OLANDA
© Roberto Breschi
Sommario. Nel Medio Evo i Paesi Bassi, che comprendevano all’incirca le regioni attualmente occupate dall’Olanda e dal Belgio, erano terra di liberi e prosperi comuni. Il processo di unificazione, cominciato nel 1381, si realizzò sotto la casa dei Borgogna. Nel 1477, in seguito al matrimonio di Maria di Borgogna con Massimiliano d’Austria, i Paesi Bassi passarono agli Asburgo; ottenuti in eredità nel 1506 da Carlo V, si ritrovarono sotto il dominio spagnolo; infatti Carlo, il cui padre Filippo il Bello era figlio di Maria di Borgogna, aveva per madre Giovanna, erede dei Re Cattolici. A partire dal 1562, la popolazione, esasperata dall’intransigenza di Filippo II, succeduto al padre Carlo V nel 1556, insorse contro gli spagnoli e, sotto la guida di Guglielmo il Taciturno, raggiunse l’indipendenza. La nuova Repubblica delle Province Unite, che escludeva l’attuale Belgio, avrebbe tuttavia ottenuto pieno riconoscimento dalla Spagna solo nel 1648 con i trattati di Vestfalia. Nel 1795 la Francia occupò le Province Unite e vi fondò la Repubblica Batava, mutata nel 1806 nel regno napoleonico di Olanda. L’indipendenza fu recuperata nel 1813 e nel 1815, con il Congresso di Vienna, si costituì il Regno d’Olanda, che comprendeva anche il Belgio, separatosi nel 1830. Il tricolore olandese è una delle più antiche bandiere ancora in uso.


Province Unite, Verenigde Provincien, c. 1572-c. 1660
Paesi Bassi, Olanda, Nederland, 1813-1815


Bandiera nazionale e marittima dello stato delle Province Unite, apparsa all'inizio della lotta per l'indipendenza dalla Spagna, citata per la prima volta in un documento del 1572 e mai fissata ufficialmente. L'arancione della striscia in alto andò progressivamente mutandosi in rosso e verso il 1660 era in pratica scomparso. La bandiera fu ripresa il 24 novembre 1813 allorché, dopo i rivolgimenti napoleonici, l'Olanda recuperò l'indipendenza. Nel giugno 1815, in vista della costituzione del nuovo regno, dovette però cedere ancora il passo all'attuale tricolore. Furono proprio i colori delle livree degli Orange, la casata di Guglielmo il Taciturno - colui che guidò la rivolta contro la Spagna - che dettero vita alla “bandiera del principe”, prinsenvlag, com’è tuttora chiamato il tricolore olandese. Esso fu subito sentito come simbolo nazionale e fu presto visibile sui mari di tutto il mondo. Il momento preciso del passaggio dall'arancione al rosso non è noto, ma già dal 1596 cominciarono ad apparire qua e là tricolori con la striscia rossa. Lo scambio avvenne o per ragioni pratiche di maggiore stabilità cromatica o per motivazioni politiche avverse agli Orange; il grido di guerra Oranje Bowen, “arancio in alto” infatti, non solo sottolineava la posizione del colore sui vessilli, ma esprimeva al tempo stesso esaltazione per gli Orange.


Province Unite, Verenigde Provincien, c.1596-1796
Repubblica Batava, Bataafsche Republiek, 1796-1806
Paesi Bassi, Regno d'Olanda, Koninkrijk der Nederlanden, 1806-1810 e dal 1816


Bandiera valida per tutti gli usi, tranne che per la Repubblica Batava che aveva una insegna da guerra distinta (v. sotto). I primi tricolori con la striscia rossa apparvero sporadicamente nel 1596. La Francia repubblicana, occupate le Province Unite vi fondò la Repubblica Batava (i batavi erano gli antichi abitanti della regione) e il 15 febbraio 1796 riconobbe ufficialmente il tricolore. Nel 1806 Napoleone trasformò la repubblica in regno per il fratello Luigi e confermò ancora la bandiera dal 21 settembre 1806 al 17 luglio 1810. Dal 1810 al 1813 subentrò il tricolore francese. Nel giugno 1815 fu deciso di ripristinare la bandiera, che fu approvata con decreto reale del 16 marzo 1816. Fu preferita al tricolore arancione-bianco-azzurro (riapparso brevemente tra il 1813 e il 1815) dallo stesso Guglielmo I d'Orange-Nassau, salito sul trono del nuovo regno dopo il congresso di Vienna.


