GLI AFFRESCHI DELL'ABSIDE

Articolo pubblicato sul "Cupolone" n°8 2004. Testi e grafica di Stefano Vimercati

Luigi Galizzi era un pittore che utilizzava spesso immagini simboliche. Nelle sue composizioni tutto quel che c’è rappresentato, ha un suo specifico significato. 

L’altare maggiore non era come lo vediamo oggi, ma più basso, e permetteva di vedere per intero l’affresco dell’abside. Questo affresco era quindi l’immagine principale che i fedeli vedevano quando veniva celebrata una messa. Oggi, è solo un affresco seminascosto, ma la sua funzione in realtà, era molto più importante.

Ad una prima analisi, questo affresco raffigura S.Fedele (patrono di Calusco) che presenta alla Madonna la nuova chiesa a Lei dedicata, ma se andiamo a vedere nel dettaglio, scopriamo che ci sono altri particolari e curiosità storiche interessanti.

 

1) Gesù crocifisso e Maria Maddalena. 2) S.Alessandro. 3) S.Fedele presenta a Maria la nuova Chiesa. 4) S.Rocco.

L'AFFRESCO CENTRALE  Questo affresco è coperto in parte dall'altare maggiore e non è possibile vederlo nella sua interezza. Questa sotto è l'unione di più foto messe insieme.
2) Il cielo giallo rappresenta il cielo ultraterreno, dal quale si apre uno spiraglio. Gli angeli più lontani son dipinti più piccoli, in modo da creare una prospettiva all’interno della composizione, ma nel contempo suggeriscono all’osservatore che gli angeli provengono da un punto esterno al dipinto. Alcune rappresentazioni simili, possiamo trovarle nelle stampe di Gustave Dorè della Divina Commedia: il centro da cui provengono gli angeli sarebbe l’essenza del paradiso, quindi non visibile ai nostri occhi e perciò sempre esterno ai disegni. 3) La Madonna risponde alla chiamata di S.fedele, infatti è dipinta come se stesse movendo dei passi verso di lui, inoltre è raffigurata come l’Immacolata Concezione (Dogma del 1854 ad opera di Pio IX; poco tempo prima della costruzione della nostra chiesa ). Maria è in stato di gravidanza, porta vesti bianche e azzurre, e dietro a Lei una corona di dodici stelle. Come in alcune allegorie, questa immagine rappresenta la Chiesa e le dodici stelle sono gli Apostoli. 4, 5 e 6) Gli angeli portano l’ostensorio, il calice e il Vangelo, ovvero le realtà più importanti per le celebrazioni: Il corpo di Cristo, il suo Sangue e la sua Parola.
8) L’angelo con la tromba, va nel senso opposto rispetto agli altri, questo angelo porta in cielo la notizia che la nuova Chiesa è stata dedicata alla Madonna.

Tutti i personaggi e le architetture sono illuminati da sinistra a destra, cioè ricevono la luce da quello spiraglio di luce gialla sulla sinistra, quasi a voler suggerire che la luce Divina irradia anche le cose materiali, qui raffigurate.

7) Questo angelo è l’unico con i piedi per terra, esso infatti porta il turibolo e rappresenta l’incenso, elemento terreno simbolo delle preghiere, in grado di salire fino a Dio. 9) Il giglio in primo piano (simbolo di purezza attribuito alla Madonna) apre la scena, mentre il monte Giglio sullo sfondo la chiude. Forse, anche grazie alla presenza del monte Giglio, Calusco fu scelto  per costruire la chiesa dedicata all'Immacolata.

10) Sullo sfondo il monte Giglio con la torretta medioevale distrutta nel 1959. Da questo affresco si potrebbe tentarne una ricostruzione, infatti è possibile notare, sia l’orientamento che le aperture di porte e finestre.

11) In origine il terreno arrivava fin sotto alle finestre dello “scurolo”  e lo si vede anche in alcune vecchie foto dell’oratorio. 

l) S Fedele presenta alla Madonna la nuova chiesa a Lei dedicata.

12) Sulla cupola c’è la croce in ferro, che negli anni ‘60 è stata spostata e ha lasciato il posto alla statua della Madonna.

