VERDE VERDE O

COLORE MIMETICO-DALTONICO?

Fiumi devastati e impoveriti, risorse naturali rapinate senza riguardo alcuno, cementificazione ovunque, antenne ed elettrodotti che non sembrano preoccupare più di tanto chi amministra, rappresentano anche nel nostro territorio comunale e provinciale il bilancio e l’evidente risultato della concezione “industrializzata” che si è impadronita dei partiti, tradizionali e non, nessuno escluso; anche di quelli che, preoccupati della crescente affermazione della coscienza e cultura ecologista, anche tra la gente comune, hanno cominciato già da qualche anno a spruzzarsi di verde, spesso nel tentativo di assorbire, per neutralizzarle, le spinte e le tematiche ambientali, pur continuando, nei fatti, a privilegiare politiche inquinanti e devastanti.

I Verdi del Sole (che ride o muore?), del resto, nelle istituzioni locali in cui hanno occupato posizioni di potere (salvo qualche rara, lodevole eccezione) hanno fatto tutto tranne che preoccupare i potenti: sul piano delle idee, dell’impegno, della grinta, della politica, dell’agire sociale, dell’impatto emozionale ed informativo, della coerenza.

Non è un caso che anche qui, a Santarcangelo, i diessini lancino pressanti appelli perché questi, che localmente non esistono - lo ammette persino il segretario diessino - trovino il modo di impegnarsi nell’attuale campagna elettorale, insieme ai dipietristi, localmente mai esistiti. Ci ricordano i recenti tempi in cui, in qualche comune del riminese, si metteva in campo l’abile regìa di quei partiti che vedono anche nel soggetto verde un prodotto politico-commerciale... Un incarico non si nega a nessuno!

Partendo proprio dalla contraddizione ambientale, siamo stati costretti anche noi, nostro malgrado, a rivedere alcuni parametri di giudizio, che non di rado cozzano contro i manifesti limiti di certi ambientalisti - o presunti tali -, anche di recente acquisizione, che tengono in troppo scarsa considerazione le ragioni sociali dei problemi ecologici.

Anche in questa terra romagnola, come si diceva una volta, la valorizzazione del capitale dipende dallo sfruttamento della natura e dell’uomo, le due fonti originarie della ricchezza, privatizzando gli utili e socializzando i costi.

La differenza tra la cementificazione a macchia d’olio dei nostri territori, le escavazioni che hanno trasformato stupendi tratti della Valmarecchia in paesaggi lunari, con l’accondiscendenza non scritta di chi avrebbe dovuto esercitare un’opposizione costruttiva, e quanto avviene in altre regioni, sta perdendo ogni significato e spessore.

Quanto a certi improvvisati ambientalisti, non sempre riescono a sfuggire alle lusinghe del potere, anche tralasciando ogni commento su chi si appresta ad accettare di essere riciclato da quest’ultimo, tant’è che - assistendo a discreta distanza alle manovre in atto anche a Santarcangelo - vien da chiedersi: si va in cerca di potere o si vuole salvare l’ambiente?

Domanda che abbiamo fatto rimbalzare in più occasioni, non sempre inutilmente: sulla localizzazione della megacentrale a San Michele ,forse solo momentaneamente congelata, sulla presenza indisturbata di amianto, di antenne dove non dovrebbero essere, di elettrodotti localizzati e tollerati senza alcun rispetto per il diritto alla salute dei residenti...

Le “ragioni sociali” passano attraverso vari “buchi neri” anche nel nostro comune. Si è snaturato persino il concetto di salute, tant’è che ormai si parla solo di “malattia”, quasi che su quest’ultima non avessero influenza anche la negligenza e l’incuria dei pubblici amministratori, lo sfruttamento, la deturpazione dell’ambiente fisico e sociale, le varie nocività ambientali e sociali.

Anche qui, più che rispondere alle esigenze dei cittadini, si tende a rispondere all’esigenza di chi vuole investire rapidamente denaro.

Anche se coscienti della nostra debolezza (solo numerica), in questi cinque anni non abbiamo tralasciato occasione per esprimerci (e votare) contro le speculazioni edilizie poste in essere da noti “spiriti animali del capitalismo”, come non abiamo esitato a votare contro l’ipotesi di studi fumosi (pagati con i soldi dei contribuenti) per dare eventuale nuova vita a chi ne ha avuta sin troppa, ad esempio in ordine al presunto recupero delle cave esaurite. Progetti votati favorevolmente anche da chi era stato eletto in Consiglio comunale anche in rappresentanza dei Verdi del morente sole, che ora i diessini vorrebbero far rivivere artificiosamente nel tentativo di sottrarci voti. Ma noi, siano certi, non staremo con le mani in mano...

Siamo altresì certi che i nostri concittadini sanno distinguere chi s’impegna (e s’è impegnato) seriamente, da chi sarà candidato ad esprimere la politica della cosiddetta “ecologia della foglia di fico”; chi è verde verde da chi è verde-Fassino, verde-Bertinotti...

Mirella Canini Venturini