CLUB ALPINO ITALIANO
Sezione di San Vito al Tagliamento
e Sottosezione Valtramontina

 

presentano

i luoghi dei Moti friulani

manifestazione escursionistica
per il 200° anniversario della nascita
del patriota Antonio Andreuzzi

 

 

PRESENTAZIONE

IL DR. ANDREUZZI

I MOTI FRIULANI

FATTI E MEMORIE

LE ESCURSIONI

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LE GITE DEI SOCI

 

 

 

IL DOTTOR ANTONIO ANDREUZZI
 

Nasce a Navarons di Meduno il 10 dicembre 1804.

Il suo primo atto politico risale al 1821 quando, studente liceale a Udine, vestito da cameriere, riesce ad avvicinare, rincuorare e servire, al “ Leon Bianco”, cinque carbonari, noti massoni - Silvio Pellico, Pietro Maroncelli, Angelo Brofferio, Giorgio Pallavicini - che la polizia austriaca sta traducendo verso il carcere dello Spielberg.

Si laurea in medicina a Padova e ritorna nella sua Navarons nel 1832, per esercitare la professione medica.

Andreuzzi nell’ambiente universitario era un acceso repubblicano. Sostenitore di Mazzini, aveva aderito a “ La Giovane Italia”, diventando in seguito massone. Nel 1845 ottiene la condotta medica di San Daniele, uno dei centri dove la massoneria è più attiva.

A Navarons, Andreuzzi diffonde la lettura della “Giovine Italia” fra amici e conoscenti, non manca inoltre di mantenere assidui contatti con gli ambienti mazziniani universitari e con il Partito d’Azione. Mentre era studente a Padova partecipa al Moto antiaustriaco di Ciro Menotti.

Nel 1848 è in prima linea durante i Moti che scoppiano in Friuli e nel Cadore: con un corpo di un centinaio di volontari parte da Navarons per portare aiuto a Pierfortunato Calvi. Come ufficiale medico prende poi parte alla seconda guerra d’indipendenza. Memore di tutto ciò, lo stesso Giuseppe Mazzini scrive al medico di Navarons chiamandolo “fratello” e invitandolo a organizzare l’insurrezione per liberare Veneto, Friuli e Trentino.

Dopo i fatti del Friuli del 1864, sciolta la banda di Navarons, affronta un’ulteriore odissea, di quasi un mese, fino al 5 dicembre, giorno in cui attraversa il Po e viene accolto prima a Ferrara e poi a Bologna.

Il poeta Luigi Mercantini - autore “dell’Inno di Garibaldi”e della “Spigolatrice di Sapri” - gli dedica un poema in endecasillabi sciolti,
“ Le rupi del Dodismala” che ai più rimane sconosciuto. Due anni da esule e Andreuzzi, sessantaduenne, partecipa alla Terza guerra di Indipendenza, in qualità di capitano medico, al seguito di Garibaldi a Bezzecca.

Nel 1866 rientra a Navarons. Trascorre gli ultimi anni della sua vita esercitando la professione medica. Muore settantenne, povero e dimenticato, nel 1874 a San Daniele del Friuli.

 


Antonio Andreuzzi

 

Caterina Passudetti
moglie di Antonio

 

Silvio Andreuzzi
figlio di Antonio