C.A.A.L.R.
Coordinamento
delle Associazioni Ambientaliste del Litorale Romano
sito in costruzione
DOCUMENTO
PROGRAMMATICO DEL C.A.A.L.R.
2002-2003
Il
CAALR è una libera associazione di associazioni e comitati, apartitica e non a
fine di lucro, uniti allo scopo di tutelare, promuovere e valorizzare i beni
ambientali del Litorale Romano, nonché di vigilare sulla loro integrità
denunciando agli uffici e alle autorità competenti ogni abuso o pericolo.
Il
CAALR raccoglie tutte le associazioni ambientaliste operanti sul Litorale Romano
(XIII Municipio di Roma, Fiumicino, Pomezia, Ardea), e negli altri municipi
parzialmente interessati dalla Riserva del Litorale Romano (XII, XV, XVI, XVIII)
che ne facciano richiesta e aderiscano programma di intenti riassunto nel
presente documento.
Analisi
generale e punti specifici di intervento
La
presenza degli ambientalisti è così forte e radicata sul Litorale Romano da
costituirne ormai uno degli elementi caratterizzanti. Si tratta di una presenza
determinata dalla necessità di tutelare un paesaggio naturale e storico
minacciato da forti pressioni antropiche. Un patrimonio che chiede di essere
apprezzato, goduto e difeso.
In
questi anni abbiamo visto quali effetti producano lo sfruttamento indiscriminato
delle risorse naturali, l'urbanizzazione abusiva delle aree agricole,
l'ossessiva realizzazione di infrastrutture inutili.
Negli
ultimi dieci anni, in alcuni settori nostro territorio la superficie antropica
è passata da 4.000 ha ad oltre 10.000 ha. Un consumo di suolo annuo pari a
circa 200 campi da calcio. Il tutto è avvenuto senza alcuna pianificazione,
senza nessuna attenzione alla qualità della vita di chi vive oggi e di chi ci
vivrà domani.
Queste
azioni sono state determinate per interessi economici e politici da chi ha posto
il guadagno ed il potere al di sopra dei diritti del territorio. L'intreccio di
questi interessi ha determinato, attraverso procedure ai limiti della legalità,
se non addirittura illegali, risultati non più sostenibili. A farne le spese è
stato il Litorale Romano. Ed in cambio di cosa? Nuovi posti di lavoro? Sviluppo
economico? No, in cambio di uno "sviluppo" che ha visto
l'arricchimento di pochi attraverso lo sfruttamento di risorse che appartengono
a tutti.
La
crescita del Litorale Romano è possibile e necessaria; parliamo di uno sviluppo
che non esige dalla Natura più di quanto essa possa dare. Questo vuol dire
adottare stili di vita e modelli di sviluppo che rispettino i limiti della
Natura. Riteniamo che il nostro territorio abbia bisogno di un tipo di sviluppo
che sia centrato sull'uomo, per un miglioramento della qualità delle condizioni
di vita, e basato sul concetto di conservazione, per tutelare la varietà e la
produttività della Natura. È nostra convinzione che conservazione e sviluppo
siano parti di un unico indispensabile processo.
Per
questi motivi riteniamo che la Riserva Naturale Statale del "Litorale
Romano", e gli ambiti naturali circostanti, rappresentino l'occasione per
avviare una seria politica di pianificazione ed il quadro entro cui promuovere
la crescita culturale e sociale del territorio in cui viviamo.
I
numerosi attacchi all'area protetta, la mancata adozione e attuazione dei piani
di gestione e l'esiguità delle risorse umane ed economiche investite ci
spingono ancora una volta a dare voce a chi crede che sia possibile uno sviluppo
compatibile con l'ambiente e a chi si è sentito defraudato dei propri diritti.
Il
percorso intrapreso sin qui dalle Associazioni ambientaliste rappresenta un
esempio di partecipazione sociale compiuto da cittadini attraverso numerose
azioni culturali, educative e attraverso la difesa civica dei diritti
dell'ambiente e delle persone che ne fanno parte.
Inoltre,
accanto alle Associazioni, sorgono sempre più numerosi comitati e gruppi di
singoli cittadini che, pur avendo a disposizione pochissimi mezzi, dedicano una
parte importante del loro tempo alla difesa dell'ambiente ed alla denuncia degli
abusi.
I
risultati ottenuti dalle Associazioni e dai cittadini sono molti, piccoli e
grandi, ma essi non appaiono sufficienti se confrontati con il ritmo con cui i
processi di degrado avanzano.
È
indispensabile quindi svolgere nel futuro un'attività coordinata,
un'informazione rivolta alla cittadinanza al fine di contribuire alla creazione
di un territorio con salde basi di legalità e sostenibilità.
