IL DOLORE DI UN PADRE

IL CUI DRAMMA E’ PARTITO

DA SANTARCANGELO DI ROMAGNA

Maurizio Alessandrini per l’anagrafe ha 53 anni. Per il dolore che porta stampato sul volto ne ha molti di più. Ma questo interessa poco o nulla a chi, fortunatamente, non ha avuto la sventura di incontrare sul proprio cammino una ‘divina’ Patrizia che, proprio da Santarcangelo, ha portato dolore e disperazione ad una famiglia già sufficientemente provata. Tanto meno interessa i consiglieri di AN che al Consiglio comunale del 2 marzo scorso non hanno smesso di sghignazzare un momento durante i 13 minuti (il tempo l’ha calcolato l’innervosito e annoiato leader locale di Rifondazione) nei quali ho illustrato l’interrogazione sottoposta al giudizio del Sindaco Vannoni e della Giunta, che illustrerò nuovamente il 16 marzo al Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico, presieduto dal Prefetto, in trasferta nel nostro Comune.

Il 23 dicembre 2000 era stato ricevuto, con altri genitori, dal Papa, in occasione della Giornata Giubilare per i familiari delle vittime delle sètte, evento di cui parlarono tutti i quotidiani e le emittenti italiane.

Il 19 febbraio aveva partecipato alla trasmissione televisiva I Fatti Vostri per far conoscere la tragedia della propria famiglia, emblematica di innumerevoli altre.

Il 9 marzo è intervenuto alla stessa trasmissione un altro nostro... quasi concittadino. Residente in un comune confinante era ugualmente transitato per Santarcangelo. Lo stesso ‘angelo’ che ha gettato nella disperazione la famiglia di Alessandrini gli aveva ‘diagnosticato’ e ‘guarito’ un inesistente tumore alla gola, non certo disinteressatamente.

Non tutti - anzi quasi nessuno - hanno il coraggio di uscire allo scoperto e di proferire precise accuse. In parte per timore di essere derisi per essere caduti nella micidiale trappola, in parte per paura di rappresaglie.

Il principale obiettivo della mia interrogazione era proprio in questa direzione: chiedere ai miei concittadini un atto di coraggio, incitarli a parlare per smascherare questi personaggi, che non sono sempre semplici ciarlatani.

Un atto di coraggio può servire a salvare altre vittime ‘predestinate’, ma anche - obiettivo tutt’altro che secondario - ad indurre le autorità preposte: a far luce e a punire i reati, a non archiviare a cuor leggero.

Il Giubileo è passato. Fortunatamente non si sono verificati suicidi di massa o gli altri fatti eclatanti paventati dalle autorità competenti, ma non è proprio il caso di abbassare la guardia.

Se la destra santarcangiolese ironizza e ride, alla cosiddetta sinistra vorrei ricordare che gli incitamenti d’un tempo di Gramsci (“vigilanza rivoluzionaria”) oggi dovrebbero modernamente tradursi in un “guardiamoci attorno”, in un’ottica di solidarietà di cui ci riempiamo molto spesso solo la bocca...

Mirella Venturini

Capogruppo Consiliare Lista Verde Alternativa

Santarcangelo di Rom.