Salire le montagne quando sono coperte di neve bianchissima, affrontando un ambiente invernale a volte anche ostile. Conseguire esperienza e preparazione ricorrendo non ad una sola tecnica, ma a diverse che insieme concorrono a perseguire il massimo di sicurezza.
Raggiungere un profondo senso di liberazione sentendosi a proprio agio nella neve e nell'ambiente, permettendo allo spirito di volare al di sopra delle montagne: tutto questo è scialpinismo. Scialpinismo è soprattutto sci in montagna dove lo sci svolge una funzione di eccellenza quale mezzo di spostamento essenziale e che permette rapidità, disinvoltura, sicurezza.
Muoversi su un magnifico pendio ripido di neve, su un ghiacciaio, costellato di crepacci o nella nebbia che ci sorprende all'improvviso richiede partecipazione totale, comprensione dell'ambiente e capacità che non possono essere disgiunte da una profonda comunione con la montagna e con la natura, dalla conoscenza di se stessi e di una precisa definizione di un proprio concetto di limite.
Per tutto questo, ma anche perché occasione per cogliere particolari suggestioni ambientali, lo scialpinismo può essere considerato come una tra le più belle attività sulla montagna

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Sci Alpinismo, perchè

Di Marcellino Penna

È una storia nata molto tempo fa.
Ancora bambino sciavo sui campetti del mio paese posto a 1200 metri di altitudine. A quei tempi non esistevano gli impianti di risalita, per cui bisognava riprendere il pendio camminando con gli sci ai piedi, sci che con adeguati attacchi permettevano al tallone di alzarsi, facilitandone il passo in salita.
Durante le ferie natalizie arrivava in paese qualche turista per sciare sui campetti da noi preparati.
Questi turisti venivano assistiti dai nostri compagni più grandi che si erano già meritati il rango di maestri di sci.
Fu lì che, camminando vicino ad un maestro, lo sentii dire al suo cliente che il vero sci non era quello praticato sui campetti del paese, ma sulle montagne.
"Le montagne devono essere risalite con l'ausilio di pelli poste sotto gli sci e poi discese con abilità su neve vergine, mai toccata da nessuno".
Quella frase l'ho sempre avuta presente, essa mi aveva fatto scoprire un mondo nuovo che in quel momento non potevo avvicinare: solamente un paio di sci permettevano un'unione con la montagna in inverno o in primavera, quando, a causa della neve, è quasi impossibile raggiungerla. Ma è proprio questo difficile accesso che mi ha sempre stimolato rendendo, a mio parere, lo sci alpinismo una vera avventura.

Monte Rosa dall' Alphubel

Poter conquistare una montagna quando sembra quasi inaccessibile è affascinante.
Questa inaccessibilità rende ovviamente la montagna pericolosa, essa si concede solamente in certi momenti, a chi la rispetta.
In fin dei conti l'uomo è una formichina indifesa rispetto alla grande montagna e l'uomo deve saper essere umile e corretto.
L'umiltà dell'uomo si manifesta con l'uso degli sci e delle pelli per la risalita. Salire in questo modo richiede preparazione, carattere, capacità di lottare, di resistere, di arrivare in cima.
La montagna poi premierà chi umilmente si è sottoposto a questa disciplina.
Quale premio? Non uno solo, ma molti. Prima di tutto l'ambiente silenzioso, ovattato, candido con tracce di animali o con animali sorpresi dallo sciatore addormentati al sole. Poi il blu intenso del cielo con un sole avido di riscaldare ogni cosa. Infine la discesa spettacolare su nevi a volte da sogno, senza nessun paragone con le piste battute!
Solamente la natura è capace di preparare un'intera montagna con una neve che pare non esistere, ove condurre gli sci diventa facilissimo anche se immersi fin quasi alle anche.
A volte le nevi non suono buone, ma un alpinista esperto sa come comportarsi.
In particolare la discesa esige una certa capacità tecnica che si acquisisce con l'esercizio su ogni tipo di neve. Questo fatto stimola un costante progresso nelle capacità sciistiche ed è quindi motivante.
Altro premio è la solitudine con i compagni. Non ci sono code da fare. La montagna è grande, c'è posto per tutti anche quando si percorrono itinerari famosi, frequentati da centinaia di alpinisti.
Oggi poi, che mi capita spesso di fare sci alpinismo nei giorni feriali, il fenomeno della solitudine è ancora più marcato. Una grande montagna, due uomini e la voce del vento. Il quadro è completo, è un vero rapporto natura-uomo paragonabile a quello di trovarsi in mezzo al mare con una barchetta.
Qualcuno legittimamente può pensare che lo sci alpinismo sia una alternativa alla pista o una fuga da ambienti troppo affollati?
Direi proprio di no. Lo sci alpinismo è soprattutto richiamo interiore, e chi sente questo richiamo prima o poi arriva in cima.

 

Regole per lo sciatore alpinista

 

 


Difficoltà Sciaplinismo

Per le ascensioni scialpinistiche vengono usate la scala Blachère che valuta nel suo insieme l'itinerario con riferimento alla capacità tecnica dello sciatore.
MS- itinerario per sciatore medio (che padroneggia pendii aperti di pendenza moderata).
BS - itinerario per buon sciatore (che è in grado di curvare e di arrestarsi in breve spazio e nel punto voluto, su pendii inclinati fino a 30° anche con condizioni di neve difficili)
OS - itinerario per ottimo sciatore (che ha un ottima padronanza dello sci anche su terreno molto ripido, con tratti esposti e passaggi obbligati).
L'aggiunta della lettera A indica che l'itinerario presenta anche caratteri alpinistici (percorso di ghiacciai, di creste, di tratti rocciosi, a quote elevate, ecc.).
In questo caso occorre attrezzatura adeguata (corda, piccozza rampom ecc.) e conoscenza del suo uso, Specialmente per quanto riguarda il recupero dai crepacci.

Equipaggiamento