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MONSELICE. Due presidenti per due società che «andranno a braccetto e hanno un sogno: riportare a casa i monselicensi che giocano in giro»: si sono presentati così ieri mattina Silvano Facco e Claudio Finesso, cioè rispettivamente i nuovi presidenti del Monselice e della Rocca Calcio. La presentazione dei due presidenti si è tenuta a Palazzo Tortorini, alla presenza dell'assessore allo sport Stefano Peraro. «Credo che questa sia la conclusione di un cammino iniziato un bel po' di tempo fa - dice Peraro aprendo la conferenza stampa - io già da diversi mesi avevo posto pubblicamente la questione del calcio a Monselice. Adesso c'è un nuovo passaggio e dico subito quale sarà la posizione ufficiale dell'amministrazione: vogliamo una società che abbia programmi chiari e realizzabili, compatibili con le proprie risorse».
«Non c'è nessuna volontà di far sparire il Calcio Monselice, anzi casomai questa operazione ha tutta l'intenzione di rilanciarlo - aggiunge Claudio Finesso - dandogli delle basi solide per costruire e programmare il futuro. Allo stesso tempo la Rocca manterrà a sua identità». «Queste due società andranno a braccetto - dice Silvano Facco - ci sarà una collaborazione molto stretta. Il nostro obiettivo comune è quello di portare in alto il nome del calcio monselicense. Queste due società, insieme, possono contare su 17 squadre tra giovanili e prime squadre. Non so quante altre città possano contare su una simile quantità».
Due le domande nell'aria: si sente parlare di un possibile ripescaggio in Prima categoria della Rocca: in quel caso cosa succederebbe? «Semplicemente che onoreremmo il campionato e di certo non ci tireremmo indietro», spiega Finesso. Ma un tasto importante è quello del rapporto con i tifosi: «Sono disponibilissimo a confrontarmi con tutti i tifosi - dice Facco - E' in momenti come questi, quando si sta ripartendo dopo un momento difficile, che si vede chi vuole veramente bene al calcio Monselice. In questo momento bisogna rimboccarsi le maniche e darsi da fare. La società adesso c'è, bisogna potenziarla per porre delle solide basi».

Tratto da: Il Mattino di Padova, sabato 20 luglio 2002, Fabrizio Ghedin