Santarcangelo di Rom.

LA LISTA VERDE ALTERNATIVA

CONTRO L’URBANISTICA CONTRATTATA

 

 

Già la delibera di Giunta n. 128 del 15 novembre 2000 con la quale si prorogavano i termini di adempimento degli obblighi previsti dalla Convenzione urbanistica stipulata nel 1997 con l’allora ditta “Capital”, preannunciante anche nuove trattative tendenti a modificare parte della convenzione urbanistica stessa, mi aveva lasciato quantomeno  perplessa, tanto più che si trattava di un piano particolareggiato non accolto favorevolmente, a suo tempo, dai residenti della Giola, senza registrare neppure l’entusiasmo della totalità della Commissione Edilizia. Il fascicolo messo a disposizione dei consiglieri, tuttavia, non contiene quasi nulla e non sempre abbiamo il tempo materiale per andare a visionare le parti mancanti.

Che ora si voglia sostituire il sottopasso ciclo-pedonale alla cessione dei 6 appartamenti e dei 6 garages compresi nella convenzione, mi sembra vada soprattutto in direzione dell’interesse privato - senza per questo disconoscere l’interesse pubblico -, poiché questi diversamente incontrerebbe serie difficoltà a vendere gli appartamenti. D’altronde non m’è mai capitato di conoscere alcun Mecenate disposto a regalare nulla ad un qualunque Comune.

La richiesta/proposta della società “Giola 2000” non mi è giunta nuova, poiché ancor molto prima dell’approvazione dello schema triennale dei lavori pubblici 2002/2004 ad una mia domanda l’assessore Morri rispose che alla costruzione del sottopasso avrebbe provveduto la ditta che si accingeva a costruire gli appartamenti. Si tratta quindi di una storia già stagionata.

Lo stesso indirizzo di domiciliazione dell’amministratore della nuova società rientra di diritto in un film già visto.

Nello schema di convenzione proposto alla nostra attenzione si dice che è a carico dell’Amministrazione Comuale la spesa da sostenere per l’acquisizione delle aree private costituite da 66 mq, senza specificarne l’importo, che probabilmente non sarà elevato. Si assegna un termine di anni due per la costruzione e consegna dell’opera, mettendo però già le mani avanti in ordine ad eventuali proroghe che potrà concedere l’Amministrazione su richiesta della ditta, portando già la validità della Convenzione al 14 novembre 2005.

Intendiamoci: il comportamento del nostro Comune è tutt’altro che illegale. E’ semplicemente coerente con gli istituti dell’urbanistica contrattata, incrementata dalla legge Merloni, che a me non piacciono, andando il più delle volte in direzione degli interessi degli imprenditori del mattone, per i quali, più che di ‘urbanistica contrattata’ si tratta di ‘urbanistica sacrificata’ all’insegna del “senza convenienza non c’è affare”: spesso ‘urbanistica premiale’ sacrificata al selvaggio sfruttamento del territorio, anche se a volte viene contrabbandata quale ‘urbanistica partecipata’.

Sono lontani anni-luce gli anni in cui si lottava contro la rendita urbana, attualmente considerata sempre più quale fattore ineliminabile della crescita urbana. Ha ragione chi sostiene che si deve soprattutto all’urbanistica contrattata la distruzione del territorio.

Oggi, anche nel nostro Comune, si enfatizza la partecipazione del privato fino a farla diventare tendenzialmente l’unica forma di iniziativa conveniente. Chi ricorda più i tempi in cui si lottava contro la "rendita parassitaria"? Conveniente sì, ma per il privato: dalla lottizzazione Flora all’area piscina, dal Passeggio all’area Campana, dal crocevia con via Scalone alla Giola. E qui mi fermo perché dovrei ripetermi.

Le stesse delucidazioni dateci in Commissione e questa stessa sera non mi convincono, forse per deformazione mia non avendo mai accettato il principio dell’urbanistica contrattata, per cui esprimo voto contrario.

Mirella Canini Venturini

[Cons. Com. 21 dicembre 2001]