Thomas Savery
- 1650? - 1715 - |
|
Alla fine del 1600 il lavoro nelle miniere inglesi era diventato difficilissimo a causa dell'acqua che invadeva le gallerie sempre più profonde. Con i sistemi tradizionali non si riusciva più a prosciugarle. Thomas Savery fu il primo a tentare di risolvere questo problema usando il vapore. La sua pompa (vedere l'animazione) obbligava l'acqua a salire in un cilindro entro il quale era stato prodotto un vuoto parziale mediante la condensazione del vapore. L'acqua era poi spinta ancora più in alto ed espulsa mediante un violento getto di vapore alla pressione di circa 10 atmosfere. La pompa di Savery non fa quindi parte del gruppo dei motori "atmosferici", cioè di quei motori che usarono vapore alla pressione atmosferica e fu il primo tentativo (non riuscito) di usare vapore ad alta pressione. Le caldaie, i tubi e i cilindri dell'epoca, essendo saldati a stagno, non furono in grado di resistere alle forti pressioni richieste per spingere l'acqua ad altezze utili. Con pressioni basse la macchina di Savery non era efficiente e questo fu il suo limite, nonostante molti sforzi per migliorarla fu poco impiegata e ben presto abbandonata. Nella realtà questa prima pompa a vapore era costituita da due cilindri uno dei quali si riempiva mentre l'altro si vuotava. Nel 1698 a Savery venne concesso il brevetto per la sua macchina chiamata "L'Amico del minatore" capace di "tirare su l'acqua col fuoco" e per qualsiasi altra macchina che prevedesse l'uso del fuoco. Questo brevetto costrinse T. Newcomen a mettersi in società con Savery (1712) per sfruttare economicamente la sua macchina che, funzionando con vapore a pressione atmosferica fu subito affidabile e venne adottata dalle miniere dell'epoca. |
|