COME SEMINARE
(di Elio D'Arcangeli)

 

Semina a temperatura ambiente e luce naturale (dopo la metà di Aprile)

 

Composta
7 parti di torba; 3 parti di lapillo o pozzolana; 2 parti di sabbia silicea (reperibile presso supermercati, negozi specializzati e rivenditori di articoli per acquari).
La granulometria del substrato deve essere compresa fra 0,5 e 1,5 mm; vanno eliminate tutte le particelle troppo sottili che renderebbero il substrato asfittico e quelle troppo grosse che ostacolerebbero un equilibrato sviluppo delle radici. Le parti grossolane scartate dalla composta vanno poste come drenaggio sul fondo del vasetto. Riempire il recipiente con la composta resa perfettamente omogenea, livellare bene la superficie e spargere i semi senza ricoprirli.

Contenitori
Qualunque vasetto di plastica (meglio se quadrato) va bene. In un vasetto da 8 cm si possono collocare fino a 100 semi. I vasetti vanno introdotti in un contenitore di dimensioni maggiori (si possono usare i recipienti di polistirolo nei quali vengono commercializzate le mozzarelle) che andrà coperto o con una lastra di vetro o con un foglio di plastica trasparente; la copertura, che dovrà rimanere in sito fino a completa germinazione dei semi, permetterà di far sì che il substrato rimanga sempre umido.

Luce
Per germinare, i semi delle Cactacee necessitano di una elevata luminosità, mai di sole diretto.

Acqua
Dopo aver introdotto i vasetti nel contenitore si provvede a inumidire il substrato per immersione impiegando acqua (preferibilmente piovana o demineralizzata) in cui sia stato sciolto un fungicida nelle dosi indicate dal fabbricante. Qualunque fungicida può andar bene.

Profilassi e concimazioni
Non appena spuntano le piantine occorrerà spruzzarle con una soluzione di fungicida.
All’apparire delle prime spine si toglieranno man mano i vasetti dal contenitore di polistirolo continuando a mantenere costantemente umido il substrato immergendo, quando necessario, i vasetti in una soluzione al 1 per mille di nitrato di potassio (1 g di sale per litro d’acqua, preferibilmente piovana o demineralizzata). Ricordarsi di interrare, aiutandosi con uno stecchino, tutte le radichette che si dovessero sviluppare fuori dalla terra.

Ripicchettature e annaffiature successive
Le piantine andranno ripicchettate agli inizi del periodo estivo. Il substrato dovrà essere mantenuto umido fino all’autunno dell’anno successivo.

 

Semina a luce artificiale in semenzaio riscaldato (da Gennaio ad Aprile)

 

Composta
7 parti di torba; 3 parti di lapillo o pozzolana; 2 parti di sabbia silicea (reperibile presso supermercati, negozi specializzati e rivenditori di articoli per acquari); 1 g di perfosfato minerale per litro di composta.
La granulometria del substrato deve essere compresa fra 0,5 e 1,5 mm; vanno eliminate tutte le particelle troppo sottili che renderebbero il substrato asfittico e quelle troppo grosse che ostacolerebbero un equilibrato sviluppo delle radici. Le parti grossolane scartate dalla composta vanno poste come drenaggio sul fondo del vasetto. Riempire il recipiente con la composta resa perfettamente omogenea, livellare bene la superficie e spargere i semi senza ricoprirli.

Contenitori
Qualunque vasetto di plastica (meglio se quadrato) va bene. In un vasetto da 8 cm (di diametro o di lato) trovano posto comodamente 100 semi. Una volta effettuata la semina, i vasetti vanno posti in un contenitore più grande (si possono usare quelli con cui vengono commercializzate le mozzarelle) che poi verrà coperto.

Luce
Per germinare, i semi delle cactacee necessitano di una elevata luminosità, mai di sole diretto. La fonte di luce può essere costituita da uno o più tubi fluorescenti a spettro solare (ad es., lampade OSRAM Fluora L36W/77 da 36 W) posti a circa 40 cm dal semenzaio, avendo cura di tenerli accesi per 13-14 ore al giorno.

Temperatura
Poiché, per germinare, i semi delle Cactacee necessitano di temperature comprese fra 15 e 40 gradi centigradi occorre predisporre una cassetta con doppio fondo. Nel piano inferiore poniamo una lampadina da 100 W e un comune termostato d’ambiente. Nel piano superiore poniamo i contenitori in polistirolo contenenti i vasetti nei quali è stata effettuata la semina.

Acqua
Si inumidisce il substrato per immersione impiegando acqua (piovana o demineralizzata) in cui sarà stato sciolto (nelle dosi indicate dal fabbricante) un fungicida. Qualunque fungicida può andar bene. La semina va coperta ermeticamente o con una lastra di vetro o con una di Plexiglas trasparente e incolore o con una pellicola anch’essa trasparente. La copertura, che dovrà rimanere in situ fino a germinazione completa, permetterà anche di far sì che il substrato rimanga costantemente umido.

Profilassi e concimazioni
Al loro primo emergere bisognerà spruzzare i semenzali con una soluzione di fungicida.
Quando appaiono le prime spine, si tolgono man mano i vasetti dal contenitore di polistirolo continuando a fornire la necessaria umidità per immersione in una soluzione acquosa al 1 % di nitrato di potassio (1 g per litro d’acqua piovana o demineralizzata). Se le radici dei semenzali non dovessero affondare nel terreno, le stesse vanno infossate in un piccolo solco tracciato servendosi di uno stecchino.

Ripicchettature e annaffiature successive
Le piantine andranno ripicchettate fra Giugno e Luglio. Il substrato dovrà essere mantenuto umido fino all’autunno dell’anno successivo.

 

 

Tutto il materiale pubblicato (testi, fotografie, e quant'altro) è proprietà privata.
Pertanto ne è vietata la duplicazione senza specifica autorizzazione degli autori.