MENO ARRESTI E

PIU’ PREVENZIONE

L’intervento della Lista Verde Alternativa al

Consiglio Comunale del 16 marzo 2001

presente il Comitato Provinciale per la

sicurezza e ordine pubblico

presieduto dal Prefetto di Rimini

Quando intervengo sono più propensa a parlare di prevenzione e sicurezza che di ordine pubblico, tant’è che ho espresso voto favorevole alle politiche locali della sicurezza cittadina senza rimpiangerlo.

Non misuro sempre l’efficacia dell’azione delle forze di polizia dal riscontro quantitativo del numero degli arresti e dei fermi. Mi piacerebbe anzi registrarne meno e più prevenzione.

A mio avviso - probabilmente verrà considerata una delle mie tante illusioni, che io chiamo ‘utopie concrete’ - intervenire quando l’azione criminale è già stata compiuta non sempre serve a “vincere la battaglia contro la criminalità”, micro o macro che sia. Così come reprimere i crimini determinati da situazioni diffuse di disagio è inutile se non si riesce nel contempo ad intervenire sulle cause.

In molti casi, soprattutto nei piccoli comuni, l’azione di polizia è solo una risorsa, per altro molto limitata, per garantire il bene pubblico della sicurezza dei cittadini. Concetto che mi sembra sia positivamente presente nella nostra Amministrazione clementina.

Anche per questo mi trovo in totale disaccordo con chi approfitta di ogni occasione per strumentalizzare politicamente le paure e il bisogno di sicurezza dei cittadini, che pure esistono, proponendo rimedi nell’ottica del ‘fai da te’, a volte peggiori del male.

Bisogno di sicurezza che non può soddisfarsi solo con una porta blindata, il bloccaggio delle finestre, l’apposizione delle inferriate, sistemi d’allarme e quant’altro. Ne ho parlato nel precedente Consiglio comunale illustrando una mia interrogazione, che probabilmente il Sindaco vi avrà fatto pervenire, poiché a conclusione gli chiedevo di farsi interprete delle preoccupazioni che avevo espresso presso il Prefetto, il Questore, la Magistratura e la Provincia.

Questa sera approfitto della vostra presenza per rappresentarvele direttamente, poiché anche queste rientrano nel più ampio concetto di sicurezza che mi sta a cuore.

Mi riferisco a quello che io ho definito una sorta di ‘cancro sociale’ che da tempo prolifera nel nostro Comune, più pericoloso di altri perché raramente viene allo scoperto, quindi più difficilmente controllabile: l’operatività in loco di guaritori e ciarlatani variegati, a volte vere e proprie sètte, che, sfruttando situazioni di disperato disagio, riescono a manipolare le menti, quasi sempre per raggiungere truffaldini profitti. Salvo qualche eccezione le considero ‘aggregazioni’ di veri e propri delinquenti che hanno già prodotto nel e dal nostro Comune danni considerevoli, venuti anche pubblicamente alla ribalta nel corso di trasmissioni televisive nazionali quali I fatti vostri. Gli ultimi due casi denunciati in quella sede hanno preso le mosse proprio dalla nostra città.

Raccogliendo pazientemente e con difficoltà informazioni sono così venuta a conoscenza di situazioni che non esito a definire tragiche: famiglie che non sanno più nulla dei propri congiunti, famiglie che per riavere il figlio hanno dovuto sborsare decine di milioni di ‘riscatto’, un po’ come avviene per la prostituzione. Famiglie che hanno paura di parlare: da un lato perché temono di rendersi ridicole e dall’altro perché paventano ritorsioni. Famiglie alle quali noi abbiamo il dovere di dare e chiedere coraggio, dimostrando anzitutto di averne noi.

Il Ministero degli Interni in concomitanza con il Giubileo, situazione che veniva definita ad ‘alto rischio’, ha iniziato a volerci veder chiaro, stilando un dettagliato rapporto, frutto anche di monitoraggio sui territori. Il Ministero voleva far sapere ai cittadini che la Polizia non sta a guardare, mandando anche un segnale di avvertimento a chi pensava e tuttora pensa di continuare a passare inosservato. Ma non ci si può fermare ad un ineccepibile Rapporto.

Ho potuto constatare anche qui a Santarcangelo un preoccupante ritorno alle superstizioni, simboli ridicoli, rituali infantili e inquietanti al tempo stesso, esorcismi e altro, spesso di tipo suggestivo, soprattutto in presenza di particolari personalità, indipendentemente dalla cultura, con un pericoloso quanto costosissimo intreccio con la cartomanzia. Situazioni che non hanno nulla da spartire con le famigerate ‘messe nere’.

Si tratta di personaggi che vanno perseguiti poiché, come ho spiegato nell’interrogazione e nel precedente Consiglio comunale, è vero che da 19 anni manca una legge - o un articolo di codice penale - che difenda i cittadini e affermi il diritto all’integrità mentale dell’individuo, contro la manipolazione delle menti operata da singoli o da sètte, ma è altrettanto vero che esiste la possibilità di individuare e perseguire altri reati quali l’esercizio abusivo della professione medica, la circonvezione di incapace, la truffa. Sino a prova contraria vige ancora un Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.

Concordo con l’Associazione Familiari delle Vittime delle Sette, che sostiene la necessità che, pur con la cautela dettata dalla delicata materia, si ponga in essere un intervento legislativo nei confronti di quelle organizzazioni che, operando a volte al riparo della libertà di religione, violano i diritti fondamentali della persona, ma intanto rendiamo operanti le disposizioni di legge tuttora in vigore.

Ho chiesto al Sindaco di intervenire presso la Provincia perché inserisca la problematica che vado denunciando nel proprio ‘Osservatorio’, tanto più che si tratta di un ‘guaio’ che non interessa solo il nostro Comune, ma coinvolge tutto il territorio provinciale, tant’è che qui a Santarcangelo convergono anche disperati soggetti provenienti da Villa Verucchio, Igea Marina e altre località; di esaminare l’opportunità di aggiungere al nostro “Progetto Sicurezza”, con il quale si è istituito il sin troppo enfatizzato ‘vigile di quartiere’, l’obiettivo di smascherare le situazioni illegali da me evidenziate, in sintonìa con le altre forze dell’ordine, oltre a farsene interprete presso le autorità che in buona parte sono fortunatamente presenti questa sera, delle quali resto a disposizione.

Probabilmente avrò deluso chi s’aspettava - tra il pubblico presente, sempre assente durante tutto l’arco dell’anno - intervenissi ad esempio in favore dell’introduzione delle telecamere o dei contributi per la posa in opera di vetrate particolari, con i quali ho concordato in più occasioni. Ritengo tuttavia che compito dell’amministratore sia quello di conoscere e farsi carico dei problemi di tutti gli amministrati, soprattutto dei più deboli, senza prestare il fianco ad appoggi meramente corporativi o elettorali, dando anzitutto voce a chi non ne ha. Ed è questo che ho inteso fare questa sera.

Mirella Canini Venturini

Capogruppo Lista Verde Alternativa

[Cons. Com. 16 marzo 2001]