Passeggiava sul corso sul lungomare della cittadina del sud in cui viveva, con un’andatura elegante,  provocante e languida nel contempo e tutti gli sguardi la seguivano ammirati.

L’alta statura, la carnagione ambrata, tipica delle donne mulatte e gli splendidi azzurri, la massa di capelli neri, calamitavano l’attenzione di chiunque le passasse accanto.

Fu naturale che il ragionier Semplicio Allegretti vedendola passare, se ne innamorasse immediatamente senza chiedersi da dove venisse,  nè chi fosse perchè sapeva che quella sarebbe stata la donna della sua vita e che avrebbe trovato il modo di dirle quanto l’avesse amata da subito. Non passò infatti molto tempo che la rivide sul lungomare insieme a  Lucia, una sua vecchia amica d’infanzia che si precipitò ad avvicinare e a salutare. Timido com’era non osò essere troppo invadente ma la sua dolcezza conquistò la bella Leila; gli sembrava impossibile che lei lo avesse notato. Tuttavia aveva avuto l’ impressione di averla colpita e, dopo qualche tempo ritrovandola, si confermò nell’idea di non dispiacerle. Lei, maestra  nel far capire le sue sensazioni amorose, lo guardò languidamente e questa fu la conferma di quanto lui non osava sperare.

Cominciarono a incontrarsi sempre più frequentemente in compagnia di Lucia finchè lei gli propose di uscire una sera a prendere un gelato. Beh, a Semplicio quel gelato sembrò bollente, tanto l’emozione lo infiammava dentro e ancor più quando Leila gli accarezzò una mano così, in modo molto casuale e naturale mentre chiacchieravano. La passione divampò in fretta e decisero che si sarebbero sposati entro poco tempo.

Lì incominciarono i guai perchè i signori Allegretti, ancorchè persone aperte e socievoli, vennero a conoscere la storia familiare della splendida ragazza. La madre di Leila, donna molto conosciuta in città sia per la bellezza che per il lavoro del marito che gestiva un negozio di alimentari, si era perdutamente innamorata in età non verdissima del padre di lei, uno splendido ragazzo di colore di nome Mustafà, e dal loro irrefrenabile amore era nata appunto Leila. Tutto il paese ne aveva parlato, anche per la disinvoltura con cui Teresa, la madre,  spiegava il motivo del colore dorato della neonata; affermava spiritosamente  che aveva preso troppo sole quando aspettava la bimba e in fondo, una parte di verità c’era nella sua spiegazione poichè era rimasta  abbagliata dal sole africano che questo ragazzo portava in sè. Il padre poi non faceva che proclamare a dritta e a manca che era innamoratissimo della moglie e che per lui tutto andava bene pur di stare con lei. Beh, tutto poteva essere accettabile per gli Allegretti, ma una storia del genere era inammissibile e che il loro figlio potesse imparentarsi con una famiglia del genere pareva loro un’assurdità. Se il marito di Teresa avesse cacciato la moglie o l’avesse, non si dice ammazzata, ma almeno sfregiata, passi...  l’onore sarebbe stato salvo, ma così non era accettabile che il loro Semplicio la sposasse. Si opposero ferocemente ma il giovane  fu inamovibile nella sua decisione e fra il tripudio di tutta la cittadina convolò a nozze con la sua Leila.     

 

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