La sezione di Vimercate e tutto il Club Alpino Italiano promuovono l'escursionismo inteso come attività non competitiva del camminare nella natura che trova sintesi nel motto "Camminare per conoscere e tutelare" con il quale si propone ad un numero crescente di appassionati la "filosofia" del "camminare di qualità", non inseguendo la performance o tanto meno la "lotta con l'Alpe" ma ricercando la natura e la cultura dei luoghi. Il ricontattare la fatica, senza motivazioni economiche o di sopravvivenza, il perseguire la "bassa velocità", il confrontarsi-incontrarsi con l'ambiente naturale e con il territorio senza mediazioni tecnologiche ma nature, armati "solo" di calzature e della propria motivazione, rappresenta un valore in sé.
Da sempre per favorire questa organizziamo annualmente un nutrito programma di "gite sociali", cioè escursioni di gruppo principalmente su sentieri o facili itinerari, e proponendoci come luogo di incontro per combinare, tra amici, altri itinerari.
L'escursionismo da noi proposto, è sempre più indirizzato verso una consapevole ed appassionata conoscenza del territorio che comporti non solo l'osservazione dei luoghi visitati, della flora e della fauna, ma anche dei segni dell'uomo e delle culture presenti , sviluppando l'idea forte che l'approccio escursionistico offre il piacere del camminare nell' ambiente e suscita, dalla conoscenza diretta e concreta sul campo, l'interesse verso un maggiore impegno nelle azioni di tutela del territorio.

Programma

Informazioni

Itinerari

Regole

Rifugi

Difficoltà

Parchi

Sentieri

Meteo


 
Una parola per camminare insieme

Evoluzione dell'escursionismo al CAI Vimercate di Giancarlo Maffei


"L'uomo incalzato, sospinto, non conosce più l'erba di un sentiero, ne ignora il colore, l'odore, i riflessi quando essa è accarezzata dal vento".(G. Rebuffat - Stelle e Tempeste).

Da cinquant'anni vive nella nostra Sezione un'attività indirizzata a far conoscere ed amare le montagne: l'escursionismo.
Dall'archivio di Sezione spuntano vecchie foto, ormai ingiallite, dei gruppi più o meno numerosi di soci che come noi hanno creduto nell'amicizia e nel piacere di salire insieme sui monti.
La costituzione, riconosciuta, della nostra Sezione risale agli anni in cui "l'élite" del CAI "risolveva" gli ultimi ... problemi alpinistici delle Alpi ed avviava la sua prestigiosa attività extraeuropea. I rifugi, per lo più danneggiati dagli eventi bellici, venivano alacremente ricostruiti.
Noi, allora giovani, ci aggregavamo ai soci di maggior età ed esperienza per ... andar per monti! Per l'escursionista erano disponibili poche pubblicazioni. I libretti verdi TCI-CAI "da rifugio a rifugio" erano i best sellers del tempo. I sentieri erano in gran parte privi di segnavia. Le attrezzature e l'abbigliamento assolutamente "pionieristiche"! C'era il desiderio di andare, e quel desiderio, come per molte Sezioni è stato determinante anche per la nostra.

