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Al riparo nella Cappelletta alla Madonna sul Monte Tabor

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pausa e ristoro

 

 

 

 

 

 

 

 

In vetta alla
Crête de Dormillouze

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Agosto/Settembre 2003

Trekking
nel Briançonnais


IL RACCONTO


Immaginate di vivere otto giorni sempre a quote superiori ai 2.300 mt.
Immaginate di percorrere ampie e riposanti vallate con bucolici torrenti.
Immaginate grandi laghi naturali frequentati da grossi greggi di pecore e mandrie di mucche.
Immaginate creste strapiombati con ghiacciai lunghissimi e cime che hanno fatto storia.
Beh state immaginando sicuramente un trekking nel Briançonnais.

 

Scusate l'enfasi, ma ritengo a ragion veduta di non aver esagerato. Il percorso del nostro trekking si sviluppa in un angolo delle nostre Alpi che meritano sicuramente più attenzione e frequentazione: le Alpi Cozie Settentrionali e Centrali.

Siamo un "festoso" gruppo di friulani e piemontesi che da molti anni ormai si dà appuntamento per una scarpinata da fare insieme da qualche parte. Stavolta alla fine di agosto siamo partiti dalla Valle Stretta nei pressi di Bardonecchia.
Prima di abbandonare le auto, il sacrosanto rito della suddivisione dei viveri, il carico viene scientificamente porzionato e consegnato ad ognuno in parti uguali, compreso alcoolici e generi di conforto.

Il percorso, a ferro di cavallo, è tutto in territorio francese e ruota tutt'intorno a Briançon, bella città di montagna, la più alta d'europa ma che gode mediamente di oltre 300 giorni di sole all'anno. Di questa particolarità climatica ci accorgiamo solo in parte poichè durante il nostro percorso il sole ci ha accompagnato ma sempre con una certa variabilità e con temperature anche rigide.
Già dal secondo giorno, dopo aver pernottato presso il  Refuge Du Vallée Etroite (m. 2502), salendo verso il maestoso Monte Thabor (m. 3178) il tempo inclemente si scatena in tutta la sua furia: prima la pioggia, poi la neve che con un vento gelido in breve si trasforma in bufera. Arrivati in vetta troviamo, insperato e provvidenziale, riparo presso la cappelletta dedicata alla Madonna.

Ma è bastato attendere un po' e le cose sono migliorate, ancora inzuppati si riparte verso la Roche du Chardonnet (m. 2950) e poi giù verso il Refuge du Drayeres (m. 2171) dove una doccia calda ci rimette in sesto. Poi tutti a cena: potage (minestra di verdure), spezzatini di carne, contorno di riso, formaggi e dessert. Questo menù sarà una costante in tutti i rifugi successivi.

La tappa successiva ci porta lungo la Vallèe De La Clarèe con i suoi grandi laghi, il gruppo del Cerces e dal Col de la Ponsonniers possiamo ammirare i ghiacciai del gruppo dell'Écrins. L'estasi dei panorami mozzafiato la raggiungiamo all'arrivo al romantico Refuge Le Chardonnet (m. 2230).

Il giorno successivo, superato il facile Col du Roche Noire raggiungiamo la ridente località termale di Monêtier Les Bains, dove indossato il costume e imbracciato l'asciugamano ci dirigiamo compatti verso le terme, ma guardacaso erano chiuse per turno di riposo. Svanito il sogno di immergere le stanche membra dentro qualche fonte sulfurea, aspettiamo rassegnati di iniziare il giorno seguente la tappa che ci porta al Col de l'Eychauda, Col de La Pisse e a Puy St. Andrè.

Giovedì dal grazioso villaggio di Le Laux, con un tratto un poco impegnativo, si giunge al panoramico Col de Portes (m. 2915) da dove inizia il dinamico sentiero che per facili roccette raggiunge la cima del Pic de Rochebruna (m. 3325).
Il panorama è fantastico: dalle possenti cime del Delfinato al M. Bianco, Gran Paradiso, M. Rosa, ecc.  Scendiamo e alla base degli immancabili ghiaioni troviamo le bizzarre sculture di karren, realizzate dall'acqua sulla roccia calcarea. Inaspettato un vasto prato pieno di stelle alpine, una vera rarità botanica da queste parti.

Giunti alla Gite d'Etape del villaggio di Souliers, dopo la cena un tormentato pernottamento tra migliaia di insetti ci induce ad una disinfezione "fai da te" anche al fine di essere accolti alla successiva Gite d'Etape presso il borgo di Les Fonds.

