| Bruno Tonazzi
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Tonazzi Bruno, Gli interessi
chitarristici di Paganini - Il Fronimo n. 13, pagg. 5-10 - ottobre 1975
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A ben 135
anni [nel 1975] dalla scomparsa di Niccolò Paganini tutta la sua opera attende ancora una
obiettiva rivalutazione che la inquadri nel contesto della produzione strumentale del
primo Ottocento e, per quanto riguarda la musica cameristica con chitarra e specie quella
molto abbondante per chitarra sola, tutto o quasi rimane addirittura inesplorato. Infatti,
se da un lato le composizioni chitarristiche possono venir elencate con sufficiente
approssimazione, dall'altro finora nessuno studioso competente in materia ha avuto la
possibilità di esaminarle nella loro globalità per poter giungere a delle valutazioni
sufficientemente attendibili. […] Bruno Tonazzi *** Per fortuna, anche se è passato del tempo, ora (nel 2001) possiamo contare su varie edizioni attendibili delle opere per chitarra di Paganini, alcune delle quali complete, e tra queste ricordiamo l'edizione di Ruggero Chiesa per i tipi della Suvini Zerboni, ma l'accesso alle fonti paganiniane presso la Biblioteca Casanatense in Roma, nel 1975, era ancora riservato a pochi studiosi. Tonazzi prende in esame l'excursus del fondo dei manoscritti di Niccolò Paganini che solo nel 1971 tornò in Italia, e riporta il giudizio diminutivo che Arnaldo Bonaventura diede alle composizioni per chitarra del grande musicista genovese. Vengono elencate le composizioni per chitarra presenti alla Biblioteca Casanatense e presso altre Biblioteche o privati. Tonazzi prende poi in esame la scrittura chitarristica di Paganini che a causa della sua sinteticità pone alcuni problemi interpretativi, soprattutto per le sporadiche indicazioni di tempo, dinamiche ed agogiche. Numerose sono poi le citazioni dal "Paganini intimo" di Arturo Codignola, Genova - 1925, che permettono di ricostruire gli interessi chitarristici del musicista genovese. Giulio Chiandetti |
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