I personaggi, oltre a rappresentare se stessi, sono la personificazione di cose o simboli religiosi. Per esempio: S.Fedele (1) rappresenta la comunità caluschese di allora, che dedicò alla Madonna la nuova chiesa, ma è anche la personificazione della chiesa (vecchia) a lui dedicata. La nuova chiesa che viene indicata da S.Fedele, non si vede dal davanti (come sarebbe più logico) ma dal retro, cioè come si vede dalla vecchia chiesa in via dei Tigli. (S.Fedele per intenderci, è dipinto nel punto in cui sorge la vecchia chiesa a lui dedicata.)

L'affresco segue anche un ordine temporale da sinistra a destra. Nella composizione infatti troviamo a sinistra gli elementi ultraterreni, per prima la luce di Dio, gli angeli e la Madonna. Mentre spostandoci verso destra troviamo elementi terreni e più vicini a noi: S.fedele, la torre sul monte Giglio e infine la chiesa.

Anche gli angeli ai lati della Madonna seguono un ordine cronologico: Grazie all’Immacolata Concezione c’è stata la venuta di Cristo (rappresentato nella simbologia del calice (5) e della particola nell’ostensorio(4) e grazie alla venuta di Cristo sono stati scritti i Vangeli, rappresentati dall’angelo all’estrema destra. (6).

* Sull’elmo di S.Fedele c’è un grifone; in araldica è simbolo di vigilanza e coraggio, in quanto unisce le qualità dell’aquila a quelle del leone.

* S.fedele nella mano sinistra tiene la palma, simbolo del martirio.

* Il mantello nasconde parte della spada trasformandola otticamente in una croce, S.Fedele infatti da guerriero romano diventò promotore del cristianesimo.

 

GLI AFFRESCHI LATERALI

Sulla destra e sulla sinistra dell'abside, troviamo dipinti due Santi a cui la gente era molto devota. 

La collocazione di questi affreschi e la posizione dei personaggi è studiata in modo che entrambi i  Santi rivolgano  lo sguardo in alto, verso la crocifissione, in segno di ammirazione e rispetto.

Sulla sinistra S.Alessandro (patrono di Bergamo) porta con se il vessillo con il giglio della legione Tebea, nel cerchio sotto di lui sono dipinte la palma del martirio e il giglio simbolo di purezza.

Sulla destra S.Rocco, protettore contro la peste. E' rappresentato con gli abiti e gli oggetti classici del pellegrino, sulla gamba è visibile la piaga della peste. Il bastone e la bisaccia che caratterizzano la sua figura si riferiscono al suo viaggio a Roma. La conchiglia, in origine simbolo del pellegrinaggio a Santiago de Compostela, diviene poi simbolo di ogni pellegrino e così anche di S.Rocco. Il cane con in bocca il pane, deriva dalla leggenda secondo la quale quando S.Rocco si ammalò fu nutrito da un cane. Nel cerchio sotto, sono ripetuti i simboli della conchiglia, del bastone e della bisaccia. 

Particolare della decorazione sotto S.Alessandro.

Particolare della decorazione sotto a S.Rocco.

 

LA CROCIFISSIONE
 

Nella parte alta dell’abside, c’è dipinta una crocifissione. Ai piedi della croce Maria Maddalena inginocchiata, piange Cristo crocifisso.

 La figura della Maddalena è nell’arte cristiana il classico prototipo della penitente, essa rappresenta quindi il genere umano, che grazie al sacrificio di Gesù in croce ha modo di redimersi.

La frase in latino scritta sotto, si riferisce appunto alla redenzione dei peccati dell’umanità.

Il titulus era scritto in ebraico, in latino e in greco. Qui compare solo in latino (Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum) abbreviata nella forma INRI.

 La scena è ambientata con un cielo simile al crepuscolo, questo oltre che aumentare la drammaticità della scena, si rifà a quanto scritto nei Vangeli.

Tre palme sullo sfondo sono le uniche piante che si vedono. (forse un riferimento al martirio e al numero tre della Trinità.)

 

 

 

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