APPELLO ALLA RAGIONE E AL CORAGGIO

Illustrazione dell’interrogazione al

Consiglio Comunale di Santarcangelo

del 2 marzo 2001

Dando per scontata la conoscenza del testo dell’interrogazione che mi accingo ad illustrare, vorrei solo aggiungere alla stessa, se possibile, un punto finale: c) se non si ritenga opportuno e necessario investire del problema la nostra Provincia perché, quanto meno, lo inserisca in qualche suo ‘osservatorio’, tanto più che si tratta di un ‘guaio’ che non interessa solo il nostro Comune, ma coinvolge tutto il territorio provinciale.

Dico subito che il termine “sette” a volte è improprio, trattandosi non di rado - come nel nostro caso - anche di piccoli gruppi o di singoli ciarlatani, non meno pericolosi delle prime.

Santarcangelo non è un’eccezione. Infatti negli ultimi anni il proliferare di questi gruppi aveva finito per dare nell’occhio anche al Ministero degli Interni, tant’è che sotto la gestione Napolitano prima e la gestione Russo Jervolino poi, era stato deciso di iniziare a vederci chiaro, distinguendo tra ciarlatanerie, folklori interessati e ricerche sincere di nuove vie dello spirito e possibili ricerche di nuovi guai. All’approssimarsi del Giubileo - circostanza ritenuta ad alto rischio - nacque così un dossier di più di 100 pagine intitolato “Sette religiose e nuovi movimenti magici in Italia”, facendo risaltare che non tutto è puro fervore spirituale o liturgico.

Se un organismo di Polizia che si occupa di prevenzione - Direzione Centrale Polizia di Prevenzione - ha stilato l’anzidetto rapporto, significa che il Ministero degli Interni ha avvertito la necessità di far sapere ai cittadini che la Polizia non sta a guardare, che esiste un monitoraggio sui territori e forse questo potrebbe rappresentare un segno di avvertimento a chi pensava di continuare a passare inosservato.

A Santarcangelo - considerato buon terreno di coltura - mi erano pervenute varie ‘voci’, neppur troppo vaghe, nonostante la gente abbia il terrore di parlarne.

Ho così appreso il metodo di ‘arruolamento’, soprattutto di una persona che ha circolato nel nostro Comune per parecchio e che si faceva chiamare ‘angelo’; arruolamento basato sull’annullamento della personalità di chi vi è incappato, facendo leva sulla salute e la malattia, rappresentanti un dominio privilegiato per l’espressione di questa sorta di presunta ‘dottrina’. Per questa donna, della quale privatamente posso mostrarvi la foto, la malattia non era altro che la manifestazione di una forma di devianza, di errore, oppure il prezzo da pagare per una colpa commessa in una vita precedente. Quindi parlava di ‘reincarnazione’, dottrina già di per sé opposta alla nostra che s’ispira alla ‘resurrezione’, passando dall’ufologia all’angeologia. Abile nell’isolare i malcapitati dal contesto familiare, dagli amici, da tutto il contesto sociale precedente, in modo che l’unica realtà disponibile fosse quella del gruppo, mettendo a rischio l’equilibrio personale e i rapporti affettivi, irretendo il soggetto in una situazione psicologica, al di là della propria volontà, dalla quale difficilmente riesce a recedere.

E’ noto che chi organizza questi gruppi sa riconoscere le persone deboli, ancorché profondamente buone e altruiste.

Ho quindi constatato anche qui a Santarcangelo un preoccupante ritorno alle superstizioni, simboli ridicoli, rituali infantili e inquietanti al tempo stesso, quali la celebrazione di un matrimonio ‘divino’ avvenuto nel nostro Comune, di cui sono venuta a conoscenza, esorcismi e altro, spesso di tipo suggestivo, soprattutto in presenza di particolari personalità, indipendentemente dalla cultura, con un pericoloso quanto costosissimo intreccio con la cartomanzia.

A “I Fatti Vostri” ho visto e sentito recentemente due genitori riminesi raccontare l’arruolamento - o cattura - del proprio figlio in un paese vicino a Rimini. Li ho subito contattati e questi - distrutti dalla disperazione - mi hanno confermato che tutto è cominciato a Santarcangelo il 26 novembre 1999. Praticamente non hanno più notizie del figlio, 24enne, da circa un anno.

Su Santarcangelo gravitano diversi cosiddetti ‘guaritori’ e ‘guaritrici’, la cui unica professione di fede è - come dice il Rapporto del Viminale - “strumentale a realizzare un utile, abusando della credulità altrui” o, aggiungo io, della disperazione di determinate persone. Personaggi che vanno perseguiti poiché, come ho spiegato nell’interrogazione, è vero che il nostro codice penale da 19 anni non contempla più la punibilità del reato di plagio, ma si possono individuare altri reati: anzitutto l’esercizio abusivo della professione medica. Non a caso Panunzio ha istituito da tempo in Italia il “Telefono Antiplagio”.

Da 19 anni manca una legge che difenda i cittadini e affermi il diritto all’integrità mentale dell’individuo, contro la manipolazione delle menti operata da singoli e da sètte.

Nel 1981 la Corte Costituzionale sancì l’incostituzionalità dell’allora articolo 603 del codice penale, ritenendolo impreciso e indeterminato, ma non perché intendesse dichiarare inesistente un reato che pure esisteva, come d’altronde continua ad esistere, tant’è vero che la stessa Suprema Corte ne raccomandò la riformulazione.

