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A Monselice sfida ad handicap
Calcio d'Eccellenza: sono punti d'oro con il Lonigo

MONSELICE. Non ci poteva essere un esordio casalingo più emozionante per il Monselice targato Vegro: i biancorossi, alla prima partita davanti al loro pubblico, affrontano il Lonigo, «compagna di sventura» nella recente vicenda delle penalizzazioni in seguito al caso delle ammonizioni truccate. Così quando domani alle 15,30 l'arbitro darà il fischio d'inizio, non si potrà non pensare al fatto che due squadre che nella passata stagione sono arrivate rispettivamente al primo ed al quarto posto, ora si trovano ultime in classifica, ancora sotto zero. Il Monselice, partito da meno 12, ha ridotto l'handicap di un punto e punta ad una salvezza che per certi versi sarebbe clamorosa. Altra aria si respira a Lonigo: i vicentini l'anno scorso avevano vinto il campionato dopo anni di vani tentativi. Adesso, nonostante partano da meno 6, hanno tutte le intenzioni di riprovarci. Vinta la prima partita 3-0, il Lonigo punta ad annullare la penalizzazione già al comunale di Monselice. «Non è una partita come le altre, è molto dura - ammette mister Ermanno Vegro - Il Lonigo è partito bene e sono la squadra che l'anno scorso ha vinto il campionato. E noi abbiamo diversi infortunati. Se dovessimo giocare sarebbero fuori Simone Tognon (l'attaccante con il passato alla Primavera della Juventus), Roberto Vaglio (jolly di metà campo preso dall'Abano), Manuel Morandi. Cristian Sagredin e Dario Ferrarese. Non so chi riuscirò a recuperare, ma di certo il lavoro in settimana è stato penalizzato». A cosa punta il Monselice? «A far punti. Meglio sarebbe vincere, ma nelle condizioni in cui siamo ogni risultato positivo va bene. Lo sappiamo, dobbiamo prendere una partita alla volta, leggerla in ogni momento, essere sempre attenti mentalmente e non abbatterci mai. Vincere contro il Lonigo vorrebbe dire avere una grande iniezione di entusiasmo. Per il futuro c'è tempo. Dobbiamo pensare solo al Lonigo, immaginare che questa partita sia l'unica, la decisiva». Sarà l'esordio in campionato al comunale: emozionato? «Beh, giocare è sempre una emozione. Anche la prima partita amichevole è stata emozionante. Del resto è giusto, uno che va in panchina deve essere sempre attento e concentrato. In questo, la tensione aiuta».

Tratto da : Il Mattino di Padova, sabato 30 settembre 2000, Fabrizio Ghedin

 

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