Stendardo reale adottato
nel 1863 e durato, eccetto il periodo della prima repubblica (1924-35),
fino all'abolizione della monarchia (1° giugno 1973). Drappo
quadrato. Croce con al centro lo stemma del regno, d'azzurro con croce
greca d'argento, coronato, con manto e due figure d'Ercole al naturale
come tenenti. Scudo contornato dal nastro dell'Ordine del Salvatore.
Cartiglio con il motto Ισχύς μου η αγάπη του λαού, "la mia
forza è l'amore del popolo". Era questo lo stendardo, per
così dire, generico. Per lunghi periodi si preferirono usare
stendardi con le armi della famiglia reale (v. qui sotto).
1914-1924
1936-1973
Stendardi reali (in teoria "personali") usati in alternativa a quello
con le armi di stato. Il primo fu adottato con regio decreto di
Costantino I del 3 giugno 1914. Recava al centro lo stemma della
dinastia reale (Sonderburg-Glücksburg) comprendente le armi dei
vari ascendenti europei. Scudo
con croce bianca bordata di rosso, inquartato con le armi di Danimarca,
Schleswig, Holstein e Lauenburgo; sul tutto uno scudetto con le armi di
Oldemburgo e Delmenhorst. In uso (a fasi alterne) fino al 1924. Nel
1936, in seguito alla restaurazione della monarchia (ottobre 1935), con
Giorgio II lo
stemma reale si arricchì di nuove armi diventando praticamente
uguale a quello danese (1° e 2° quarto ancora Danimarca e
Schleswig, 3° Svezia, Islanda, Faeroer e Groenlandia, 4° Goti e
Vendi. Sul tutto scudetto inquartato con Holstein, Storman, Ditmarzia e
Lauenburgo. Sul tutto del tutto, Oldemburgo e Delmenhorst). Lo
stendardo con questo stemma e quattro corone nei cantoni rimase in uso
fino al 1973.