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Una cordata tutta cittadina va all'assalto del Monselice

MONSELICE. Niente di definitivo, nulla di certo. Ma qualcosa si muove e una piccola fiammella di speranza torna ad accendersi al Monselice. Una cordata di imprenditori padovani sarebbe interessata ad entrare in società, evitandone così il tracollo. I contenuti della trattativa, per il momento, sono top secret: non si sa ancora se la cordata sarebbe intenzionata a rilevare in toto il Monselice oppure solo in parte, ma qualcosa di concreto c'è. Lo conferma proprio Andrea Caselli, patron del Monselice e più che mai intenzionato a liquidare la squadra o cederne addirittura il titolo sportivo qualora non venisse nessuno ad aiutarlo. C'era stata addirittura la possibilità che il titolo venisse acquistato dal San Pietro Viminario. «La trattativa c'è, e mi sembra anche seria - dice Caselli - staremo a vedere nei prossimi giorni se le cose andranno avanti per il verso giusto oppure no. Se anche questa volta tutto si concluderà con un nulla di fatto, non escludo nessuna soluzione. In ogni caso però voglio rassicurare tutti sul settore giovanile che, a prescindere da tutto, sarà potenziato ancora». E' già positivo il fatto che Caselli ammetta l'esistenza di una trattativa di una certa serietà: vuol dire che le possibilità di approdare ad un accordo sono superiori a quelle delle altre volte. Di certo, intanto, c'è che il tempo stringe. L'iscrizione è stata fatta, ma il fatto non è, di per sé, una garanzia perché il titolo sportivo si potrebbe ancora vendere. A preoccupare è soprattutto il fatto che la costruzione della squadra è ancora in alto mare. Manca ancora l'allenatore, si sa per certo solo che sono già stati ceduti Nordio e Montanaro, mentre anche Bertipaglia, Rossetti, Toniolo e Loverro sono sul piede di partenza. Un'altra notizia, positiva per il Monselice, è stata la conferma della gestione degli impianti sportivi da parte del Comune. La società continuerà a gestire dunque il campo Kennedy e il Comunale, ottenendo come contributo dal Comune 30 milioni all'anno. Una cifra che, se è ancora insufficiente a coprire i costi vivi degli impianti, per lo meno è superiore a quella dello scorso anno quando il Monselice ne riceveva 20.

Tratto da : Il Mattino di Padova, domenica 16 luglio 2000, Fabrizio Ghedin

 

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