Rifugio Brioschi -Anni 60

Grignetta - anni 60

Nel cinquantennio d'attività la Sezione ha incrementato il numero dei soci, si è dotata di una sede di proprietà ed ha allargato la presenza del CAI nel territorio con la ... "filiazione" di quattro Sottosezioni. Di pari passo le iniziative escursionistiche sono lievitate fino ad assumere sia a Vimercate che nelle Sottosezioni, una collocazione centrale fra le molteplici attività praticate.
Da qualche anno il calendario gite collettive copre con continuità un arco di tempo che corre dalla primavera all'autunno, ed in qualche Sottosezione particolarmente attiva, interessa l'intero arco dell'anno.
Abbiamo indirizzato i nostri sforzi organizzativi a proporre un escursionismo che fosse un'attività di base allargata quanto più possibile ai soci e per quanti, non soci, volessero fruirne. Desideravamo fare un primo approccio con una proposta adatta ai più ed aperta a tutti.
Sono nati così i "calendari gite" con percorsi raggiungibili in autobus o in treno, comunque sempre con mezzi collettivi. Un modo concreto per dare anche alla nostra attività una impronta ecologica.
Anche se con dislivelli e percorrenze contenute, di limitato impegno fisico e modeste quote da raggiungere, le nostre mete sono state sempre suggerite da particolari caratteristiche delle montagne o dell'ambiente attraversato. Abbiamo camminato in zone di notevole interesse alpino raggiungibili con percorsi facili e sicuri.
All'inizio della nostra programmazione eravamo dubbiosi e perplessi. Temevamo che l'abitudine all'auto come mezzo di trasporto individuale o famigliare prevalesse sulla offerta di un mezzo di trasporto collettivo, ancorché più economico e meno affaticante.
Altre Sezioni, più numerose della nostra, non riuscivano a raccogliere con continuità un numero sufficiente di partecipanti tale da completare un pullman e garantire alla Sezione il ritorno economico delle spese organizzative.
Dovevamo, e dobbiamo, fare i conti con un "budget" tale che non ci consente spese per i trasporti che non rientrino in cassa con una partecipazione di gitanti che occupino tutti i posti disponibili.
I fatti ci hanno confortato. Le adesioni sono diventate costanti e la formula delle gite "Tutti insieme, in compagnia" si è dimostrata valida.
In seguito sono state superate le difficoltà organizzative delle gite di due giorni.
Nel 1995, in via sperimentale, abbiamo proposto itinerari non effettuabili in una sola giornata. La nutrita partecipazione di escursionisti ci ha confermato il gradimento per camminate a più ampia percorrenza.
Un secondo fine dell'attività escursionistica, oltre ad organizzare buone gite, è anche quello di incrementare all'interno della nostra Sezione i rapporti di socialità ed amicizia fra i partecipanti.

Pizzo Meriggio verso il Bernina
Nel programma 1995, in un timido tentativo di innovazione, sono stati inseriti due itinerari naturalistici che anteponevano allo scopo escursionistico l'osservazione guidata dell'ambiente. Speriamo d'aver il consenso e la partecipazione dei soci e degli amici non soci per continuare ad offrire un programma innovativo.
Quest'anno, in sede d'assemblea, abbiamo ricevuto da più soci richieste di itinerari più alpinistici, di escursioni più tecniche a quote maggiori. Sono state così previste, nel contesto delle "gite per tutti", due escursioni che abbiamo chiamato "Salite del 50°".
Pur essendo più impegnative ed al limite dei nostri non ambiziosi programmi escursionistici, le due salite soddisfano una richiesta che i programmatori delle gite hanno accolto ed inserito con piacere nel calendario '96.
Scriviamo queste note sull'escursionismo nella monografia che la Sezione di Vimercate pubblica per festeggiare il suo 50° anniversario. Dobbiamo ringraziare i Consiglieri ed i Soci che ci hanno preceduto in tanti anni d'attività, che ci hanno condotto sui monti con passione e disinteresse.
Il futuro dell'attività sezionale è dei giovani che già ci seguono nelle escursioni o che sono inseriti nei corsi di avvicinamento alla montagna. Speriamo di trasferire a loro la nostra passione di ricercare itinerari da percorrere insieme, nuovi orizzonti escursionistici di un mondo senza eguali qual'è l'ambiente alpino.
Nelle pagine che seguono troverete raccolte le proposte delle "gite per tutti" come a suo tempo sono state presentate nel programma dell'escursionismo sezionale.
Ci auguriamo che vi ricordino un giorno di svago, un momento di gratificante compagnia quale compenso per qualche ora di gradita fatica.
Sono un suggerimento ed una indicazione se vorrete tornare a ripetere un percorso.
Ritornare al Laghetto di Cama oppure alla Capanna Cadlimo, al Pass da Sett o sulla costiera di Bregagno può essere nuovamente un piacere, un momento di relax e la ... riscoperta di un panorama noto, che nel tempo ha mutato solo il colore della stagione

Sentieri
Negli ultimi anni il terreno camminabile si è ampliato dall'alta montagna ai fondovalle fino a comprendere, specie nelle regioni appenniniche o prealpine, gli immensi bacini collinari che caratterizzano gran parte del territorio alpino ed appenninico. Una delle condizioni sufficienti se non necessarie per l'escursionista è il sentiero, questa "umile" e per certi versi dimenticata traccia sul terreno che per secoli è stata sinonimo di mobilità sulla terra ferma, rete indispensabile per la vita di una civiltà che ci è alle spalle.
All'escursionista, moderno "fruitore" dei sentieri, sono idealmente affidate la memoria storica e la conservazione di un inestimabile patrimonio culturale che abbisogna di maggiori cure e consapevole attenzione.
Agli escursionisti in cammino nel 1998 rivolgiamo un invito a percorrere con sicurezza itinerari adatti alle proprie capacità, a seguire i sentieri, a contribuire alla loro manutenzione, a scegliere il periodo adatto per compiere le escursioni, tenendo conto sia delle condizioni meteorologico ambientali sia del possibile affollamento dei sentieri, dei rifugi, e delle zone di accesso alla montagna. Pertanto laddove è più alta la presenza turistica, sarà da evitare il periodo centrale della stagione estiva. Anche così potremmo contribuire alla conservazione della montagna realizzando il motto del Cai: "Camminare per conoscere e tutelare".


