volpeLa VOLPE ROSSA nostrana (Vulpes vulpes), di casa in tutta Europa in vari habitat - dai boschi di montagna alle pinete costiere alle aree suburbane - è un mammifero di medie dimensioni (un'ottantina di centimetri, più 40-50 di coda), tipico rappresentante con il lupo della famiglia dei Canidi.

IL  pelo è lungo, folto e morbido, dal rosso-grigio pallido al ruggine; la coda ha spesso la punta bianca. Le orecchie e i piedi sono neri.

Animale territoriale: all'interno del proprio territorio mantiene sempre efficienti un minimo di tre grandi tane, che sono ben articolate e profonde che possono passare di generazione in generazione. Verso aprile e maggio nascono 4-6 volpacchiotti; durante le prime quattro settimane è il maschio che si occupa esclusivamente di portare il cibo alla femmina e ai piccoli, e nei sei mesi successivi ne contribuisce anche la femmina insegnando ai cuccioli a cacciare. 

È un eccellente  predatore, nel periodo che alleva i cuccioli varia la sua dieta nutrendosi prevalentemente di leprotti, conigli selvatici,fagiani e pernici intenti alla cova,talpe,ma anche bisce. Nel periodo invernale varia la sua dieta oltre a rubar galline, diventa un grande divoratore di topi, scoiattoli, e roditori in genere.

Come predatrice non mette in pericolo la vita stessa dell' uomo, tuttavia è da sempre oggetto di una caccia tanto ostinata quanto ben giustificata. La sua presenza nel  territorio é determinata dalla notevole quantità di roditori, selvaggina e galline a sua disposizione. Solo negli ultimi anni si è cominciato a capire che, grazie alla sua dieta molto varia può portare (all'interno del suo territorio)  all'estinzione di alcune specie poco  prolifiche, come la selvaggina autoctona stanziale (lepri, fagiani, starne, scoiattoli, ecc). Finalmente si e sfatata la romantica leggenda divulgata da alcune persone, che la volevano come regolatore ambientale, che sceglie solo il più debole per nutrirsi o che il suo numero era proporzionato alla selvaggina disponibile. Queste persone continuano  ad affermare che in mancanza dell'animale più debole la volpe si nutre in prevalenza di frutta e bacche, ma in realtà la volpe adopera queste bacche solo come antiparassiti intestinali e in maniera sporadica.

In passato era l'uomo che ne controllava la sua espansione con mezzi piuttosto crudeli  ma efficacissimi, mettendo delle tagliole nelle prossimità dei pollai, oppure seminando dei bocconi avvelenati  nel periodo di gennaio a marzo, e nel periodo che va da marzo a maggio si tendevano dei lacci all'ingresso delle tane. Questi lacci, venivano posti in tutte le tane conosciute e lasciati attivi. Poiché, spetta al maschio porre in efficienza le tane, per dare alla femmina appena gravida la possibilità di scelta della tana e partorire i cuccioli, in questo modo era solo il maschio che nel ripulire le tane veniva catturato. Venendo a mancare il sostentamento alla femmina gravida, la quale senza il maschio non era in grado di badare alla prole nelle prime settimane dopo il parto, i cuccioli venivano abbandonati. La femmina potendosi poi accoppiare con un altro maschio avrebbe partorito alla fine di luglio, e la selvaggina stanziale disponeva di tempo sufficiente per portare a termine la cova e di svilupparsi.

P.S. Ora la legge vieta questi mezzi!

 

Torna alla pagina principale