ENNEAGRAMMA

ovvero: 

del nostro bisogno d'amore

 

L'amore è il nostro bisogno primario. Ogni essere umano, non appena comincia a formarsi già nel ventre materno ed ancor più durante i primi anni di vita, comprende istintivamente che la sua relazione con gli altri suoi simili si basa essenzialmente su una ricerca ed una richiesta d'amore. Così, il nuovo nato si strutturerà al meglio nel perseguimento di questo obiettivo. Ma non esiste mai una sola verità o, più precisamente, la verità è contenuta dentro una scatola con tanti buchi; ciascuno di noi osserva ciò che c'è nella scatola poggiando l'occhio su uno dei buchi e, nel cogliere l'immagine inevitabilmente parziale del contenuto, si convince di aver visto la verità meglio di chiunque altro.

Secondo l'Enneagramma, antichissima filosofia Sufi così potente e chiarificatrice ma appunto per questo così potenzialmente pericolosa se posta nelle mani di persone men che sagge e ben intenzionate (non a caso tenuta rigorosamente segreta dai pochi ed illuminati adepti nel corso dei millenni e trapelata pochissimi decenni or sono), i modi che l'essere umano sa utilizzare per chiedere amore sono nove. Così accade che il neonato, a seguito delle sollecitazioni ricevute nei primi anni di vita dall'ambiente esterno (genitori, amici, educatori, animali, traumi, condizioni sociali, stress, etnia, ecc.) decida quale di queste nove modalità scegliere, e si strutturi psichicamente ed emozionalmente per utilizzare quella, durante la sua vita da adulto.

Ciò causa una serie di sistemi di credenza che si radicano profondamente nella persona, una serie di comportamenti più o meno riflessi ed un notevole gradiente di "automatismo" nel suo modo di cogliere la realtà.

La comprensione di questi meccanismi - per sé e per gli altri - e l'enorme potenziale evolutivo che ne deriva costituisce la base di questa filosofia.

Immenso è il potere personale che si sviluppa nella profonda comprensione dei meccanismi dell'Enneagramma, perché vi si trovano tracciati i sentieri - tutt'altro che impervi, anzi: spesso diritti e facili da percorrere - della "guarigione" dalle proprie storture, dell'abbattimento delle abitudini mentali che ci conducono invariabilmente ogni volta negli stessi solchi, della ricostruzione o riscoperta della propria potenzialità originale (quella con la quale siamo giunti su questo mondo); fino ad arrivare alla vetta, se mai ve ne sia una:  quella dell'evoluzione personale e della serenità scoperta in una saggezza ritrovata.