fainaLa FAINA (Martes foina) è un animale silvicolo, ma molto adattabile anche agli ambienti civilizzati dall'uomo: oltre che le zone boschive, vive infatti anche in antichi ruderi, nei fienili, nelle stalle o tra le cataste di legna é in grado di infilarsi nei luoghi o tane più impensate.

Lunga 45-50 centimetri, ha il pelo corto grigio o marrone chiaro sul dorso; più chiaro sul muso, sulla fronte e sulle guance. La coda è lunga e molto pelosa. Le orecchie sono orlate di bianco, e sul collo ha una caratteristica macchia bianca che arriva fino al ventre e alla parte interna delle zampe anteriori.

È proverbialmente molto scaltra: inizia le sue scorribande di predatrice quando tramonta il sole, o meglio ancora di notte, alternandole con lunghi e pazienti appostamenti. Tradizionale ladra di uova e galline (se si trova nelle vicinanze delle abitazioni), ma se vive nei boschi si nutre di selvaggina stanziale come conigli, leprotti, fagiani e delle loro uova, un'accanita sterminatrice di scoiattoli, se nel suo territorio la selvaggina abbonda, e se si tratta di volatili come fagiani ecc, é solita nutrirsi  da prima del loro sangue, staccandone il collo, se sazia ne  abbandona delle carni. La faina per eliminare una parte di parassiti intestinali, si nutre anche di vegetali (bacche e frutta), soprattutto in autunno e questo le permette di sopravvivere nei momenti in qui non ha a disposizione della selvaggina da predare.

Una delle caratteristiche peculiari delle faine (così come di tutta la famiglia delle Martore) è quella di avere una bocca piccola, ma che può essere spalancata fino a che la mandibola e la mascella ne formano un angolo retto: questo permette loro di trasportare nella tana le prede più grandi, e soprattutto le uova senza romperle.

La tana e tra le rocce, scarpate, piccoli burroni, in cespugli o alberi cavi, ma anche in edifici rurali o abbandonati. Marca il territorio con le feci (sottili e contorte), con l'orina e con il secreto delle ghiandole anali.

Come altri mustelidi, la faina presenta il fenomeno della gestazione differita: lo sviluppo dell'ovulo fecondato a un certo punto si arresta per "sincronizzare" il parto con l'arrivo della stagione favorevole e la nidificazione delle sue prede. Ecco perché un tempo le veniva data una caccia spietata. Di solito la femmina partorisce dai 2-4 piccoli.

Un tempo veniva cacciata seguendo le tracce lasciate nella neve, o mettendo delle esche avvelenate (pesce secco, uova o pezzi di insaccato come la  mortadella), o posizionando delle tagliole all'intero della tana. Ora questi metodi non sono più consentiti.

 

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