Sono trascorsi 19 anni senza che si sia provveduto a reinserire, con una formulazione più precisa e determinata, la configurazione del reato. Forse per non ‘disturbare’ personaggi assurti quasi agli onori degli altari? Questo vuoto di legge - come dice il Comitato dei Familiari delle Vittime delle Sètte - ha contribuito «a dare la possibilità ai manipolatori della mente umana di continuare ad usare e rafforzare le loro tecniche in tutta tranquillità, nella certezza di non correre alcun rischio legale».

A prescindere da Scientology che mi risulta ottenga anche l’occupazione di suolo pubblico nella nostra piazza come in quella riminese per la vendita delle sue costose pubblicazioni (ben patrocinata nei Tribunali da un tale avvocato Biondi), che mi si dice stia riscuotendo un discreto successo nel nostro Comune, soprattutto da quando ha aperto una propria sede a Rimini, gran parte dei ciarlatani che fanno affari sulle disgrazie della nostra gente, si inseriscono offrendo inesistenti soluzioni salutiste. Il resto viene da sé.

Mi rendo conto della difficoltà di procedere contro i sedicenti truffaldini, ‘angeli’, ‘mamme sante’ o ‘guru’ che si facciano chiamare, a causa soprattutto della reticenza dei malcapitati a sporgere denuncia, grazie ai condizionamenti, ai timori e ai ricatti subiti.

I casi di ‘malcapitati’ che coinvolgono Santarcangelo sono in numero superiore a quanto si immagini, meritevole ognuno di essere trattato e valutato con la necessaria delicatezza e prudenza, salvaguardando il rispetto per le persone coinvolte e presumibilmente in buona fede, turlupinate sfruttando il loro bisogno di sicurezza e di certezza. Anche qui da noi, infatti, stando ai casi di cui sono venuta a conoscenza, i nuovi adepti si sono sentiti accolti con affetto, come se avessero sempre fatto parte del gruppo, cercando di farli sentire a proprio agio, quasi una sorta di ‘bombardamento d’amore’, valorizzati al massimo e resi partecipi di una ‘grande missione’ da svolgere solo seguendo le direttive e realizzando i cosiddetti ‘valori’ del gruppo, facendoli sentire esseri speciali, eletti, realizzando un’obbedienza cieca che non può che stupire, come nel caso del ragazzo segnalato a I Fatti Vostri. Fatti che non possono che suscitare inquietanti domande: com’è possibile arrivare a consegnare la propria volontà a persone di cui praticamente non si sa nulla? Forse perché è paradossalmente più semplice smettere di pensare ed obbedire piuttosto che accettare di vivere valori che interpellano ad un cambiamento di vita profondo, che va costruito giorno per giorno, anche attraverso insuccessi e talvolta delusioni?

Anche da noi si è tentato a volte di mascherarsi dietro l’aspetto religioso, facendo persino pregare gli ‘iniziandi’ su libri editi dalle Paoline, sfogliando i quali, tuttavia, ho trovato foglietti incollati riproducenti preghiere - quali l’Ave Maria - solo con qualche analogia alla nostra preghiera.

Non posso non dar ragione a chi sostiene la necessità che, pur con la cautela dettata dalla delicata materia, si ponga in essere un intervento legislativo nei confronti di quelle organizzazioni che, operando al riparo della libertà di religione, violano i diritti fondamentali della persona. La libertà religiosa è altro. Come concludeva il Concilio Vaticano II - Dignitatis Humanae 3 - “La verità si deve ricercare nella maniera propria alla dignità della persona umana e alla sua natura sociale, con libera ricerca”, quindi senza imposizioni.

Era in discussione il disegno di legge n. 3947“Norme sulla libertà religiosa e abrogazione della legislazione sui culti ammessi” all’esame della 1ª Commissione Affari Costituzionali della Camera ma, ormai, se ne parlerà in un’altra legislatura, sempre vi siano le condizioni per riparlarne.

Concludo ricordando le richieste di conoscenza avanzate al Sindaco e alla Giunta:

a) se non si ritenga opportuno aggiungere al Progetto sicurezza”, con il quale si è istituito il “vigile di quartiere”, l’obiettivo di smascherare le situazioni illegali testè evidenziate, in sintonìa con le altre forze dell’ordine;

b) se non si ritenga necessario farsi interpreti delle anzidette preoccupazioni presso il Prefetto, il Questore e la Magistratura, consapevole che un piccolo Comune come il nostro, da solo può far poco;

c) se non si ritenga opportuno e necessario investire del problema la nostra Provincia perché, quanto meno, lo inserisca in qualche suo ‘osservatorio’, tanto più - come dicevo all’inizio - che si tratta di un ‘guaio’ che non interessa solo il nostro Comune, ma coinvolge tutto il territorio provinciale.

Mi è stato infatti riferito che qui, a Santarcangelo, convergono anche disperati soggetti provenienti da Villa Verucchio, Igea Marina e altre località vicine.

Data la gravità della problematica ritengo competa ad ogni istituzione il dovere di effettuare ‘prevenzione’, che può anche essere realizzata attraverso la diffusione di informazioni, come ha raccomandato più volte lo stesso Consiglio d’Europa che, nel Rapporto 1999, ha esplicitamente affermato: «Sembra sia frequente l’abuso della professione medica... questa pratica deve essere punita».

Avrei voluto poter illustrare meglio l’interrogazione ma, purtroppo, il regolamento-capestro (che pure ho forzato) non me lo consente. Sono comunque a disposizione per ulteriori chiarimenti.

Mirella Canini Venturini

Capogruppo consiliare Lista Verde Alternativa

[Cons. Com. 2 marzo 2001]