Alcuni
dati sulla Riserva Naturale Statale del Litorale Romano
La
Riserva Naturale "Litorale Romano" istituita, ai sensi della legge
394/91 con Decreto del Ministero dell'Ambiente, il 29 Marzo 1996 rappresenta uno
dei risultati politico-culturali più significativi ottenuti dall'impegno delle
Associazioni ambientaliste per la tutela del territorio.
La
Riserva si estende nei Comuni di Roma e Fiumicino, ai quali è stata affidata la
gestione: la superficie complessiva è pari a 15.900 ha, ed in particolare 8.150
ettari nel Comune di Roma e 7.750 ha nel Comune di Fiumicino.
Tra
le principali emergenze naturalistiche è il fiume Tevere e le sue aree golenali;
il fiume solca l'area della Riserva per oltre 22 chilometri. Dal punto di vista
vegetazionale, sulla base delle analisi eseguite, l'area della Riserva risulta
coperta per il 23% da macchia, pineta e bosco misto, pari a 1.860 ettari, da
vegetazione igrofila (17 ha), da vegetazione dunale (48 ha) e da circa 220 ha di
prato e pascolo. Gran parte dell'area della Riserva è costituita da terreni
coltivati (circa 4.000 ettari).
Il
grande patrimonio archeologico e storico presente nell'area della Riserva è
costituito dagli scavi di "Ostia Antica", dalla via Severiana e dai
resti delle numerose ville site lungo il suo tracciato fra i quali la cosiddetta
"Villa di Plinio", dai resti delle numerose ville rustiche e fattorie
localizzate nelle aree agricole site tra Saline, Dragoncello e Centro Giano, dal
sito protostorico di Ficana (Monte Cugno) dalla rinascimentale "Torre San
Michele", dalla medievale torre costiera "Tor Boacciana", dai
castelli rinascimentali di Castel Fusano e di Ostia Antica ed infine i siti
paleontologici e dagli insediamenti rurali romani di Castel di Guido e Malafede.
La
Riserva presenta quindi valori naturali e storico culturali di altissimo livello
ed unità di paesaggio molto differenziate tra loro. Pur trovandosi circondata
da aree di forte antropizzazione: essa rappresenta per le sue caratteristiche e
per la sua collocazione un'area strategica per il complesso della rete ecologica
dell'area romana.
La
vocazione del territorio è quindi rivolta alla tutela e fruizione delle risorse
ambientali e culturali, ed allo sviluppo economico compatibile che ne
scaturisce, e che quindi tali risorse vanno salvaguardate ed incrementate con
ogni mezzo.
Nel
Comune di Roma sono interessate dalla Riserva il Municipio XII per una
superficie di 936 ha (12%), il Municipio XIII con 3.110 ha (38%), il Municipio
XV con 1.423 ettari (17%), il Municipio XVI con 2.549 ha (31%) ed il Municipio
XVIII con 135 ha (2%).
Dal
1987 al 1997 nell'area Infernetto-Palocco si sono registrati incrementi delle
aree urbane. Dal 20% di superficie urbanizzata si è passati al 31% del 1997.
Questo incremento è avvenuto a scapito del patrimonio ambientale la vegetazione
forestale dal 29% è scesa al 19%, le aree coltivate dal 47% al 43%.
Particolare
preoccupazione riguarda lo stato di conservazione ed il progressivo
depauperamento delle risorse idriche sotterranee (pozzi abusivi) e superficiali.
La
fascia costiera
Nel
litorale romano sono ormai rari i tratti di costa liberi da infrastrutture; su
circa 24 chilometri di costa solo 5,8 km, pari al 24% dell'intera fascia
costiera, conserva un aspetto naturale e semi-naturale.
La
restante porzione è occupata da costruzioni, stabilimenti, strade che hanno
soppiantato l'ambiente originario caratterizzato dalle dune costiere e dalle
foci integre dei corsi d'acqua che sfociano nell'area.
Le
aree dunali
L'area
dunale di Capocotta è compresa nelle Aree 1, della Riserva Naturale Statale
Litorale Romano caratterizzate da un ambiente di rilevante interesse
naturalistico, paesaggistico e culturale. Il settore in esame rientra nei siti
di importanza comunitaria (SIC IT 6003027) istituiti in base alle indicazioni
contenute nella Direttiva 92/43/CEE (Habitat delle dune marittime delle coste
mediterranee).
Le
aree dunali esterne alla riserva: la spiaggia comunale di Castel Porziano.