Repubblica Batava, Bataafsche Republiek, 1796-1806





Bandiera da guerra della repubblica giacobina in uso dal 1796 al 1806. Rispetto alla bandiera nazionale aveva in più un cantone rettangolare con una rappresentazione allegorica della Libertà con elmo e pennacchi tricolori, scudo con fascio repubblicano e bastone con un curioso berretto frigio; vicino il leone olandese, invero di aspetto alquanto mostruoso.



ALTRE BANDIERE

Bandiere di bompresso
Bandiere reali
Province
Capitale e città principali


Bibliografia
K. Sierksma, Nederlands vlaggenboek, 1962 - T. van der Laars, Wapens, vlaggen en zegels van Nederland, 1913 - Riv. Marittima, Suppl., 5, 1984 - W. Smith, Le bandiere. Storia e simboli, 1975 e altre opere a carattere generale

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LUSSEMBURGO
© Roberto Breschi
Sommario. L’antica contea del Lussemburgo fu elevata a ducato nel 1354 e a granducato nel 1815 dopo la parentesi francese (1795-1815). Fortemente ridimensionato rispetto alla sua estensione originaria, può essere oggi considerato un residuo della miriade di stati che costituivano il Sacro Romano Impero. La bandiera lussemburghese secondo alcuni non è altro che quella olandese.


Granducato di Lussemburgo,
Groussherzogtom Lëtzebuerg, Grand-Duché de Luxembourg, dal 1845


Bandiera nazionale e di stato - fino al 1968 anche mercantile - introdotta il 12 luglio 1845, ma ufficializzata soltanto il 16 agosto 1972 con legge del 23 giugno. Proporzioni non specificate, usualmente 3/5 o 1/2. Nel 1815 Guglielmo I portò nel Lussemburgo la bandiera olandese che fu ben accetta anche perché rifletteva i colori dello stemma, fasciato d'argento e d'azzurro al leone rosso. Nel 1845 si decise di differenziare il drappo, rendendo più chiara la tonalità dell'azzurro e allungando le proporzioni; tutto ciò basato sulla consuetudine, senza bisogno di alcuna legge. (Cfr. anche la provincia belga del Lussemburgo).


Granducato di Lussemburgo,
Groussherzogtom Lëtzebuerg, Grand-Duché de Luxembourg, dal 1968






Bandiera mercantile per la navigazione interna, adottata nel 1968, ufficiale dal 1972, e ripresa da un modello del 1937. Proporzioni 5/7. È una bandiera armeggiata, cioè tratta dallo scudo - fasciato d'argento e d'azzurro di 10 pezzi al leone di rosso armato, linguato e coronato d'oro - che apparve siffatto su un sigillo del 1242. Si osservano talvolta filettature nere sul bordo inferiore delle strisce azzurre; inoltre, nell'uso comune, il leone assume differenti stilizzazioni araldiche. Oggi di solito le piccole strisce nere sono omesse e il leone ha una grafica più moderna. Una proposta di legge per sostituire la bandiera nazionale con questa insegna, per distinguerla più nettamente dalla bandiera olandese, non ha avuto esito positivo (6 luglio 2007); anche se, in limitate occasioni, ne è ammesso l'uso come bandiera nazionale secondaria.



ALTRE BANDIERE

Bandiera del Granduca
Bandiera della capitale



Bibliografia
Flag Bull., XI,4, 1972 - Riv. Marittima, Suppl., 4, 1988 - Flaginform FRC, 222, 2008 - Archivio CISV, scheda 5

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