RISPONDERE AD ANITA TOGNACCI E’

COME SPARARE SULLA CROCE ROSSA



Rispondere ad Anita Tognacci è un po’ come sparare sulla Croce Rossa. Avendo aggiunto ai tanti impegni politico-amministrativo-confessionali anche quello di Presidente della Comunità Montana probabilmente non ha trovato il tempo per documentarsi.

Le è quindi sfuggito che le Province sono tenute solo a “coordinare l’azione dei Comuni nella realizzazione, ristrutturazione e gestione delle strutture per il ricovero dei cani e dei gatti, secondo le modalità indicate nell’art. 16” della legge regionale n. 27/2000 (art. 3). Spetta cioè ai Comuni, singoli o associati, assicurare “il ricovero e la custodia dei cani, ed eventualmente dei gatti, mediante apposite strutture, alla gestione delle quali possono partecipare, previo formale convenzione, le associazioni...” (art. 16). La legge-quadro 14 agosto 1991, n. 281, alla quale si richiama la stessa legge regionale, all’art. 4 fissa le competenze dei Comuni: “I comuni, singoli o associati, e le comunità montane provvedono al risanamento dei canili comunali esistenti e costruiscono rifugi per i cani, nel rispetto dei  criteri stabiliti con legge regionale e avvalendosi dei contributi destinati a tale finalità dalla regione.

Nulla, quindi, impediva alla Tognacci di impegnarsi per giungere alla costruzione di un canile e gattile della Valmarecchia al quale, ricoprendo anche il ruolo di assessore nel  comune di Santarcangelo, era pure impegnata. E’ solo mancata la volontà politica necessaria ad attivarsi. Difficoltà a reperire il sito? Non possiede il Comune di Poggio Berni 10.000 mq di terreno distante dalle abitazioni in località Le Bruciate?

Se le Comunità Montane o i Comuni non avessero competenza, perché la Comunità della Valconca avrebbe presentato il suo magnifico progetto per accedere ai contributi regionali?

Cosa risponde a proposito del gattile, che presenta molto minori difficoltà? Nulla. Così come non spende una sola parola per dirci chi provvederà alle catture, alla prima assistenza veterinaria e altro

Conoscendo le difficoltà che incontrano i canili pubblici a far adottare, nonostante siano accessibili quotidianamente (su prenotazione anche la domenica) senza alcuna formalità, la struttura di San Patrignano, della quale non metto in dubbio il lusso, non è la più idonea. La stessa procedura annunciata dalla Tognacci, anziché dissolvere, conferma i miei dubbi.

La Lega Nazionale per la Difesa del Cane ha lanciato con successo l’iniziativa “Adotta un cane per due ore”. Forse da noi avrebbe maggior successo l’iniziativa “Adotta un assessore presidente per due ore”, da utilizzarsi nello studio sistematico delle disposizioni che vanno in direzione del benessere degli altri animali.

Il tentativo maldestro di risposta della Tognacci è una non-risposta che non le salva assolutamente la faccia. Ma non la salvano neppure i consiglieri clementini che avevano votato l’ordine del giorno il 30 luglio 2002, minoranza e illustratore in testa.

Vista l’insistenza con la quale ha voluto ricoprire ad ogni costo l’incarico di Presidente, era legittimo aspettarsi qualcosa di più. E non solo a proposito del benessere degli altri animali.

Mirella Venturini