Le
dune di Castel Porziano essendo delimitate a NW dalla Tenuta Presidenziale di
Castel Porziano e a SE dalla spiaggia di Capocotta, rappresentano la naturale
continuazione degli ambienti dunali limitrofi. Per le caratteristiche ambientali
l'area è stata classificata come sito di importanza comunitaria (SIC IT
6003027).
Nell'area
in esame i servizi di balneazione, ristoro e assistenza sono gestiti dal
Servizio Spiagge (Unità Operativa Ambiente Litorale) della XIII Circoscrizione
Comune di Roma.
Desta
preoccupazione lo stato di conservazione dell'area. In particolare il parcheggio
all'interno delle aree interdunali ha comportato l'alterazione dell'ecosistema
dunale.
La
tutela delle dune non è garantita da chi gestisce i servizi. In particolare la
pulizia delle dune fisse e mobili viene effettuata da personale non
specializzato e attraverso l'uso di mezzi pesanti non compatibili con le
caratteristiche dell'area.
Il
paesaggio agrario
Gran
parte delle aree agricole o verdi sono state nel corso degli ultimi decenni
azzerate e complessivamente l'insieme di tali aree si è ridotto del 50% circa,
a causa soprattutto dell'abusivismo edilizio e degli strumenti urbanistici che
li hanno sanati.
Attualmente
le poche aree agricole incluse quelle interne alla Riserva del Litorale possono
a pieno titolo definirsi come "superstiti"; la loro tutela e
riqualificazione appare pertanto indispensabile per salvaguardare un patrimonio
culturale ed economico di rilevante interesse.
La
mobilità
Nei
centri urbani del municipio e lungo le direttrici di collegamento con Roma i
flussi di traffico veicolare hanno superato tutti i limiti di sicurezza e
sanitari, determinando gravissimi rischi per la vita per incidenti ed
inquinamento atmosferico.
Il
trasporto pubblico è nel Litorale Romano insufficiente a soddisfare la
richiesta di mobilità interna e verso l'esterno. Particolare preoccupazione
rivestono i livelli di traffico lungo la via litoranea nel periodo estivo. Il
parcheggio degli autoveicoli in aree prossime alla vegetazione rappresenta un
fattore di rischio d'incendio.
Stabilità
dei popolamenti animali e mantenimento della biodiversità
La
conservazione del residuo patrimonio faunistico del litorale romano risulta
profondamente minacciata da alcuni
fattori, il cui potenziamento, porterebbe ad un rapido ed inarrestabile declino
delle specie e delle popolazioni.
Tra
i principali pericoli che incombono sul territorio si annoverano l'isolamento
degli ecosistemi indotto dalla frammentazione degli habitat, l'eccessiva
presenza di barriere ecologiche, la limitata superficie di molte aree relitte e
l'impoverimento delle reti alimentari, provocato dall'uso indiscriminato di
prodotti chimici usati sia in agricoltura, che in aree urbane.
Risultano,
pertanto, prioritarie ed irrinunciabili alcune azioni di tutela e prevenzioni
(v. oltre)
PUNTI
PROGRAMMATICI
Tutela
e valorizzazione della Riserva e delle aree protette
*
Approvazione del Piano di Gestione della Riserva. Il nuovo Piano Regolatore dovrà
essere subordinato al piano di gestione, non viceversa.
*
Creazione di fasce di rispetto all'esterno del perimetro della Riserva e delle
aree protette più ampie e con controlli più rigorosi
*
Ampliamento del numero delle aree a "tutela integrale" previste nei
Piani di Gestione della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano redatti dai
Comuni di Roma e Fiumicino ed immediata approvazione degli stessi. Rispetto e
tutela delle aree comprese all'interno della Riserva. Troppo spesso le
amministrazioni locali hanno provato a "forzare la mano"
dimenticandosi dell'esistenza di quest'importante istituzione.
*
Reale tutela di Capocotta e Castelporziano. Capocotta, nello specifico, con la
sua zona dunale è stata indicata dal Ministero dell'Ambiente come zona di
massima protezione della Riserva Naturale Statale Litorale Romano. In
particolare, si ritiene che la zona, chioschi compresi, debba essere ricondotta
alle previsioni iniziali di utilizzo fissate dal decreto istitutivo della
Riserva e dai progetti del Comune di Roma di 3 anni fa, quando i chioschi
vennero inaugurati...
