Santarcangelo di Rom.

 

LA TERZA IPOTESI DELLA STRADA DI GRONDA E’ LA MENO SCIAGURATA, TUTTAVIA...

  

Fra le tre ipotesi sottoposteci, anch’io mi sono espressa a denti stretti in favore della terza, la meno sciagurata, quella che dovrebbe collegare l’attuale alla località “Pontaccio Macello”.

Ho detto la ‘meno sciagurata’: un’ipotesi, sia pure di larga massima, che mi sembra sia stata studiata per agevolare soprattutto i futuri progetti dell’Unicem, dichiarati abbastanza chiaramente al foglio locale il 30 settembre scorso, così come la Circonvallazione di Corpolò servirà solo agli speculatori edilizi che si accingono a costruire 300 nuove residenze. Come ha ampiamente dimostrato la costruzione della Circonvallazione di Rimini, quella di Corpolò e di Villa Verucchio si tradurranno immancabilmente in un nuovo assalto speculativo del territorio peggiorando ulteriormente il traffico.

Mi lascia quanto meno perplessa che la Provincia abbia tanta fretta di giungere ad approvare il progetto esecutivo entro l’imminente fine della legislatura proprio nel momento in cui si riparla di centrale termoelettrica. Progetto, checché ne dica il Sindaco Vannoni, mai accantonato dalla multinazionale dell’energia. E che questo tratto della Strada di Gronda le stia a cuore, emerse chiaramente nell’incontro in Comune il 18 aprile 2002 e nel successivo, promosso dalla stessa, al Marcosanti.

Credo che per arrivare a tale capolavoro non occorresse scomodare il Politecnico: un geometra qualunque, con una buona conoscenza del nostro territorio, avrebbe saputo fare di meglio.

Il Sindaco ci ha detto in Commissione che nei giorni scorsi è stato sottoscritto un protocollo per la richiesta di contributi per la messa in sicurezza di un tratto della Santarcangiolese: evidentemente un tentativo di calmare le acque tempestose del Comune di Poggio Berni e in parte di torriana, che non hanno tutti i torti, come ha ragione la minoranza di Verucchio che non s’è limitata alla protesta ma ha presentato una valida proposta alternativa di collegamento del secondo stralcio della Strada di Gronda alla Marecchiese.

Anch’io concordo col verucchiese Walter Corbelli  quando afferma che la Gronda non rappresenta quel toccasana che ci vogliono far credere, soprattutto se si tiene conto che su questa strada in teoria si convoglierà tutto il traffico della Marecchiese diretto alla Via Emilia e all’autostrada e viceversa. Come non ho chiaro quale vantaggio ne trarranno i cittadini di Santermete e San Martino, oltre agli altri in direzione Santermete-Rimini.

Non si può dire che la Provincia lesini nelle spese in assenza di un progetto unitario e duraturo. Il Vice Presidente della Provincia, Taormina, enuncia spese di decine e decine di miliardi di vecchie lire come si trattasse di noccioline, senza mai dire che accanto ai costi economici vanno messi anche quelli (spesso più onerosi) relativi alla sicurezza, al diritto alla salute dei cittadini e all’uso del territorio.

Come dice il mio amico Corbelli, “non sarebbe più saggio e opportuno realizzare un progetto unitario, facendo dialogare i Comuni, le Province interessate, Rimini in testa, e gli altri enti interessati, arrivando alla costruzione di un’arteria strategica?”.

Perché non esaminare la possibilità di una Marecchiese bis sul lato santarcangiolese del Marecchia, che prosegua il percorso della Gronda prolungandola e facendola tornare su questo lato da un nuovo ponte sul fiume all’altezza del nuovo centro commerciale di Villa Verucchio?

Non può che sorprendere il vice presidente della Provincia quando afferma di ritenere fondamentale questo secondo stralcio della Strada di Gronda per l’alleggerimento della ‘strada della morte’ subito rimbeccato dal prudente sindaco di Torriana: “Non si può uscire in una strada urbana se lo scorrimento dev’essere veloce”.

In Commissione ho richiesto la salvaguardia dei centri abitati interessati, cioè l’allontanamento dagli stessi, e il rispetto delle unità poderali per evitare soprattutto i problemi che legittimamente denunciano i residenti di Via Vecchia Marecchia, vittime del primo stralcio. Cittadini, in gran parte anziani, che per giungere a Santarcangelo sono costretti ad allungare il percorso di oltre un chilometro. Gli ‘scienziati’ provinciali che hanno progettato il primo stralcio non si può dire abbiano fatto un capolavoroimponendo l’infelice tracciato. Si sa che un esproprio rappresenta sempre un notevole danno economico, ma quando si tratta di terreni agricoli per i malcapitati le cose diventano tragiche.

Nella convinzione che qualunque cosa noi diciamo cadrà nel vuoto, anche se la nostra - come ci ha detto il sindaco - “non vuole essere una scelta secca”, perché a noi si chiede sempre di esprimerci su decisioni in sostanza già prese, il mio voto è stato favorevole, pur tentata fortemente di votare contro.

Mirella Canini Venturini

Verdi Alternativi