LA FATICA NERA DELLA SCRITTURA : “ GENESI DI UN NARRATORE “

 

 

L’apprendistato letterario di Fenoglio era iniziato in una dimensione tutt’altro che dilettantesca e provinciale Beppe si impegno nel tradurre l’inglese e, purtroppo, di questo enorme lavoro ci resta la sola testimonianza nei quaderni liceali di Fenoglio.

C’è da dire che nel periodo della guerra partigiana, Fenoglio abbandonò momentaneamente i libri, ma si dice che durante il suo servizio militare annotava tutte le sue testimonianze e i suoi pensieri in un taccuino e si può pensare che questi annotazione furono lo spunto per i suoi racconti e romanzi .

La sua piena stagione scrittoria si apre in un clima dove il neorealismo era la corrente letteraria “ predominante “ e bisogna sottolineare che Fenoglio si dissociò subito da questo movimento . Questa dissociazione  è evidente nei testi scritti durante il  tirocinio letterario fenogliano e nel primo     dopoguerra, quando Fenoglio tendeva all’acquisizione di uno stile diverso da quello del neorealismo . La differenza tra le idee fenogliane e quelle neorealiste era nella rappresentazione della realtà : lo scrittore mirava alla creazione di un linguaggio personale lontano dall’uso comune, cioè soggettivo , invece il neorealismo tendeva ad una rappresentazione diretta e neutra della realtà  cioè ,almeno alle intenzioni, oggettiva .

Molto importante è sottolineare che per Fenoglio ogni singolo testo da lui scritto faceva parte di un mosaico mirato a ricostruire grazie alla vicende dei Fenoglio la storia del secolo : dal passato indefinito de “ La malora “  , alla prima guerra mondiale , al fascismo con la guerra e la Resistenza , fino ad arrivare al dopo guerra . Questo suo progetto venne cancellato dalla sua morte . Fenoglio mirava alla realizzazione di un affresco che avrebbe dovuto descrivere vicende di guerre e pace sullo sfondo delle Langhe . Ma Fenoglio non si può definire un provinciale per il semplice fatto di aver affrontato le vicende che riguardavano Alba perché per lui il confine geografico non ha nessuna importanza perché il destino è uguale per tutti .

Con determinazione Fenoglio cercò un editore ma a causa della sua incapacità ad adeguarsi  ai progetti editoriali delle case editrici e di programmare al propria produzione letteraria  pubblicò solo tre libri : “La malora” , “i ventitrè giorni di alba” e “Primavera di bellezza” lasciando nel cassetto testi molto importanti . Correttore infaticabile scriveva e  riscriveva mirando a pagine di fattura perfetta e di classica finitura . I tempi lunghi di un opera che è “ in fieri “ , “work progress “ mal si conciliavano con la fame editoriale delle novità da presentare a ogni nuova stagione . Dopo la sua morte tutto il suo materiale andò perduto o quasi e questo è all’origine di una disputa filologica che dura ancora oggi .

Ma grazie a un gruppo di equipe , sotto la guida di Maria Corti , si è potuto allestire l’edizione critica delle “ opere “ di Fenoglio  e così l’obiettivo di aumentare i testi fenogliani pubblicati è stato  raggiunto. Purtroppo non è stato possibile presentare un “opera omnia “ fenogliana perché non è stato possibile recuperare tutti gli scritti .

Non c’è dubbio però che Fenoglio è un caso letterario in cui il fascino e l’incantesimo della scrittura hanno avuto il sopravvento sulle pur importanti e dottissime questioni fenogliane .