*
L'attuale bozza del P.U.A. prevede che Capocotta rimanga chiusa nelle ore serali
ed in inverno. Il Coordinamento ritiene che debbano essere elaborati dei precisi
criteri di fruizione ed essere difesa la previsione di chiusura serale,
previsione che si ritiene debba essere attuata anche a Castelporziano. Si
ritiene, al contrario, da valutare la possibilità di un'apertura diurna
invernale, sì da garantire la fruizione dell'area anche fuori dalla stagione
balneare. Ordinanza di divieto d'accesso alle dune e reale opera di
vigilanza
*
Rispetto del Divieto di sosta sull'intera Litoranea. Realizzazione di una pista
ciclabile. La Litoranea è stata costruita sopra una duna. I parcheggi uccidono
ulteriormente la duna. Capocotta ed i cancelli di Castelporziano devono essere
raggiungibili solo con i mezzi pubblici--> realizzazione di una linea gommata
per l'estate ed incremento generale dei mezzi pubblici. Sarà compito del
Coordinamento operare per l'attuazione dei progetti del Comune che prevedono il
divieto assoluto di sosta alle auto sulla litoranea, il divieto di accesso alle
dune, il divieto di manifestazioni di qualsiasi tipo nei chioschi che raccolgano
più di 200 persone a sera e, per quanto riguarda Castel Porziano, il divieto di
parcheggio al suo interno alle auto private
*
La Commissione di Vigilanza su Capocotta deve essere messa in grado di operare
con più efficacia, attraverso l'assegnazione di poteri sanzionatori e
l'ampliamento dell'area di competenza anche alla spiaggia di Castelporziano
*
Battaglia contro il "mare in gabbia", per la visibilità del mare ed
il libero accesso all'arenile. Sì alla conversione degli stabilimenti in
strutture "leggere", con cabine disposte perpendicolarmente al mare e
smontabili nel periodo invernale. Sì alle spiagge libere affidate a cooperative
sociali di giovani disoccupati. Il Litorale Romano dovrà essere liberato dal
cemento ed ai cittadini deve essere restituita la libertà di godere delle
visuali del mare e di accedere liberamente agli arenili.
*
Tutela dell'area SIC (Sito di Importanza Comunitaria) con vegetazione alofila
adiacente al Faro di Fiumicino.
Urbanistica
*
Ridiscussione del PRG in via di approvazione al Comune di Roma, con stop a nuove
massicce colate di cemento che contemplino cospicui incrementi della popolazione
residente, con ulteriore "consumo di territorio".
*
Non si prevedano nuovi insediamenti o accrescimenti degli esistenti in aree a
rischio idrogeologico, ovvero site sotto il livello del mare;
*
No al piano di Stagni, che prevede un massiccio incremento della popolazione in
una zona geomorfologicamente non idonea.
*
Non si prevedano aumenti dei residenti e degli insediamenti residenziali,
pubblici e privati, in particolar modo nelle aree agricole, verdi e vincolate;
*
Non si prevedano nuovi insediamenti o accrescimenti degli esistenti in aree a
rischio idrogeologico, ovvero site sotto il livello del mare;
*
Ovvero il cambio radicale dello sviluppo da quello del consumo del territorio al
riutilizzo dell'esistente e alla manutenzione urbana;
*
Non si realizzi la nuova centralità di AXA - Madonnetta e si preferisca, per la
localizzazione dei servizi pubblici che essa prefigura, l'utilizzo ed il
riutilizzo di strutture esistenti (es. palazzine "Ligresti");
*
Creazione di aree pedonali o a traffico limitato soprattutto nei centri urbani;
*
Si proceda all'immediata demolizione di tutti gli abusi presenti nel territorio,
sia nell'entroterra che sugli arenili;
*
Individuazione in ambito urbano di una serie di aree da destinare a "aree
gioco per cani" ed organizzazione di una campagna di lotta al randagismo.
Realizzazione dell'area ludica per cani presso la Pineta delle Acque Rosse come
da delibera comunale.
*
Lotta all'abusivismo edilizio nel XIII Municipio e nel Comune di Fiumicino, con
immediata esecuzione delle ordinanze di demolizione.
Mobilità
*
Potenziamento del trasporto pubblico. Sostegno ad anziani, disoccupati e
studenti per l'accesso ridotto o gratuito ai mezzi pubblici.
*
Razionalizzazione della viabilità esistente (via del Mare - v. Colombo - Ponte
Scafa) evitando, per quanto possibile, la realizzazione di nuove arterie.
*
Si preveda un decisivo miglioramento e potenziamento del trasporto pubblico,
preferibilmente su ferro e/o elettrico, sia per i collegamenti interni, sia
esterni.
*
Si realizzino parcheggi di scambio tali da consentire la riduzione del traffico
interno dei centri urbani.
*
Favorire l'utilizzo di biciclette, attraverso l'installazione di rastrelliere in
tutta la città e la realizzazione di una vera rete di piste ciclabili che
colleghi tutto il territorio del Litorale Romano.
