Santarcangelo di Rom.

BILANCIO DI PREVISIONE 2004 TRA

DISSERTAZIONI TEOLOGICHE E COMIZI



Non la tirerò in lungo non essendo in vena di comizi, tanto meno di dissertazioni teologiche come ho appena sentito fare da qualche collega.

Discutere di bilancio non può esimerci dal parlare anche di legge finanziaria dello Stato e di gestione governativa iniqua.

In questi giorni le bestialità si sono sprecate da parte di chi, probabilmente, di questa finanziaria, non ha valutato tagli alla spesa, vincoli, tetti e controlli nei confronti dei Comuni, accusati spesso anche pretestuosamente di non tenere sotto controllo le voci di spesa.

Parlarne è inevitabile dal momento che il governo ha posto in essere una finanziaria che, penalizzando gli enti locali, inciderà inevitabilmente sulla vita quotidiana dei cittadini che riconoscono nel Comune l’istituzione di riferimento più vicina ai bisogni: dal sostegno all’affitto alla sanità, dalla scuola ai trasporti, dall’assistenza agli alunni disabili all’assistenza farmaceutica in generale.

In presenza della progressiva distruzione del welfare locale e del sistema di protezione dei più deboli, contro chi dovremmo rivolgere le nostre proteste? Contro il sindaco o la giunta o contro chi non merita che un pieno di critiche per aver posto in essere una manovra economica sciattamente maldestra, priva di strategìa, ricca di favori corporativi, che non tiene in considerazione i diritti garantiti optando per la beneficienza, che conferma l’assoluta incapacità o non volontà di ben governare.

Una finanziaria “compassionevole”, che invece di garantire diritti, eroga elemosine, ad esempio agli “studenti poveri e meritevoli”; che porta allo sfascio la scuola pubblica per sostenere e finanziare quella privata.

Di contro, mentre si assiste ad un taglio continuo delle spese sociali, si stanziano altri soldi per le Forze Armate, per garantire, ci si dice, le “missioni di pace”, in realtà anche per sostenere il carrozzone burocratico della difesa e per acquistare nuove e sempre più sofisticate armi. L’investimento sullo stato sociale viene abbattuto in nome della guerra.

Come ho detto giusto un anno fa, le persone che verranno tartassate dovranno sapere chi ringraziare: chi, grazie anche alla pubblicità ingannevole dei mass-media, non dice la verità; chi nasconde chi e cosa privilegia, non proporziona le risorse ai bisogni: i fondi per la non-autosufficienza, per la cooperazione, l’handicap, gli immigrati, le carceri, l’infanzia e l’adolescenza; chi non opera contro l’esclusione sociale.

La stessa trasformazione in SpA della Cassa Depositi e Prestiti può mettere in discussione la garanzia del mantenimento degli attuali trend di finanziamento agli enti locali.

Finite o sospese le critiche al governo centrale, veniamo a quelle locali.

La relazione politica quanto a pubblicità non scherza. Un “bilancio partecipativo” che, a detta dell’assessore, dovrebbe aver coinvolto i cittadini nelle scelte. Il sorriso è d’obbligo, visto che non vengono coinvolti neppure i consiglieri. Non ho parimenti capito come potrà continuare ad essere fondamentale il supporto della Commissione Pari Opportunità, una Commissione asfittica, moribonda, alla quale doveva dare impulso la vice presidente di minoranza, oltre ad alleviare il carico di lavoro dell’assessore Tognacci che la presiede. La vice presidente è intervenuta due sole volte nel settembre 1999, forse perché si è resa conto che si tratta di un istituto che conta meno di niente?

Non intervengo sulla parte concernente la popolazione canina e felina. Chi negli ultimi giorni ha letto i quotidiani - cronaca di Rimini - sa cosa pensarne e sa come vengono spesi i nostri soldi.

L’affidamento della gestione dei mercati settimanali ad un ente privato, al momento solo enunciato, meriterebbe di essere approfondito: non vorrei si mirasse ad una gestione unica di tutti gli spazi pubblici, senza portare un sensibile vantaggio alle casse comunali.

Quanto ai servizi sociali, la chiacchierata è ben fatta, ma, di rinvio in rinvio dei vari piani, alla fine le cose non cambiano.

Il piano sociale di zona, che consideravo e considero un atto importante perché le prestazioni esigibili territorialmente dal cittadino bisognoso di assistenza, saranno solo quelle comprese nei Piani di Zona e non altre, stenta a decollare. Si sono costituiti i Piani della Salute: il nostro Comune ha designato i propri rappresentanti e non se n’è saputo più nulla. Si continuano ad erogare contributi all’Ausl, senza per altro avere alcuna possibilità di concreto controllo sui servizi erogati. Mi preoccupa che l’incarico di procedere all’indicatore di qualità sia stato affidato alla Comunità Montana. Non mi sento motivata ad esprimerle fiducia. Spero mi si dimostri, nell’interesse degli amministrati, che ho errato nella valutazione.

Fa piacere, per chi presumibilmente verrà dopo noi, che a fine legislatura si realizzino nuovi spazi anche per i capigruppo, visto che ne parliamo inutilmente dal ‘99. Probabilmente altri saranno più fortunati di noi.

Stessa considerazione per la classificazione acustica del territorio comunale, che a mio avviso andava effettuata prima dei lavori all’area Campana e prima dell’adozione del Piano Urbano del Traffico. Oggi si finirà per adattarlo a situazioni di fatto, poste in essere quando già era noto l’obbligo di legge e non potrà che trattarsi di un pasticcio.

Quanto, infine, ai lavori pubblici, che pure fanno parte di questo bilancio, non aggiungo nulla a quanto ho esposto prima, con la raccomandazione di tenere in considerazione la manutenzione delle strade, nella quale per ora non brilliamo.

Concludendo, i proponimenti messi sulla carta dall’assessore Tognacci e dalla Giunta sono condivisibili, auspicando siano realizzabili.

In altre condizioni avrei espresso qualche perplessità ad esprimere un voto non negativo. Considerando la situazione impostaci dall’alto, non posso che esprimere solidarietà e comprensione agli amministratori che ci governano, in particolare all’assessore Tognacci, alla quale spetterà - insieme ai funzionari - l’onere di far quadrare i conti e contestualmente scontrarsi con esigenze che potrebbero farsi sempre più pesanti e pressanti.

Il mio voto sarà comunque di astensione, non favorevole, in virtù, soprattutto, di quella benedetta addizionale Irpef, ora mimetizzata come ‘tassa di scopo’.

Mirella Canini Venturini

[Cons. Com. 19.XII.2003]