Regole per l'escursionista

Valtellina dalle Orobie

Difficoltà escursionistiche
La scala CAI differenzia l'impegno richiesto dagli itinerari di tipo escursionistico comprende quattro classificazioni per definire distinguere il diverso impegno richiesto da un itinerario e anche per definire chiaramente il limite tra difficoltà escursionistiche ed alpinistiche.
T Turistico
Itinerari su stradine, mulattiere o larghi sentieri con percorsi non lunghi, ben evidenti e che non pongono incertezze o problemi di orientamento.
Si svolgono di solito sotto i 2000 metri.Richiedono una certa conoscenza dell'ambiente montano e una preparazione fisica alla camminata.
E Escursionistico
Itinerari che si svolgono su sentieri di ogni genere oppure su evidenti tracce di passaggio in terreno vario (pascoli, detriti, pietraie) di solito con segnalazione: possono esservi brevi tratti pianeggianti o lievemente inclinati di neve residua dove in caso di caduta la scivolata si arresta in breve spazio e senza pericoli.
Si sviluppano a volte su terreni aperti, senza sentieri ma non problematici. in genere con segnalazioni adeguate.
Possono svolgersi su pendii ripidi dove tuttavia i tratti esposti sono di solito protetti o assicurati (catene) , non faticosi ne impegnativi anche grazie alla presenza di attrezzature (scalette, pioli, cavi) che però non necessitano l'uso di equipaggiamento specifico (imbragatura, moschettoni, ecc.).
Richiedono un certo senso di orientamento, come pure una certa esperienza e conoscenza dell'ambiente alpino, allenamento alla camminata, oltre a calzature ed equipaggiamento adeguati.
Costituiscono la grande maggioranza dei percorsi escursionistici sulle montagne italiane.
EE per escursionisti esperti
Si tratta di itinerari generalmente segnalati ma che implicano una capacita di muoversi su terreni particolari.
Sentieri o tracce su terreno impervio e infido (pendii ripidi e/o scivolosi di erba, o misti di rocce ed erba, o di roccia e detriti).
Terreno vario, a quote relativamente elevate (pietraie, brevi nevai non ripidi, pendii aperti senza punti di riferimento, ecc.).
Tratti rocciosi, con bevi difficoltà tecniche (percorsi attrezzati, vie ferrate fra quelle di minore impegno).
Rimangono invece esclusi i percorsi su ghiacciai, anche se pianeggianti e/o all'apparenza senza crepacci (perché li loro attraversamento richiederebbe l'uso della corda e della piccozza, nonché la conoscenza delle relative manovre di assicurazione).
Necessitano esperienza di montagna in generale e buona conoscenza dell'ambiente alpino; passo sicuro e assenza di vertigini; equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica adeguate.
EEA Escursionisti esperti con attrezzatura
Si tratta di difficoltà riscontrabili su un percorso con caratteristiche alpinistiche e comporta, oltre a quanto già previsto per gli itinerari EE anche l'uso di attrezzature per l'assicurazione e autoassicurazione come ad esempio le "vie ferrate".

Soccorso alpino
Segnali internazionali di soccorso
Chiamata:
Lanciare SEI volte in un minuto un segnale ottico o acustico.
Ripetere i segnali dopo un minuto
Risposta:
Lanciare TRE volte in un minuto un segnale ottico od acustico,
Ripetere i segnali dopo un minuto.
È fatto obbligo a chiunque intercetti un segnale di soccorso di avvertire il Posto di chiamata o la Stazione di Soccorso Alpino più vicina, o il custode del rifugio o le guide o le comitive che incontrasse.
Fungono da posti di chiamata i rifugi con custode e tutte le località abitate di fondovalle circostanti al gruppo.

Codice di segnalazione soccorso con elicottero
Occorre aiuto
Atterrate qui
Si (alle domande poste dal pilota dell'elicottero)
Non occorre aiuto
Non atterrate qui
No (alle domande poste dal pilota dell'elicottero)