Calcio-scandalo, retrocesso il Monselice


«Terremoto» tra i dilettanti veneti. Il procuratore federale Porceddu: «Mai visto cose di questa gravità»
Sentenza-choc per le ammonizioni truccate, tolti 20 punti al Campodarsego
Punite altre due società vicentine Ora spera l'Abano

PADOVA. Mentre il mondo del calcio si prepara a consegnare alla Juventus uno degli scudetti più contestati della sua storia, una sentenza durissima della giustizia sportiva si è abbattuta sul calcio dilettanti veneto. Ieri, nella sede della Federcalcio regionale sono state accolte le richieste del procuratore generale, Carlo Porceddu, in relazione alla truffa di alcune società che, con la collaborazione di uno o più impiegati compiacenti, si facevano cancellare dai verbali le ammonizioni dei propri giocatori. La commissione disciplinare ha retrocesso Lonigo, Monselice (campionato di Eccellenza) e Nova Gens (Prima Categoria), penalizzando invece di 20 punti il Campodarsego nel prossimo campionato di Prima Categoria. Squalificati per 5 anni quattro dirigenti.


MESTRE. Retrocessione a tavolino per Lonigo e Monselice (Eccellenza) e Nova Gens (Prima Categoria), 20 punti di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato di Prima categoria per il Campodarsego, inibizione per cinque anni ai presidenti Gilberto Belluco (Campodarsego), Nereo Spiandore (Nova Gens), Pietro Antonio Giacomini (ex Monselice, quest'anno direttore sportivo della Nova Gens) e Giorgio Etenli (Lonigo). Si chiude con condanne pesantissime lo scandalo delle ammonizioni truccate che ha messo a soqquadro il tranquillo mondo del calcio dilettanti veneto.
La Commissione Disciplinare ha accolto in toto le richieste del procuratore federale Carlo Porceddu, giunto ieri a Mestre nella sede della Federcalcio regionale in compagnia del suo vice Manin Carabba. I giudici hanno usato la mano pesante e i segni lasciati sui campionati appena conclusi sono profondi. Soprattutto per quanto riguarda il girone «A» di Eccellenza. Su tutti la vicentina Lonigo che, dalla gioia per il salto nel Nazionale Dilettanti, si è ritrovata sbalzata indietro di due categorie, addirittura in Promozione. Alla fine, magra consolazione, l'unico a salvarsi dai fulmini della giustizia sportiva è stato Pietro Ruzzante, da quest'anno presidente del Monselice, la cui posizione è stata archiviata.
Per il momento si conosce solo la sentenza. Le motivazione che hanno spinto la Disciplinare a decisioni così drastiche si conosceranno solo giovedì prossimo. Già sicuro è invece che Monselice e Nova Gens hanno preannunciato ricorso alla Commissione d'Appello federale.
Per tutti è stata una giornata intensa, cominciata attorno alle 9 di mattina negli uffici di via Piave. Assenti Belluco, Giacomini, che era a Mestre ma ha preferito non presentarsi, e il «grande accusatore» Flavio Bellettato (ex vicepresidente del Monselice, quest'anno all'Abano), il gruppo di dirigenti delle altre società è numeroso. Il Lonigo schiera addirittura un pezzo da novanta, l'avvocato Leandro Cantamessa, legale da oltre un ventennio del Milan ed esperto di giustizia sportiva. Non c'è il presidente del Monselice Ruzzante, sostituito dal direttore generale biancorosso Andrea Caselli, mentre la Nova Gens si fa rappresentare dall'avvocato Giancarlo Schiavo. Il faccia a faccia dura quasi tre ore, da una parte le società, dall'altra Porceddu e Manin Carabba. Nonostante Cristian Sagredin (giocatore dell'Adriese, già in forza a Monselice) e il tecnico Vasco Xamin dichiarino che «l'atmosfera è tranquilla», in un paio di occasioni Porceddu alza il tono della voce. Il procuratore generale lascia la Federcalcio attorno a mezzogiorno e la palla passa alla Disciplinare. La commissione ci mette un paio d'ore per stendere il dispositivo, che viene letto attorno alle tre del pomeriggio. Per i diretti interessati la mazzata è terribile: se Caselli si preoccupa subito dei tempi tecnici per presentare ricorso, Etenli del Lonigo resta senza parole. Alla fine, poi, altri tre deferimenti, per Belluco e Giacomini, che non si sono presentati, e per Bellettato, che oltre a non essere stato presente dovrà spiegare perché non ha denunciato subito quanto stava accadendo. Per il resto, retrocessione all'ultimo posto e quindi alla categoria inferiore per le società, 20 punti di penalizzazione al Campodarsego, già scivolato in Prima al termine del campionato, e cinque anni ai dirigenti deferiti, con la possibilità che la loro avventura nel mondo del calcio possa finire per sempre.

Tratto da : Il Mattino di Padova, domenica 14 maggio 2000

 

bulldogs@iol.it

©Copyright 1998 Ultras Monselice Bulldogs
E-mail: bulldogs@iol.it


 Sito segnalato da Yahoo!
A. S. Monselice calcio
Aggiungi UMB a Preferiti