La malaria


La malaria è una malattia febbrile acuta causata da protozoi trasportati dalle zanzare. La prima descrizione della malaria risale a Ippocrate che ne descrive la tipica febbre intermittente, ma solo nel 1880 Laveran vide per primo il protozoo nel sangue di soldati algerini affetti da malaria. Il protozoo(Plasmodium) fu poi studiato da Marchiafava e Celli a Roma.
Anche Golgi si dedicò sull’infettivologia, e, in particolare, proprio allo studio della malaria. Fu ben presto in grado di determinare l’intero ciclo di sviluppo del parassita malarico (ciclo di Golgi), e scoprì anche che gli attacchi febbrili si verificavano nel momento in cui gli sporozoiti rompevano i globuli rossi e si liberavano nel sangue (legge di Golgi). Dal punto di vista clinico il contributo degli studi di Golgi fu determinante poichè col semplice esame del sangue si diagnosticava la specie di parassita e somministrando il chinino qualche ora prima dell'accesso febbrile si evitava la riproduzione del plasmodio, estinguendone l'infenzione.
Nel 1894 Manson, in Cina, ipotizzò per primo che il Plasmodium fosse trasmesso all'uomo da una zanzara e questa tesi fu definitivamente dimostrata tre anni più tardi da Ross, premio Nobel del 1902.
La malaria è la seconda malattia infettiva al mondo per mortalità dopo la tubercolosi, con 500 milioni di nuovi casi clinici all’anno (90% in Africa tropicale) e 2,5 milioni di morti all’anno (per lo più bambini africani). Tutti i casi che si registrano in Italia sono importati da turisti o da immigrati provenienti dalle aree di endemia.
Nella storia della medicina occidentale, il primo medicamento efficace, impiegato per il trattamento della malaria fu la corteccia della pianta di Chincona, scoperta in Peru ed importata in Europa dove, nel 1800, i chimici Pelletier e Caventou ottennero il principio attivo anti-malarico: il chinino.
Per secoli, nonostante i suoi effetti collaterali, il chinino è rimasto l'unico farmaco anti-malarico, si studiarono poi altri antidoti per proteggere i militari che nelle guerre mondiali si recavano in zone infette.


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