*
Non si realizzi la viabilità di collegamento tra l'area di Ponte Galeria e il
XIII Municipio tramite nuovo ponte sul Tevere. No ad un altro ponte sul Tevere,
che sarebbe devastante in un comprensorio estremamente importante dal punto di
vista storico, agricolo e naturalistico. In alternativa, sì ad uno studio di
fattibilità relativo al raddoppio del Ponte della Scafa ed alla
razionalizzazione della viabilità dell'autostrada Ostia-Fiumicino,
*
Studio relativo alla possibilità di interrare il tratto di Via della Scafa che
separa la pineta delle Acque Rosse/Ostia dagli Scavi di Ostia Antica. In tal
modo si ricongiungerebbero paesaggisticamente le due aree e da Ostia Lido si
potrebbero raggiungere gli Scavi in bici o a piedi attraversando un'area
naturale. Si verrebbe altresì a ricostituire un importantissimo corridoio
ecologico per la fauna del territorio.
*
No all'inutile prolungamento di Via Mar Rosso all'interno della Pineta di
Procoio (Riserva Naturale Statale del Litorale Romano). In alternativa si
propone il raddoppio di Via Mar dei Coralli e la realizzazione di un parco
pubblico con pista ciclabile nell'area interessata dal progetto di prolungamento
(dopo la necessaria bonifica da orti e strutture abusive). No al prolungamento
di Via delle Baleniere all'interno della Pineta delle Acque Rosse (Riserva).
*
Reale trasformazione della Ferrovia Roma-Lido in una Linea di Metropolitana (per
orari e frequenza delle corse).
Verde
urbano e qualità della vita
*
Controllo e monitoraggio delle potature del verde pubblico urbano da effettuarsi
entro i limiti di Legge e seguendo le più recenti indicazioni dell'ecologia
urbana. Utilizzo di essenze mediterranee nella realizzazione di nuovi giardini
ed aree verdi pubbliche.
*
Lotta all'inquinamento elettromagnetico: moratoria per l'installazione di nuovi
impianti radio telefonia. Quelli esistenti sono già sufficienti.
*
Lotta alle discariche abusive ed al bracconaggio nel Litorale Romano, con
sostegno all'importante presenza del Corpo Forestale dello Stato, attraverso un
cospicuo incremento degli agenti a disposizione del Comando Stazione CFS di
Ostia
*
Cibi biologici in tutte le mense scolastiche e di lavoro del comune ed incentivi
alle aziende agricole per la loro riconversione al biologico
*
Tutela e sostegno alle attività agricole ed artigianali tradizionali del
territorio, con individuazione di un marchio "DOC" per i prodotti
agricoli coltivati nel perimetro della Riserva. Naturale Statale del Litorale
Romano.
Stabilità
dei popolamenti animali e mantenimento della biodiversità
*
Riduzione delle barriere ecologiche indotte da strade che attraversano aree
protette di elevato valore ambientale. La viabilità a scorrimento veloce, oltre
a limitare gli spostamenti e gli erratismi, rappresenta una non trascurabile
causa di morte per molte specie animali. Il fenomeno risulta ancor più evidente
quando le strade sono munite di sparti-traffico in cemento (via Cristoforo
Colombo). Miglioramenti apprezzabili possono essere ottenuti mediante
sottopassaggi, utilizzabili dalla
fauna per gli spostamenti e gli erratismi, come già avviene, da tempo, in altri
paesi europei.
*
Divieto di edificabilità di strade e di insediamenti che incrementino la
frammentazione degli habitat, o che alterino la continuità ecologica tra aree
protette.
*
Salvaguardia e potenziamento dei corridoi ecologici che,
favorendo la circolazione delle specie e degli individui, tendano a
ridurre l'effetto isola indotto dalla viabilità e dalle urbanizzazioni. Il problema
risulta particolarmente grave nelle aree ecologicamente più isolate e di minori
dimensioni.
*
Costituzione di fasce di rispetto che prevedano la salvaguardia delle zone
agricole e a limitata
*
urbanizzazione poste a margine dei sistemi boschivi e delle zone umide. Molte
specie si riproducono, o si rifugiano trai boschi, ma si alimentano nei campi.
Lo squilibrio indotto dalla riduzione di uno dei due habitat induce una
irreversibile perdita di biodiversità.
*
Richiesta di relazioni tecniche di impatto compilate da ornitolologi che operano
sul territorio, nel momento in cui amministrazioni, o altri enti decidano di
effettuare impianti vegetali in aree da riqualificare.