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Bruno Tonazzi

 

Opere ed Edizioni, gli Articoli
Il musicologo Bruno Tonazzi -  Paganini a Trieste
Quaderni della Società di Minerva – n°9
Edizioni LINT – Trieste – 1977

2^ edizione ampliata - Zanibon - Padova, 1978

 

Niccolò Paganini

Niccolò Paganini

A Trieste nel 1824, quasi certamente per la prima volta nel corso della sua favolosa carriera, Paganini (Genova, 27.X.1782 -Nizza, 27.V.1840) veniva definito «Dio nel Violino». L 'efficacia del singolare apprezzamento, non solo sintetizza emblematicamente t'eccezionale dimensione dei consensi che il genovese seppe strappare ai suoi contemporanei, ma ci aiuta anche a comprendere come il fascino dell'inaudito delle sue esecuzioni possa aver indotto la fantasia romantica del tempo a tramandarci, del personaggio e dell'artista, quell'immagine che, in quanto filtrata attraverso un misto di verità e leggenda, oggi appare inevitabilmente sfocata. Salvo rare e quasi irrilevanti eccezioni, per circa un secolo dopo la sua scomparsa la letteratura sul musicista si ostinava a poggiare su quelle stesse fragili basi. In seguito, ma solo da una quarantina d'anni a questa parte, gli studiosi paganiniani avvertivano finalmente la necessità di fondare il proprio lavoro su testimonianze e documentazioni oggettivamente attendibili, ma tuttavia certe scorie della tradizione di matrice romantica tardavano a scomparire. Ne abbiamo individuate alcune anche tra gli scritti sulle presenze di Paganini a Trieste: di qui il nostro proposito di contribuire alla loro eliminazione.

BRUNO TONAZZI

 

 

 

Primo soggiorno di Niccolò Paganini a Trieste (1816). Tonazzi prende in esame i documenti conservati al Civico museo teatrale di Trieste, riguardanti le accademie sostenute da Paganini in quella città. In particolare il programma e il borderò (il resoconto di cassa) relativo all'accademia del 1° settembre 1816. Viene riportata integralmente la recensione del 16 settembre 1816 pubblicata su "L'Osservatore triestino". Il musicologo triestino smonta le esagerazioni riportate da diversi studiosi paganiniani sull'affluenza del pubblico alle accademie triestine del violinista genovese. Dati alla mano, i borderò appunto, Tonazzi fa notare che le vendite effettive furono alquanto modeste, complice anche la pioggia che non mancò nella città adriatica, come risulta anche da ricerche da lui stesso sostenute. Viene delineata anche la relazione di Paganini con Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone, a quel tempo residente a Trieste.

Secondo soggiorno di Paganini a Trieste (1824). Non si conosce con esattezza la durata del secondo soggiorno triestino di Paganini. Durante la permanenza in città, accompagnato da Antonia Bianchi, il violinista diede tre accademie. Nel libro si riporta anche l'aneddoto di un episodio accaduto a Trieste, che ci illumina sulla straordinaria abilità strumentale di Paganini e la sua capacità di lettura a prima vista. Tonazzi ricostruisce anche la storia della consegna, avvenuta a Trieste, del diploma onorario della Società Filarmonica di Lubiana conferito a Niccolò Paganini. Ampio spazio viene dedicato al programma dell'accademia del 15 novembre 1824, sostenuta da Paganini al Teatro Comunale di Trieste.

Nell'appendice sono poi riportati interessanti documenti dell'epoca sull'arte del violinista genovese e sulla sua personalità.

Giulio Chiandetti

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