DIRITTO ALLA SALUTE UGUALE PER TUTTI. O NO?



Perché l’elettrodotto frena una struttura d’eccellenza quale la Coplhand che vorrebbe ampliarsi? Perché il traliccio che sorregge la linea dell’elettrodotto Forlì-Fano a 380.000 Volts è a meno di trenta metri dall’attuale struttura ubicata alla Balduccia di Sant’Ermete, anziché a cento metri come previsto dalla normativa in vigore.

L’ampliamento richiesto servirebbe, oltre tutto, a mettere a norma diversi ambienti dell’attuale struttura, cosa che non dovrebbe essere difficile considerando l’ampiezza del terreno già di proprietà della Coplhand stessa.

Stupisce che le autorità preposte si preoccupino in ordine ad un eventuale ampliamento e non si soffermino a riflettere sulla situazione delle 18 persone che vivono nell’attuale struttura.

Risale infatti alla primavera del 2001 la rilevazione del campo magnetico al primo piano della struttura per disabili della Balduccia effettuata dalla Sezione provinciale riminese dell’ARPA (Agenzia Regionale di Prevenzione Ambientale): «Camera M  microtesla 1.0 µT, Camera E 1.1, Camera E-R 1.2, Camera V 0.9, Camera G 0.8, Camera A-C 0.75, Lavanderia 0.75».

Al momento delle rilevazioni dell’ARPA (richieste dalla stessa Coplhand) il quadro normativo di riferimento era rappresentato dalla legge quadro nazionale sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, che dettava i principi fondamentali diretti ad assicurare la tutela della salute dei lavoratori e della popolazione dagli effetti dell’esposizione a determinati livelli di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. Il “valore di attenzione” e quindi di cautela e protezione della salute da effetti a lungo termine, corrispondeva a 0,5 micro tesla, valore al tempo peraltro indicato dalla Direttiva Regionale di applicazione della Legge Regionale n. 30/2000, concernente “Norme per la tutela della salute e la salvaguardia dell’ambiente dall’inquinamento elettromagnetico”.

Le misurazioni effettuate presso i diversi locali della struttura socio-assistenziale gestita dalla Cooplhand, sottolineò l’ARPA (n. 1261/2.5.2), «hanno evidenziato livelli di campo magnetico istantaneo [...] superiori, nella totalità dei casi, al valore di 0,5 micro tesla», per cui sottolineava, in base alle misurazioni effettuate, «che i valori di esposizione riscontrati nei diversi locali, adibiti a camere, dove si presuppone una prolungata permanenza sia degli ospiti ivi residenti sia degli operatori, superino il livello di cautela indicato dalla Direttiva Regionale».

Concludendo l’ARPA,  «dato il significato di protezione da effetti a lungo termine attribuito a tale valore», evidenziava «l’opportunità di adottare soluzioni tecniche tali da determinare livelli di esposizione nell’intera struttura inferiori al valore suddetto». Soluzioni che non possono che essere rappresentate dallo spostamento del traliccio o dal suo interramento.

L’ARPA inviava la relazione anche al Sindaco del Comune di Santarcangelo e alla Soc. ENEL SpA.

E’ noto l’interesse correttamente espresso dal Comune clementino in ordine al traliccio adiacente la scuola “Biancaneve” e la Casa dei Nonni di Sant’Ermete, prossimo all’interramento, com’è sempre stata visibile l’ottima collaborazione esistente con la Cooperativa in discorso, mentre non si ha notizia di almeno pari interesse, da parte dell’Enel, per la situazione in cui si trova la struttura per disabili Coplhand in via Balduccia, nella stessa località: i 18 disabili ospitati in tale struttura e gli operatori che li accudiscono hanno lo stesso diritto alla salute degli ospiti della Casa dei Nonni e dei bambini che frequentano la Scuola “Biancaneve”. O no?

 

Santarcangelo di Rom., 28 novembre 2005

 

Mirella Canini Venturini

Lista Verde Alternativa