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Difficoltà Alpinistiche

Le difficoltà sono espresse con tre tipi di indicazioni:

Difficoltà su roccia
La valutazione delle difficoltà dei passaggi di arrampicata viene espressa in gradi, che nella scala UIAA sono indicati con numeri romani.
Per le difficoltà oltre il VI e per le vie di falesia si utilizza la scala francese. (Per la corrispondenza dei gradi vedi la tabella).
Arrampicata libera.
Le difficoltà valutate in arrampicata libera si intendono superate senza utilizzare i mezzi di assicurazione intermedi, qualunque essi siano, per la progressione o per il riposo.
I - primo grado
E' la forma più semplice dell'arrampicata, dove bisogna già scegliere l'appoggio per i piedi; le mani utilizzano frequentemente gli appigli per mantenere l'equilibrio.
Non è adatto a chi soffre di vertigini.
II - secondo grado
Qui inizia l'arrampicata vera e propria, che richiede lo spostamento di un arto per volta e una corretta impostazione dei movimenti. Appigli e appoggi sono ancora abbondanti.
III - terzo grado
La struttura rocciosa, già più ripida o addirittura verticale, offre appigli e appoggi più rari e può già richiedere l'uso della forza.
Di solito i passaggi non si risolvono ancora in maniera obbligata.
IV - quarto grado
Appigli e appoggi divengono ancora più rari e/o esigui.
Richiede una buona tecnica di arrampicata applicata alle varie strutture rocciose (camini, fessure, spigoli, ecc.), come pure un certo grado di allenamento specifico.
V - quinto grado
Appigli e appoggi sono decisamente rari e esigui.
L'arrampicata diviene delicata (placche, ecc.) o faticosa (per l'opposizione o incastro in fessure e camini).
Richiede normalmente l'esame preventivo del passaggio.
VI - sesto grado
Appigli e/o appoggi sono esigui e disposti in modo da richiedere una combinazione particolare di movimenti ben studiati.
La struttura rocciosa può costringere a un'arrampicata delicatissima oppure decisamente faticosa dov'è strapiombante.
Necessita un allenamento speciale e forza notevole nelle braccia e nelle mani.
VII - settimo grado
Sono presenti appigli e/o appoggi minimi e molto distanziati.
Richiede un allenamento sofisticato con particolare sviluppo della forza delle dita, delle doti di equilibrio e delle tecniche di aderenza.
VIII - ottavo grado
Gli appigli e gli appoggi presenti sono molto piccoli su placche lisce o muri verticali, ove è richiesta una tecnica motoria estremamente evoluta, talora con movimenti aleatori per aderenza o con passaggi che implicano grande resistenza di dita.
Su strutture strapiombanti, gli appigli e gli appoggi possono essere buoni o discreti, ma l'andamento della parete richiede grande resistenza muscolare e continuità atletica nell'arrampicata, ottenibili solo con una preparazione specifica.
IX-XI - dal nono all`undicesimo grado
Le caratteristiche di difficoltà del grado precedente sono amplificate e divengono tali da richiedere una preparazione tecnica ed atletica organizzata e continua, quasi sempre unita ad una conoscenza preventiva dell'itinerario.
Attualmente, le difficoltà di decimo e undicesimo grado sono superate a vista cioè senza alcuna conoscenza preventiva dell'itinerario in casi sporadici e solo dai migliori arrampicatori del mondo.
Ogni grado può avere una ulteriore suddivisione di inferiore (-) o superiore (+).

Arrampicata artificiale
Le difficoltà valutate m arrampicata artificiale si intendono superate con l'uso di mezzi artificiali (chiodi, cunei, dadi, friends, cordini, staffe, ecc.) utilizzati per la progressione anche solo per la sistemazione della protezione successiva.
A0
La forma più semplice della arrampicata artificiale.
I passaggi sono prevalentemente in arrampicata libera ma chiodi o altre assicurazioni intermedie (dadi a incastro, cordini attorno a clessidre o spuntoni ecc.), vengono utilizzati come appiglio o appoggio: le staffe invece non sono necessarie.
Anche tenersi o farsi tenere in trazione sulla corda, compiere traversate alla corda o pendoli rientra nella classificazione A0.
Al
Chiodi e altri mezzi artificiali si posano con relativa facilità. il passaggio richiede poca forza.
È sufficiente l'uso di urta staffa per ogni membro della cordata.
A2
Si hanno difficoltà nella posa dei mezzi artificiali (roccia compatta ecc.).
Il passaggio è faticoso si svolge spesso placche verticali lisce o leggeri strapiombi.
Richiede l'impiego di 2 staffe a testa e una buona tecnica per il loro uso.
A3
Alle maggiori difficoltà presentate dalla roccia per la posa dei mezzi artificiali si aggiunge lo sforzo dovuto a posizioni scomode e precarie, strapiombi molto pronunciati, tetti ecc.).
Necessita di almeno due staffe a testa e di una buona tecnica per il loro recupero.
A4, A5
Sono caratterizzati in misura crescente dalla precarietà dei mezzi artificiali che in genere non sono più sufficienti a garantire anche una buona assicurazione.
Fra questi mezzi figurano in particolare rurps, ancorette, copperheads, skyhooks, ecc.
La progressione diventa pure estremamente delicata.

Valutazione d'insieme
È una valutazione complessiva sia del livello tecnico che dell'impegno globale anche psichico richiesto da una ascensione che tiene conto dei due gruppi di indicazioni precedenti: non rappresenta però ne la somma ne la media delle difficoltà tecniche dei singoli passaggi.
Influiscono invece l'asprezza della montagna, l'isolamento la variabilità delle condizioni del terreno (se di neve o misto) , la difficoltà tecnica e la sostenutezza dei passaggi obbligatori, i. pericoli obiettivi la difficoltà di accesso e di discesa o di una ritirata della posa di punti d'assicurazione ecc.
L'uso della valutazione d'insieme permette inoltre di non dover mai includere in maniera specifica il fattore di rischio e pericolo nella valutazione puramente tecnica di cui al precedente punto sulle difficoltà su roccia.
Non viene utilizzata (salvo abitudini locali) per le arrampicate brevi su roccia, massi di fondovalle, falesie, ecc., cioè dove esiste solo il passaggio tecnico e mancano invece le caratteristiche relative alla montagna.
Viene espressa mediante le sette sigle seguenti e, normalmente nelle indicazioni, è completata dall'indicazione dei passaggi di massima difficoltà:
F facile
PD poco difficile
AD abbastanza difficile
D difficile
TD molto difficile
ED estremamente difficile
EX eccezionalmente difficile

Soccorso alpino
Segnali internazionali di soccorso
Chiamata:
Lanciare SEI volte in un minuto un segnale ottico o acustico.
Ripetere i segnali dopo un minuto
Risposta:
Lanciare TRE volte in un minuto un segnale ottico od acustico,
Ripetere i segnali dopo un minuto.
È fatto obbligo a chiunque intercetti un segnale di soccorso di avvertire il Posto di chiamata o la Stazione di Soccorso Alpino più vicina, o il custode del rifugio o le guide o le comitive che incontrasse.
Fungono da posti di chiamata i rifugi con custode e tutte le località abitate di fondovalle circostanti al gruppo.

Codice di segnalazione soccorso con elicottero

Occorre aiuto
Atterrate qui
Si (alle domande poste dal pilota dell'elicottero)

Non occorre aiuto
Non atterrate qui
No (alle domande poste dal pilota dell'elicottero)


Equipaggiamento