TASSA DI SCOPO: IL FISCALISMO

SOTTO MENTITE SPOGLIE



Il voto contrario che ho espresso in Commissione - che non confermo questa sera poiché mi asterrò - discende unicamente dall’applicazione dell’addizionale Irpef.

L’aliquota resta invariata non per generosità del nostro Comune ma perché a livello centrale, pur non prevedendo alcun provvedimento attuativo in materia di federalismo fiscale, è stato confermato il blocco delle addizionali regionali e comunali all’Irpef e delle maggiorazioni regionali all’Irap per tutto il 2004.

Poiché a Roma non sono state accettate le richieste della minoranza tese a consentire l’aumento dell’addizionale e l’introduzione di tributi di scopo, il nostro Comune fa diventare l’addizionale Irpef un “tributo di scopo”. Un tentativo di edulcorazione destinandola alla costruzione dell’asilo nido.

E’ appena il caso di ricordare che i ministri Maroni e Tremonti hanno recentemente firmato il decreto di riparto del fondo asili nido 2003 che distribuisce tra le Regioni ulteriori 100 milioni di euro per la realizzazione, da parte dei Comuni, di strutture e servizi per l’infanzia. Le risorse - si legge in una nota governativa - vengono ripartite sulla base dei dati Istat e di una serie di variabili: il tasso demografico dei bambini da 0 a 2 anni (per il 50%); il tasso d’occupazione femminile (20%); il tasso di disoccupazione femminile (15%); il fabbisogno teorico basato sul criterio delle liste d’attesa (15%).

Il fondo per gli asili nido è stato istituito dalla Finanziaria 2002 e prevede, nel triennio 2002-2004, lo stanziamento di 300 milioni di euro complessivi, da destinare alle Regioni e da queste ai Comuni per favorire lo sviluppo del sistema di servizi alla prima infanzia. Di questi 300 milioni di euro, 50 sono stati distribuiti a fine 2002, 100 lo saranno nelle prossime settimane e 150 milioni verranno assegnati nel 2004, sempre che qualche “romano” non cambi opinione.

Il problema del finanziamento statale, in Commissione l’ha sollevato il collega Signor Capobianco, cogliendo un po’ di sorpresa l’assessore nonostante la Gazzetta degli Enti Locali abbia dato ampio risalto alla notizia, e mi pare giusto venga approfondito.

Inoltre, ospitando noi anche bambini degli altri comuni della Comunità Montana Valmarecchia, non ho capito in quale misura contribuiscano gli altri Comuni che, privi del servizio in questione, usufruiscono o usufruiranno dei nostri servizi.

Attualmente si fa un’operazione cosmetica: si tenta di far digerire l’addizionale Irpef chiamandola “tassa di scopo” ma contestualmente si comincia a far familiarizzare il cittadino con tale dicitura in vista, probabilmente, di future nuove applicazioni.

Una tassa di scopo, infatti, è il contributo che l’amministrazione comunale potrà chiedere ai propri cittadini, qualora non possa contare su risorse adeguate per la realizzazione di un’opera. Le tasse di scopo in un territorio potranno essere anche più d’una, come sta già avvenendo in altre località. I contribuenti sono destinati ad essere chiamati a pagare all’infinito

Alcune Regioni, ad esempio la Toscana, si sono già affrettate ad adottare leggi che forniranno ai Comuni il nuovo strumento fiscale della tassa di scopo.

In questa fase di recessione economica i cittadini fanno già tanti sacrifici: anzitutto il costo della vita caro in presenza di stipendi e pensioni che perdono pesantemente il loro potere d’acquisto. E’ già assurdo che il governo paventi l’ipotesi di una tassa di scopo per curare gli anziani ammalati di cancro o per l’assistenza agli anziani in generale, come ha già fatto la provincia autonoma di Bolzano a carico di tutti i contribuenti, così come qualcuno parla di fiscalità ambientale o, come ha fatto a fine giugno il sottosegretario Sestini, di tassa di solidarietà per i disabili.

Le mie perplessità prendono anche corpo dalle richieste dell’ANCI: eliminazione del blocco dell’autonomia finanziaria o attraverso lo sblocco dell’addizionale Irpef o attraverso la possibilità di introdurre tributi di scopo.

Il mio, concludendo, è un voto politico essendo tutt’altro che contraria alla ‘previsione’ di un nuovo asilo nido.

Mirella Canini Venturini

[Cons. Com. 19.XII.2003]