Il trekking è ormai agli sgoccioli e l'ultima spettacolare tappa ci porta in poco più di mille metri di dislivello a raggiungere la Crête de Dormillouze (ultima cima del trek) dopodichè si supera il confine di stato verso l'Italia a raggiungere il paesino di Thuras, sito nell'omonima valle nei pressi di Cesana Torinese. Le prelibatezze dell'accogliente posto tappa della "Fontana di Thuras" ci fa capire che siamo ormai lontani dai buoni ma monotoni potage francesci.

E' sabato sera e ci si presenta un programma elettrizzante: visita all'imponente fortezza di Exilles e partecipazione ad una festa folk con autentiche star (Tenores de Bitti, Terem Quartet e altri gruppi bulgari, undiani, ecc.). Non si poteva finire meglio. Però... peccato che è finito.

I numeri: 22 partecipanti, 8 giorni di cammino, 7.500 metri di dislivello in salita, 80 litri di vino bevuti, grappa q.b.

 

TAPPA PER TAPPA

Caratteristiche del percorso:
si tratta di un giro a "ferro di Cavallo" i cui punti di partenza e arrivo, non distanti tra loro, sono in Italia ma perloppiù si cammina in Francia aggirando in alta quota la città di Briançon.
I monti attraversati nella denominazione italiana si trovano nelle Alpi Cozie Settentrionali e Centrali, in quella francese si possono distinguere i gruppi di Maurienne, Cerces-Galibier e Queyras.
Il territorio è caratterizzato da ampie vallate, altopiani e conche di grandi laghi di origine glaciale, creste e cime di facile accesso, spesso sopra i 3000 metri.

Le nostre tappe dal 30.08 al 07.09.2003

Sabato 30/08
Da Torino trasferimento a Bardonecchia, per Valle Stretta su strada fino ai rifugi a quota 1700. Poi lungo la valle (tutt'altro che stretta) sino al Colle di Valle Stretta (Col de la Vallée Etrite) 2434 mt. e poco oltre il Refuge du Vallée Etroite 2502 mt., posto nei pressi di un gran lago, 3 ore, dislivello in salita mt. 800;

Domenica 31/08
Da Ref. Vallèe Etroite a Col des Muandes 2727 mt., M. Tabor 3177 mt., Col de Valmenier 2865 mt., Roche di Chardonnet 2950 mt., Col du Laval (o Muandes) 2828 mt. Ref. du Drayeres 2171 mt., 6 ore, dislivello in salita mt. 800, in discesa mt. 1100;

Lunedì 01/09
Da Ref. du Drayeres 2171 mt., ai grandi laghi, Col du Cerces 2574 mt., Lac du Cerces 2410 mt., Col de la Ponsonnieres 2612 mt., Col du Chardonnet 2638 mt., Ref. du Chardonnet 2223 mt., ore 6,30, dislivello in salita mt. 800, in discesa mt. 650 ;

Martedì 02/09
Da Ref. du Chardonnet, Col du Roche Noire 2818 mt., Monêtier les Bains 1495 mt., ore 5, dislivello in salita mt. 600, in discesa mt. 1300, (utile un costume da bagno per le terme);

Mercoledì 03/09
Da Monêtier les Bains al Col dell'Eychauda 2425 mt., Col de la Pisse 2501 mt., Puy St. Andrè 1600 mt., Briançon 1250-1312 mt., ore 6, dislivello in salita mt. 1000, in discesa mt. 1300, poi con automezzo al villaggio di Le Laux 1745 mt.;

Giovedì 04/09
Da Le Laux al Col de Portes 2915 mt., Souliers 1750 mt., ore 6, dislivello in salita mt. 1170, in discesa mt. 1165;

Venerdì 05/09
Da Souliers al Col de Peas 2915 mt., Les Fonds 2040 mt., ore 5, dislivello in salita mt. 850, in discesa mt. 600;
NOTA: se animati da buone intenzioni è possibile addentrarsi nei meandri del Pic de Rochebrune allungando il percorso;

Sabato 06/09
Da Les Fonds a Cima Dormilleuse 2944 mt. o Monte Terranera 3100 mt., Rhuilles 1658 mt. Thures 1667 mt., ore 6,30, dislivello in salita mt. 900 o 1150, in discesa mt. 1300 o 1450;
Da Thures al punto di partenza.