CENTRALE TERMOELETTRICA:

RESTIAMO CON I PIEDI PIANTATI A TERRA

 

La vicenda per noi si è chiusa con il passaggio in consiglio comunale e non si è mai riaperta. Chi ha intenzione di tenerla aperta in maniera strumentale lo fa solamente per avere maggiore visibilità”. Parola del Sindaco Vannoni (La Voce, 1.X.03).

Il Sindaco di Santarcangelo probabilmente è stato colto IN contropiede dalla dichiarazione della Buzzi-Unicem-E.On di non aver abbandonato del tutto l’ipotesi di centrale termoelettrica a San Michele dove, tra l’altro, si continua a costruire. La multinazionale tedesca dell’energia, del resto, non aveva mai dichiarato di rinunciare al progetto e gli avvenimenti di questi giorni non possono che averla stimolata: “... e i fatti di domenica dimostrano l’esigenza di nuove centrali sul nostro territorio”.

Se il Sindaco ama cullarsi nelle proprie illusioni, padronissimo di farlo, senza per questo impedire a noi di tenere gli occhi aperti, non certo “per avere maggiore visibilità”. Slogan al quale ricorre chi non sa cosa ribadire.

E’ vero che il Sindaco ha detto ‘no’ con il comunicato stampa del 25 maggio 2002, reiterato nella conferenza stampa del 29 maggio successivo e nella risposta ai consiglieri Capobianco e Tonini il 6 giugno 2002. Non è invece affatto vero che esista un atto del Consiglio comunale in tal senso, mentre è stato votato all’unanimità un ordine del giorno dal Consiglio della Comunità Montana Valmarecchia il 20 giugno 2002 con il quale si respingeva “la proposta di una centrale elettrica in alternativa al cementificio” e si conveniva “sulla posizione assunta dal movimento sindacale per un progetto di ristrutturazione e di ammodernamento del cementificio per garantire la produzione e l’attività dell’azienda indipendentemente dalla centrale elettrica”.

Nell’occasione la Comunità Montana, “in accordo con i Sindaci della Valle”, si impegnava anche ad assumere “tutte le iniziative atte a creare le condizioni per una garanzia della occupazione e dell’attività produttiva del cementificio ristrutturato”. Chi ne ha più sentito parlare? Quali iniziative sono state intraprese? Ma anche il Presidente della Provincia, presente al Consiglio comunitario, si era impegnato a promuovere uno studio qualificato per trovarci pronti a fronteggiare ogni eventuale evenienza e nessuno ne ha più sentito parlare.

Il Sindaco all’epoca sapeva anche che la ‘legge Marzano’ toglieva prerogative e competenze a Regioni e Autonomie locali, sconvolgendo il Titolo V della Costituzione e anche il successivo accordo Stato-Regioni non migliorava di molto la situazione, tant’è che in pochi mesi sono state autorizzate 25 nuove centrali indipendentemente dalle prese di posizione degli Enti locali dei territori interessati.

Ora che il ministro Marzano si è proposto di porre la questione della fiducia in ordine alla rapida approvazione del piano energetico nazionale, l’arrogante tranquillità del nostro Sindaco, dopo la dichiarazione possibilista della multinazionale, non può che mettere in guardia chi ha veramente a cuore la tutela della salute e dell’ambiente della Valmarecchia. Altro che smania di visibilità! Ma dimenticavo che lui, quasi alla pari di Capobianco, detesta i Comitati!

Mirella Canini Venturini

Comitato Tutela Salute e Ambiente

in Valmarecchia