato a crescere nei prossimi anni, tantè che con apposito emendamento alla legge finanziaria ha chiesto il superamento dellattuale meccanismo di gradualità (dallo 0,2 allo 0,5) con la possibilità di applicazione, fin dal primo anno, della misura dello 0,5%. Sembrerebbero quasi ordini di scuderia...
Do atto, infatti, che la via impositiva seguita dalla nostra Amministrazione non è così originale come si vorrebbe far apparire, poiché è allineata con latteggiamento assunto dalla maggioranza dei Comuni aderenti allANCI, che nella quasi totalità hanno deciso di agire in modo sostanzioso sulla leva delladdizionale comunale allIrpef, così come numerosi enti associati hanno operato un pari leggero ritocco al ribasso dellICI prima casa, anche se vi sono comuni, ad esempio Padova, che lhanno portata al 4,5 per mille, un po più del nostro 0,3.
Ci è stata imposta una gran fretta, quando invece il Ministro dellInterno Scaiola ha firmato il 20 dicembre scorso, otto giorni fa, il decreto ministeriale che differisce il termine di approvazione dei bilanci di previsione dei Comuni, delle Province e Comunità Montane dal 31 dicembre 2001 al 28 febbraio 2002, proroga accolta con favore anche dalla Conferenza Stato-Città-Autonomie Locali, poiché chi ne usufruirà delibererà i bilanci anche in base alle disposizioni contenute nella legge finanziaria.
Una minor fretta probabilmente ci avrebbe evitato immancabili successive numerose variazioni di bilancio, ma soprattutto avrebbe potuto suggerire una soluzione diversa dallimposizione dellAddizionale Irpef.
Che le cose non andassero nel verso giusto, del resto, lo si era capito dallautunnale scheletrica presentazione delle linee-guida, più un comizio che linee-guida, nonostante la ciambella di salvataggio tentata estemporaneamente allultimo momento dal Sindaco.
Non ho simpatia per il governo Berlusconi, mi disturba persino nominarlo, ma non tutti i guai economici degli Enti Locali possono vantare la sua paternità, come si vorrebbe accreditare a giustificare lingiustificabile, poiché già qualche anno prima, alle assegnazioni delle nuove competenze ai Comuni non era seguito un adeguato stanziamento di risorse.
Daltronde, accettato il processo del federalismo, che coinvolge tutte le autonomie locali, mirante allautosufficienza, è inevitabile il mutamento di rotta sotto il profilo finanziario. Processo che non è nato, ripeto, sotto il governo Berlusconi ma ben prima.
Consapevoli di questo si poteva allora essere più prudenti negli investimenti non propriamente indispensabili.
I grandi investimenti fanno immagine, ma anche contribuire a penalizzare ulteriormente chi è stato già penalizzato per tutto larco della vita, contribuiscono a farla. Soprattutto non lustra limmagine, già da tempo opaca, di chi vorrebbe richiamarsi agli ormai inesistenti valori della sinistra o alla dottrina sociale della Chiesa.
Per questo, schierandomi come sempre con gli ultimi, dichiaro il mio voto contrario.
Mirella Canini Venturini
[Cons. Com. 28.XII.2001]