Monselice-S.Martino 2-1

MONSELICE. Doveva essere una partita senza sale, l'ultima dei biancorossi tra le mura di casa. Questo considerando due aspetti principali: treno per l'accesso agli spareggi già perso dal Monselice e temperatura da vacanze estive anticipate. Tutti coloro che la pensavano così sono stati smentiti alla grande. Da un calendario di campionato ormai agli sgoccioli e da un diffusissimo clima vacanziero, ne è scaturita un partita combattuta con le unghie e con i denti. Pur perdendo, la loro parte l'hanno fatta pure i veronesi, non facendo assolutamente alcun regalo ai padroni di casa.
Dopo il fischio d'inizio infatti, a partire a razzo sono stati proprio loro. Giusto il tempo di mettersi nell'ordine di idee che forse era il caso di giocarsela, ed è iniziata la risposta dei biancorossi. Arriva all'11' la prima occasione per il Monselice. Bella azione Nordio-Angelotti-Bauce, con tiro di quest'ultimo deviato in angolo in extremis da Ghedini. Dopo quattro minuti altra occasione. Garbin, sulla fascia sinistra cambia gioco dalla parte opposta. A raccogliere la palla c'è Nordio che di prima, al volo tenta la battuta a rete. Lo splendido tiro finisce alto di poco. Al 20' arriva la prima vera occasione per i veronesi. Su punizione di Salvagno, Canova tenta l'incornata ma manda fuori. Botta e risposta. Il Monselice tira i remi in barca e si presenta davanti alla porta con Bauce, che però non riesce ad agganciare un'ottima palla messa dentro da Garbin. Sarà comunque solo questione di minuti. Alla mezz'ora infatti arriva la rete del vantaggio. Testolin, dal limite dell'area, crossa benissimo in mezzo e Angelotti con un gran stacco, mette dentro con la crapa. E dopo appena un minuto di occasione da gol se ne presenta un'altra. Leggerezza permettendo ovviamente. Bauce sciabola benissimo verso l'area, ma Morandi manca clamorosamente l'aggancio. Al 35' però Veronesi suona la riscossa. Lo fa con un gran contropiede che però conclude malamente con una sparata troppo frettolosa. Al 40' altra occasione per gli ospiti, su punizione potentissima di Moretto. Rossetti respinge con i pugni. E' il preludio del gol. Dopo un minuto infatti Salvagno crossa teso e Cucchetto, di testa, schiaffa la palla in rete. La rete del pareggio riempie di motivazioni l'undici di Lucchese. Tant'è vero che in avvio della seconda frazione vicini al gol ci vanno ancora loro. Appena al 3' Cucchetto si trova a due metri da Rossetti e non ci pensa due volte a sparare una gran cannonata. Il portiere però miracolosamente respinge. Al 21' molto bella l'azione del giovanissimo Somaripa, che si fa venti metri da vero proiettile, ma, una volta entrato in area si fa respingere il tiro. Il gol del definitivo vantaggio biancorosso arriva al 35'. Ci pensa ancora una volta Angelotti, che sempre di testa fa velo su cross di Garbin e gonfia la rete. Al termine della partita l'undici di Furlan ha premiato i fedelissimi tifosi con il lancio delle magliette.

Tratto da : Il Mattino di Padova, lunedì 1 maggio 2000, Enrico Ferro

Mister Furlan soddisfatto «Una bellissima partita»

MONSELICE. Aleggia un atmosfera strana negli spogliatoi del Monselice. Ovvia la contentezza per la vittoria, ma il pensiero di aver giocato l'ultima partita casalinga della stagione, e forse per qualcuno anche l'ultima in assoluto, crea un diffuso alone di amarezza. Come l'ha vista e come l'ha vissuta quest'ultima partita casalinga mister Furlan? «E' stato un bellissimo incontro. I ragazzi non hanno mollato, dimostrando ancora una volta di onorare il campionato. Poi avevamo l'obbligo di salutare i tifosi nel migliore dei modi, regalando loro l'ultima soddisfazione».
Ultima partita, forse solo stagionale, anche per il direttore generale Andrea Caselli, richiesto da alcune società professioniste: si parla di Ravenna o Cittadella. «La vittoria è stata meritata - ha detto Caselli - Senza qualche incidente di percorso, assolutamente extra calcistico, saremmo in zone di classifica ben più alte. Il Monselice comunque ha fatto un campionato pulito e questo ci gratifica più di ogni altra cosa». 

Tratto da : Il Mattino di Padova, lunedì 1 maggio 2000, Enrico Ferro