PIANTE BIZZARRE
(di Arturo Guidoni, tratto dal libro "Piante grasse" di Giancarlo Sleiter, 1990)

 

Dall'anomalo sviluppo dell'apice vegetativo dipendono alcune delle mutazioni che più frequentemente si riscontrano nelle succulente e cioè fasciazioni, mostruosità e ramificazioni dicotomiche. Si tratta di fenomeni che in natura si trovano molto raramente, ma che in coltivazione, soprattutto per gli sforzi profusi nel propagare proprio gli esemplari che ne sono affetti, sono sempre meno rari. Talvolta tutte le piante che si trovano in commercio discendono da un unico esemplare. Ne è un esempio il Turbinicarpus valdezianus crestato scoperto non molti anni fa da Alfred Lau durante una delle sue innumerevoli spedizioni nel deserti messicani. In pochi anni ne sono stati ottenuti migliaia di esemplari che non di rado arricchiscono le collezioni degli entusiasti.

La riproduzione per seme di piante affette da queste anomalie è quanto mai problematica. Generalmente, infatti, esse producono semi che quasi sempre generano esemplari normali. Ci sono naturalmente delle eccezioni. Un Cereus peruvianus monstruosus mantiene questo carattere in quasi tutti i discendenti, e sarà sufficiente impollinare un esemplare crestato di Gymnocalicium quehlianum con uno normale per ottenere un buon numero di discendenti crestati. Esistono inoltre delle specie che mostrano una predisposizione accentuata verso una delle deformazioni indicate. La Monvillea spegazzinii, un bizzarro cactus colonnare originario della boscaglia sudamericana, è maggiormente rappresentato dalla forma crestata che da quella , normale.

Nonostante questi esempi (altri ancora se ne potrebbero fare), perchè tali fenomeni avvengano rimane un mistero. Per gli entusiasti bisognerà accontentarsi di sperare che si verifichino magari in specie mai interessate prima!

Se le cause delle deformazioni dell'apice vegetativo sono fondamentalmente sconosciute, tentativi di induzione artificiale sono ben noti. Nessuno di questi ha però finora avuto successo.

Allo stato attuale delle conoscenze si può soltanto dare una spiegazione di ciò che si verifica quando una succulenta "decide" di abbandonare il portamento normale per assumere le forme più strane e immaginarie.

Fondamentalmente le succulente crescono come tutte le altre piante, presentando un meristema apicale da cui si accrescono producendo nuove cellule. Queste ultime, a loro volta, si sviluppano e si moltiplicano per divisione, producendo tessuti vegetali dapprima con caratteristiche embrionali e, in seguito, adulti e differenziati. Nelle famiglie vegetali evolute, e quasi tutte le succulente ne fanno parte, la funzione della moltiplicazione cellulare è limitata esclusivamente ai meristemi ed ai loro derivati immediati.

In effetti anche altri tessuti vegetali possono produrre nuove cellule ma soltanto i meristemi continuano indefinitamente tale attività producendo non solo cellule che si sviluppano in cellule adulte, ma anche altre che rimangono meristematiche. Fisicamente il meristema altro non è che una cellula molto particolare, piatta e dotata di un nucleo molto grande.

Per tornare alle "nostre" succulente, si potrà far coincidere il meristema con l'apice vegetativo, anche per far riferimento ad un concetto sicuramente più familiare a noi dilettanti.

 

 

 

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