La
LEPRE (Lepus europaeus, fam. Leporidi) è
lunga una settantina di centimetri, con le caratteristiche orecchie
lunghe e accartocciate, con la punta nera, e l'altrettanto tipico labbro
diviso in due.
La sua prolificità è proverbiale; la femmina partorisce in media quattro volte all'anno e da alla luce dai 2-4 cuccioli per gravidanza , i parti possono essere anche a distanza ravvicinata: infatti è possibile che ci siano due gravidanze a diverso livello di sviluppo nei due corni separati dell'utero. Il pelo mimetico, morbido, è da beige a fulvo-rossiccio e bianco sotto la coda, all'interno delle zampe e sul ventre.
Vivace, di abitudini solitarie, legata al territorio che conosce, vive bene dalla pianura fino ai 1700-1800 metri di altitudine. Si nutre di vegetali: freschi d'estate, e in inverno integra la sua dieta con rametti e cortecce di alcune piante, che oltre ad alimentarsi in alcuni casi ne ricava una sorta di medicina come una rudimentale aspirina o vermifugo a seconda della pianta da lei conosciuta.
Le sue principali armi di difesa nella lotta
per la sopravvivenza sono l'olfatto e l'udito e la notevole velocità nella
corsa.
I suoi più accaniti nemici sono: in primo luogo i corvidi, che con la
loro fame insaziabile e favoriti dalla vista acutissima ed appostamenti
instancabili si nutrono per il 90% dei suoi cuccioli. I rapaci, che
durante il giorno tendono a predare anche la lepre adulta quando è accovacciata e
dorme o è intento ad allattare i suoi cuccioli. La volpe, che caccia prevalentemente nella notte, quando
la lepre e
intenta a brucare nei prati o nelle radure. Infine l'uomo, che la caccia aiutandosi con dei cani da seguito (o segugi).
I segugi, con il loro instancabile inseguimento, sono
veri e propri sterminatori dei restanti superstiti di questa specie.