Monselice-Sambonifacese 0-0


Campionato Eccellenza girone A - 11^ giornata
TANTE EMOZIONI, NESSUN GOL
E' un Monselice con la lancia in resta
I biancorossi fanno correre molti brividi alla quotata Sanbonifacese

MONSELICE. Non ce l'ha fatta il Monselice a far saltare il bunker difensivo della Sanbonifacese. I veronesi, scesi al comunale con l'evidente intento di portare via un punto, si sono difesi per tutti i 90 minuti opponendo una buona organizzazione difensiva e delle marcature rigide ai generosi attacchi dei biancorossi. Se questa partita doveva essere un test per capire qual è la distanza tra il Monselice e le prime, beh allora il risultato è stato chiaro. Non solo i biancorossi possono competere, ma sono forse anche più forti delle migliori del girone. Resta il grande rammarico di cosa sarebbe stata questa stagione senza i 12 punti di penalizzazione inflitti dalla giustizia sportiva. Ermanno Vegro, comunque, può essere molto soddisfatto dei suoi ragazzi e anche del suo lavoro. Pur privo di Sagredin, squalificato, il mister biancorosso ha schierato una formazione coraggiosa: oltre a Bertipaglia unica punta, c'erano in campo Ferrarese, Garbin e il rientrante Andrea Tognon. Una squadra a trazione anteriore, sostenuta da una difesa molto alta che cercava il fuorigioco già a metà campo. Il reparto arretrato, quando è sostenuto da capitan Testolin, è tutta un'altra cosa. Così la Sanbonifacese si è trovata compressa nella sua metà campo, dalla quale cercava di uscire con lanci verticali che però non riuscivano mai a produrre l'effetto desiderato. O era sbagliato il lancio oppure scattava, implacabile, la trappola del fuorigioco. La supremazia territoriale del Monselice è ben sintetizzata dalla statistica dei calci d'angolo (9-1 per i padroni di casa) anche se, in effetti, è servita a poco. Perché Bertipaglia, stretto nella morsa dei difensori veronesi, non riusciva a liberarsi nonostante il suo grande impegno. Solo al 20' i biancorossi si sono resi pericolosi, guarda caso proprio con Bertipaglia, che rubata la palla a Riccardi fila dritto verso la porta di Gambini. La risposta del portiere ospite, però, è perfetta e manda in corner. Nella ripresa è Vaglio a rendersi pericoloso all'11' (tiro violento dopo un batti e ribatti prolungato in area, Gambini devia di nuovo) e al 38' con un tiro di poco alto. Il nocciolo della questione è che il Monselice ha tenuto in mano il pallino per 90 minuti ma non ha mai creato grandi occasioni da gol. Perché contro una difesa arcigna ed arroccata come quella dei veronesi ci sarebbe voluto un granatiere, un attaccante prestante. Nella sua rosa, il Monselice, un giocatore di questo tipo non ce l'ha e in partite di questo tipo si vede. Bertipaglia segna molti gol ma non può certo cantare e, al tempo stesso, portare la croce. Per essere ancora più efficace ha bisogno di una «torre» a fianco. Anche Tognon, che in mezzo al campo dovrebbe riuscire a dare quel pizzico di imprevedibilità che manca all'attacco monselicense, non è ancora il giocatore in grado di fare la differenza. La sua lunga assenza dai campi di gioco ne ha condizionato il rendimento. Al Monselice resta la soddisfazione di aver dominato una delle prime.

Tratto da: Il Mattino di Padova, lunedì 4 dicembre 2000, Fabrizio Ghedin


MISTER VEGRO: «I miei hanno dato il cuore»

MONSELICE. «Stavolta davvero non posso rimproverare nulla ai miei. Hanno giocato bene, le hanno provate tutte per segnare. Purtroppo non ci sono riusciti, pazienza. Ma più di così, cosa dovevano fare?». Ermanno Vegro analizza con freddezza la gara. Il suo Monselice ha dominato la Sanbonifacese ma non è riuscito a fare bottino pieno. La soddisfazione di aver mantenuto l'imbattibilità non gli basta. «Il pari ci sta stretto, e molto anche. Purtroppo loro si sono messi dietro a chiudere gli spazi e noi non abbiamo una torre in attacco. Abbiamo anche provato a giocarla rasoterra e all'indietro, ma non è bastato. Però devo elogiare i miei, alcuni di loro hanno giocato anche in condizioni fisiche precarie e hanno dato lo stesso il massimo». Resta il grande rammarico di quei maledetti 12 punti di penalità. «Però purtroppo ci sono e noi dobbiamo sapere che il nostro traguardo è la salvezza. Il mio compito è questo, evitare di tirar fuori sempre i soliti discorsi e impedire i cali di concentrazione. Quello che abbiamo mostrato oggi, secondo me, è un bel calcio. Dobbiamo mantenere questo livello».

Tratto da: Il Mattino di Padova, lunedì 4 dicembre 2000, Fabrizio Ghedin


Monselice-Sambonifacese 0-0

MONSELICE: Andreetta, Bertan, Morandi, Sartore, Testolin, Vaglio, Tognon, Bosnar, Garbin, Ferrarese (st. 23' Treverin), Bertipaglia. All.Vegro
SAMBONIFACESE: Gambini, Riccardi, Bonetti (st. 35' Signorato), Nardi, Griso, Magagna, Brunelli, Osanni, Manganotti, Matteoni, Pandian (st. 15' Selasse). All.Gritti
ARBITRO:Vian di Portogruaro
NOTE:ammoniti: Testolin e Selasse. Angoli 12 a 1 per il Monselice.

Una grande prova collettiva non è bastata al Monselice per piegare la resistenza della Sambonifacese. I biancorossi hanno giocato una grande partita attaccando dal primo all'ultimo minuto con una serie di azioni offensive che hanno fatto tremare la rocciosa difesa avversaria. A conferma della pressione prodotta in area veronese è il numero dei calci d'angolo battuti dai locali; purtroppo si è trovato di fronte un avversario tosto che ha condotto una gara accorta badando più a difendersi che a produrre un gioco incisivo, spezzando tutte le trame prodotte dai locali. Al via è il Monselice a mettere sotto presione gli ospiti tanto che al 2' usufruisce di un calcio d'angolo, battuto da Garbin, ma facile preda di Gambini. Al 10' Ferrarese su cross dalla destra incorna di un soffio a lato. Si arriva al 15' su lungo lancio dalla sinistra, la palla arriva a Bretipaglia, che dribbla il suo marcatore Riccardi, entra in area e tenta il "colpo gobbo" con un forte sinistro sul primo palo, ma è bravo il portiere a stendersi e rifugiarsi in angolo. Alla mezz'ora contropiede di Garbin che serve Morandi in profondità, diagonale centrale sullo specchio della porta, arriva in in scvivolata Bertipaglia e la palla va a lato. Sugli sviluppi di un calcio d'angolo, al 42', Bertan sulla destra dai venti metri con un forte tiro impegna l'estremo difensore rossonero che para in due tempi. Nella ripresa è sempre il Monselice ad imprimere alla gara un ritmo eccezionale costringendo l'avversario nella propia area. La via del gol la provano un po' tutti: al 20' Vaglio calcia a lato, al 27' Sartore colpisce la palla di testa che si stampa all'interno della traversa e al 34' forte rasoiata di Garbin.

Tratto da: Il Gazzettino di Padova, lunedì 4 dicembre 2000, Giordano Bagatella

 

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