Abano-Monselice 1-1
ABANO. Ha ragione il saggio Vujadin Boskov nel dire che «partita finisce solo quando arbitro fischia tre volte». Pochi istanti prima che «arbitro fischia tre volte» ieri allo stadio di Monteortone i neroverdi dell'Alì sono riusciti a riacciuffare un insperato pari e a togliere al Monselice di Ermanno Vegro la gioia di una vittoria meritata. Tre punti che ai biancorossi della Rocca sarebbero serviti come il pane. Ma, tant'è, il calcio è fatto così. Solo che è duro spiegarlo soprattutto agli ultras della Rocca, che avevano già preparato striscioni, sciarpe e relativi sfottò per lasciare lo stadio da trionfatori. Comprensibile la loro incazzatura, un po' meno gli sputi diretti con mira da cecchino a quel povero cristo che si trovava a passare sotto la tribuna riservata agli ospiti. Si parte con il solito strombazzare del marchingegno a batteria della tifoseria neroverde. «La trombetta mettitela nel cu...» risponde dal megafono il capo degli ultras biancorossi. Il botta e risposta dei tifosi tiene vivo lo stadio per una buona mezz'ora visto che sul terreno di gioco succede ben poco di interessante. Il primo sussulto arriva al 33'. Fantini e Toigo s'intendono sulla tre quarti mentre Basso fila a smarcarsi al centro dell'area del Monselice. Toigo vede il centravanti neroverde in buona posizione, lo serve, ma il controllo del numero 9 non è preciso e sfuma così davanti a Latronico la prima grossa occasione per l'Alì. Passano tre minuti e dal possibile vantaggio per i padroni di casa si va alla rete ospite. Meneghini fa quasi tutto da solo: entra in area, salta in velocità con un doppio passo Donegà e da posizione angolata infila Fantin. Vano il tuffo in extremis del 44enne portiere dell'Abano chiamato a sostituire l'infortunato Novello. Nella ripresa ai neroverdi si fanno anticipare di meno a centrocampo ma rimangono inconcludenti in avanti. Bortolotto sembra dover scalare una montagna quando si trova a superare lo schieramento difensivo ospite. Basso non trova spiragli contro Testolin, Girardi, Morandi e Bosma. Allora ci prova Toigo (18' st) a sorprendere Latronico con un colpo di testa. Ma il numero uno ospite è piazzato e neutralizza. Verso la fine Vegro lancia sul terreno di gioco Ferrarese al posto di Bertipaglia nell'intento di mantenere possesso della palla e far trascorrere il tempo. Quando l'operazione da tre punti sembra fatta, arriva la vendetta dell'ex. Su un traversone di Fantini si crea in area ospite una paurosa mischia. Salta Toigo, la palla schizza sui piedi di Donegà che da posizione ravvicinata la spinge in fondo al sacco. E' il 44' del secondo tempo e al Monselice non resta che il tempo per recriminare.
Tratto da: Il Mattino di Padova, lunedì 26 febbraio 2001
Vegro: «Per salvarci dovremo giocare sempre così»
ABANO. «Loro hanno gestito meglio la palla ma di occasioni ne hanno avute quante noi. Cioè quella del gol». Silvano Bertocco non è contento del suo Abano ma fa di necessità virtù. Così va il calcio. «Dobbiamo tenere conto - puntualizza - che a causa dell'assenza del portiere Novello abbiamo dovuto far debuttare Fantin, classe 1957. Tale circostanza ci ha costretti a coprirci di più dietro. Il Monselice si è espresso meglio nel primo tempo, noi anche se disordinatamente abbiamo dato di più nella ripresa. Ultimamente nelle gare casalinghe non riusciamo a dare il massimo. Anche contro il Monselice siamo scesi in campo per centrare l'obiettivo della vittoria, ma è emersa la solita difficoltà di fare gol. Nonostante i problemi che abbiamo il nostro obiettivo rimane quello di restare agganciati ai primi posti della classifica». Alla classifica guarda anche mister Vegro. «Oggi i ragazzi hanno dimostrato carattere, determinazione e concentrazione su tutti i palloni - esordisce il tecnico biancorosso -. Se giocheremo con questo spirito le nove partite che ancora mancano alla fine del torneo penso proprio che la salvezza non resterà un miraggio. Oggi meritavamo di più dell'Abano, questo lo hanno visto tutti. Il gol di Donegà è nato da un episodio. L'arbitro ha assegnato all'Abano una rimessa laterale che invece era nostra e da lì è nato il pareggio. Sapevamo che fare risultato pieno a Monteortone non era una passeggiata. Ci eravamo però quasi riusciti. Venire ripresi a pochi secondi dalla fine, dopo aver dominato la partita, non è il massimo. I ragazzi sono stati bravi, non posso che elogiarli in blocco».
Tratto da: Il Mattino di Padova, lunedì 26 febbraio 2001
Abano Alì-Monselice 1-1
GOL:p.t. 36' Meneghini; s.t. 45' Donegà.
ABANO: Fantin6 Bertocco6 Bordin6 Donegà7 Zanardo6 Rigato6 (s.t. 17' Martire)sv
Fantini6 Nicoletto6 Basso6 (s.t. 28' Poletti)sv Toigo6 Bortolotto6 All.Bertocco
MONSELICE: Latronico6 Girardi6 Morandi6 Sartore6 Testolin6 Sagradin6 Bertan6
Bosna6 Vaglio6 Meneghini7 (s.t. 30' Tognon)sv Bertipaglia6 (s.t. 44' Ferrarese)sv
All.Vegro
ARBITRO:Peruzzo di Schio, 6
Derby dei colli tra Abano e Monselice ma, nonostante le aspettative, le squadre sono apparse contratte, soprattutto a centrocampo. Si è vista una incapacità di creare azioni da gol anche da parte del Monselice , nonostante i 12 punti di penalizzazione costringano quest'ultimo ad andare sempre a caccia di risultati. Gli animi si sono riscaldati sul finire di gara, quando l'Abano Alì ha agguantato il pareggio a tempo ormai scaduto: gli spalti si sono animati e la tifoseria ospite ha mostrato il peggio di sè costringendo le forze dell'ordine ad intervenire. La cronaca è piuttosto scarna. Nel primo tempo è l'Abano a rendersi pericoloso per primo: Basso fa tutto bene, riesce ad entrare in area stoppando di petto la palla, ma al momento del tiro sparacchia sopra la traversa.Il gol degli ospiti arriva al 36' con Meneghini che, palla al piede, si spinge sul fondo e, dalla sinistra, con un tiro mancino infila Fantin sul primo palo. Nella ripresa il Monselice sfiora il raddoppio alla mezz'ora: Bosna effettua un bel cross ma Bertan di testa manda a lato di pochi centimetri. Il risultato sembrava fissarsi sull'1-0 per il Monselice ma l'Abano al 45' pareggiava i conti: Donegà approfitta di una mischia in area e mette nel sacco la palla dell1-1 finale.
Tratto da: Il Gazzettino di Padova, lunedì 26 febbraio 2001, Geremia Ceretta
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