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MONSELICE. E' ancora in alto mare al situazione del Monselice. Devono essere ancora definiti gli assetti societari, manca la firma del nuovo tecnico, che con molta probabilità sarà Franco Bortoletto e la campagna acquisti stenta a prendere piede per l'elevato costo dei giocatori monselicensi. L'unica certezza è che prima di comprare sotto la Rocca devono vendere.
L'arrivo di due o tre soci ventilato dal presidente Marino Manganiello complica la definizione dei programmi per la prossima stagione: non si sa infatti ancora chi sarà il vero padrone del Monselice. Il timone rimarrà nelle mani del duo Manganiello-Veronese che oggi si dividono al 50 per cento le quote societarie? Ci sarà la divisione in quattro o cinque parti uguali della società che presumerebbe quindi una gestione collegiale, oppure i nuovi soci acquisiranno il pacchetto di maggioranza relegando in secondo piano gli attuali proprietari? Sulla questione Manganiello si limita a dire: «Nei primi giorni della prossima settimana avremo un incontro risolutivo per decidere il nuovo assetto societario». Sembra quasi che nemmeno il presidente sappia realmente quale siano le intenzioni di questi nuovi soci e soprattutto quale sia la loro reale disponibilità ad investire nel Monselice. «Non è possibile ancora programmare che tipo di campionato fare perché non sappiamo ancora che budget ci ritroveremo tra le mani» sottolinea Manganiello.
La questione allenatore è il secondo nodo da sciogliere. L'accordo di massima con Franco Bortoletto, che a Monselice in passato ha già vinto due campionati, è dato per fatto, ma il tecnico deve ancora superare la prova di gradimento con i nuovi soci e solo allora ci sarà la firma sul contratto. In termini percentuali l'ex allenatore del Conselve ha il 90 per cento di possibilità di sedere la prossima stagione sulla panchina del Monselice.
L'ultima tegola è la rottura della trattativa con il San Bonifacio per la cessione di Sartore, Bertan e Sagredin, tre pezzi pregiati della campagna cessioni. Anche le richieste troppo esose della punta Bertipaglia possono diventare un problema per una società che ha bisogno di ridimensionare gli ingaggi.

Tratto da : Il Mattino di Padova, venerdì 13 luglio 2001