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MONSELICE. La speranza, si sa, è l'ultima a morire. Il Monselice la vede come una fiammella tenue e finissima, ma comunque ancora accesa: «Mancano dieci partite alla fine, in palio ancora 30 punti. Domenica ad Abano avremo tutti gli stimoli di questo mondo: una vittoria e rientriamo in corsa». Ermanno Vegro, allenatore biancorosso, suona la carica. Non ci sta ad alzare bandiera bianca. Sa che sette punti da recuperare in 10 partite non sono uno scherzo, ma non molla. «Il nostro è un problema psicologico. Abbiamo perso un po' di fiducia, dobbiamo recuperarla in fretta. E spero di superare anche questo momento difficilissimo negli infortuni». Certo per il Monselice la salvezza adesso è difficilissima, anche in virtù dei precedenti. Nel senso che i biancorossi avrebbero bisogno di un filotto di almeno tre vittorie consecutive. Per salvarsi devono vincere almeno due partite in più di Torri e Lugagnano. Ogni volta che una di quelle due squadre fa bottino pieno, il Monselice deve vincere una partita in più. Considerando però che fin qui, su 20 partite, il Monselice ne ha vinte solo 5 (pareggianone ben 11) e che nelle prime 5 giornate del girone di ritorno ha totalizzato solo due punti, è chiaro che inanellare una serie di vittorie non è affatto facile. «Dovremo rischiare di più: è chiaro che per noi sono utili solo i tre punti».

Tratto da : Il Mattino di Padova, mercoledì 14 febbraio 2001, Fabrizio Ghedin