INQUINAMENTO ACUSTICO
il suono non è soltanto pura
trasmissione di vibrazioni
attraverso le molecole dell’aria: in alcune tecniche
psicologiche, come il training autogeno, si tende a sviluppare una profonda e
ricca ricettività, immaginando di ascoltare svariati suoni naturali in un
ascolto di rumori sempre più impercettibili, come la caduta di una foglia da
una pianta.
L’uomo moderno è spesso
incapace di andare oltre la superficie delle cose, di ascoltare in modo
profondo, cosciente.
L’inquinamento acustico
è uno dei tributi che la nostra società paga al progresso scientifico e
tecnologico; il rombo di un reattore, il rumore del traffico, il maglio di una
pressa determinano condizioni poco igieniche per il nostro apparato uditivo,il cui
benessere è legato alla percezione di suoni fisiologici naturali, come il mormorio delle voci umane, il canto
degli uccelli. Per placare le ansie di un neonato che piange nulla è più
efficace che accostarne l’orecchio al torace in cui egli avverte la calda,
intensa e rassicurante profonda sensazione del battito cardiaco.
Spesso l’ambiente acustico raggiunge un
livello di degrazione tale da coprire e sommergere il
suono della voce umana. L’apparato fonatorio
della specie umana può raggiungere un livello piuttosto alto, intorno ai settanta decibel,ma il nostro mondo è pieno di rumori artificiali notevolmente più acuti
e violenti.
Difendersi
dall’inquinamento acustico non è soltanto porre dei filtri ai rumori nocivi, ma
ricercare attivamente suoni armonici e piacevoli.
Antico, profondo,
viscerale, l’udito rappresenta uno
degli strumenti di contatto fondamentali che abbiamo con il mondo.