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ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE A ROMA

Le stratificazioni delle tracce del lavoro industriale a Roma (pur non essendo la città una tipica realtà industriale) sono interessanti ed esemplari delle modificazioni, lente o improvvise, di intere porzioni del suo tessuto urbano. Utili quindi per intendere il rapporto che lega la presenza industriale con la vicenda urbanistica della città. Molti degli insediamenti produttivi, pur avendo perso la loro funzione originaria, sono infatti oggi utilizzabili in chiave culturale ed archeologica.

La localizzazione degli insediamenti produttivi a Roma si è concentrata su due direttrici: la prima legata all’accessibilità ed ai trasporti; la seconda legata alle fonti di energia. Da un lato quindi la scelta del Tevere come asse privilegiato per i trasporti, dall’altro la scelta dell’area tiburtina per utilizzare le fonti di energia generate dalle acque dell’Aniene. Lungo queste due direttrici si sono sviluppate quindi una serie di attività legate al reperimento di energia, alla produzione, trasformazione e distribuzione di prodotti e beni di consumo.


Il settore urbano dell’Ostiense è l’esempio più emblematico del nostro discorso. È infatti caratterizzato da una consistente presenza di aree e di edifici dismessi o in via di dismissione, distribuiti lungo la Via Ostiense, il Viale Marconi e le due rive del Tevere, dal ponte dell’Industria a ponte Marconi. Si tratta di un complesso di circa 80 ettari tra aree dismesse prima del 1962 e aree per le quali si prevede la dismissione in tempi assai brevi. Sulla riva destra del fiume, si estende una vasta area comprendente gli ex Molini Biondi, l’ex fabbrica Mira Lanza, gli ex Consorzi Agrari. Sulla riva sinistra invece, e lungo la Via Ostiense, il paesaggio urbano è connotato da elementi suggestivi nella loro aggressività morfologica, come i carriponte degli ex Magazzini generali, le strutture semidiroccate per la produzione del gas e dell’energia elettrica nelle aree dell’Italgas, dell’Enel e dell’Acea, o ancora le strutture di cemento armato dell’ex Olea Romana e dell’ex vetreria San Paolo. Tra questi manufatti si erge la notevole mole dell’ex Centrale Montemartini, già recuperata dall’Acea e restituita alla città.

Itinerario

Piazzale Ostiense - Viale di Campo Boario - Piazza Giustiniani - Lungotevere Testaccio - Ponte dell'Industria - Lungotevere dei Papareschi - Lungotevere Pietra di Papa - Ponte Marconi - Piazzale di San Paolo - Via Ostiense

Partendo dalla stazione "Piramide" della linea B della metropolitana, si può visitare l'adiacente stazione della ferrovia elettrica Roma-Ostia Lido. La linea fu aperta nel 1923 dall'Ente autonomo per lo sviluppo marittimo e industriale. Le pareti e il soffitto dell'atrio presentano interessanti rilievi e dipinti con soggetti marini. Prendendo Viale di Campo Boario e costeggiando il Cimitero acattolico, istituito intorno al 1738 e dove riposano, tra gli altri, John Keats e Percy B. Shelley, si raggiunge Piazza Orazio Giustiniani. Qui prospetta l'ingresso principale degli ex Stabilimenti di Mattazione, costruiti tra il 1888 ed il 1890 dall'architetto ingegnere Gioacchino Ersoch (1815-1902). Inaugurato il 1° dicembre 1891, il Mattatoio fu dismesso nel 1975 e trasferito nella periferia est della città. L'edificio è considerato un episodio esemplare di architettura funzionale. Sull'area dell'ex Mattatoio esistono diversi progetti di riqualificazione: secondo quello elaborato da Paolo Portoghesi l’area dovrebbe essere recuperata come sede espositiva della futura Città della Scienza. Scendendo per il Lungotevere Testaccio si arriva al nuovo ponte ferroviario. Del più antico ponte sono sopravvissuti solamente i piloni che, con forte bugnato ad anelli sovrapposti, emergono ai lati della massicciata. Si supera il Tevere attraverso il Ponte dell'Industria (opera in ferro inaugurata da Pio IX nel 1863) dal quale sono visibili vecchie e rugginose gru e la capitaneria del porto. Tutto ciò che rimane del Porto Fluviale. Sulla destra troviamo la costruzione dell'ex Molino Biondi, sulla sinistra l'ex stabilimento Mira Lanza (recuperato a nuovo uso: oggi è il Teatro India), che produceva saponi e candele con i grassi della lavorazione del vicino Mattatoio. Svoltando a sinistra si percorre il Lungotevere dei Papareschi o la pista ciclabile che per il suo breve tratto lo segue parallelamente. Da qui è possibile osservare, sull'altra riva del fiume, la zona dei Magazzini Generali e dell'ex stabilimento del Gazometro. Proseguendo sul lungotevere si arriva a ponte Marconi e si riattraversa il Tevere. Superata la Basilica di San Paolo fuori le mura si risale per Via Ostiense. Sulla destra si incontra l'enorme struttura degli ex Mercati Generali (di recente trasferiti nel nuovo Centro Agroalimentare). La loro costruzione ebbe come obbiettivo sia quello di riunire in un solo luogo i prodotti necessari all'approvvigionamento cittadino, sia quello di superare la figura dell'intermediario favorendo direttamente il contatto tra grossista e dettagliante. Di fronte agli ex Mercati Generali, sul lato sinistro di Via Ostiense, si trova l’ex Centrale termoelettrica Montemartini. Concepita e realizzata come centrale Diesel su progetto tecnico-finanziario di Giovanni Montemartini (di cui porta il nome) fu inaugurata nel 1912 e dismessa nei primi anni ‘70. La centrale fu il primo impianto non privato a produrre elettricità a Roma. Oggi, dopo un minuzioso lavoro di restauro, completato tra il 1989 e il 1990, è stata trasformata in un Centro multimediale ed espositivo in grado di ospitare convegni, spettacoli, mostre ed attività museali connesse. Attualmente le turbine grigio scure dei suoi motori Diesel e gli slanciati pilastri fanno da sfondo ad una selezione di reperti del Museo Capitolino.

Al termine dell’itinerario, si consiglia una passeggiata per le vie della Garbatella, il caratteristico quartiere operaio costruito negli anni ‘20 secondo lo schema della borgata-giardino.
 

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